Via Ingegnere, giardino pubblico occupato «Da Comune e Questura mai una risposta»

Un materasso. Alcune paia di scarpe. Vari sacchi della spazzatura. C’è una ragazza che aspetta un bambino. Intanto fa il bucato in una bacinella. Gli uomini, tre o quattro, chiacchierano sotto un albero. Una scena familiare, che si svolge ogni giorno in un giardinetto pubblico in pieno centro. Un accampamento abusivo in uno dei pochi spazi verdi della zona, in via Ingegnere accanto al civico tre, traversa alta della centrale via Etnea. «Ci siamo rivolti alla Municipalità, ai servizi sociali del Comune e alla Questura, ma nessuno ha fatto niente. Cosa dobbiamo fare ancora per risolvere questa situazione?», chiede un’abitante del palazzo il cui interno dà proprio sul giardinetto.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=RuFpPJhBp6M[/youtube]

Cambiano gli occupanti, ma la villetta è ormai proprietà privata da almeno tre anni. «In inverno di solito sono pochi, cinque o sei – continua la residente – Ma d’estate vivono qui anche undici, dodici persone». Al momento gli inquilini sono due o tre nordafricani e tre cittadini romeni, tra cui la ragazza incinta. Gli stessi, questi ultimi, che chiedono l’elemosina poco più in là: al semaforo all’angolo tra via Ingegnere e via Passo Gravina. «Devo essere onesta, non abbiamo mai avuto problemi personali con loro – ammette – Ma, quando bevono, spesso stanno male e litigano violentemente tra di loro. Più di una volta abbiamo chiamato l’ambulanza». A volte sono gli stessi occupanti a chiedere aiuto. Altre volte, invece, cercano di sfuggire alle auto della polizia chiamate dai vicini. «Le forze dell’ordine vengono, però poi non fanno niente», lamentano i cittadini. «Anche noi non possiamo fare altro che rivolgerci alla Questura – spiega Salvatore Rapisarda, presidente della terza municipalità Borgo-Sanzio – E’ una questione di ordine pubblico, ma spesso i poliziotti allargano le braccia». La prassi prevederebbe uno sgombero per occupazione di suolo pubblico. «Ma tanto dopo due giorni sarebbero di nuovo lì – continua il presidente – Finché non fanno danni, non si può fare nulla».

Danni che, sottolineano ancora i residenti, non sono mai avvenuti. Il problema, per chi abita nel palazzo accanto al giardino occupato, è il degrado della zona. «Si spogliano, si lavano e fanno i loro bisogni all’aperto, davanti alle nostre finestre – racconta la condomina – D’estate il fetore è insopportabile». E con la bella stagione gli occupanti si organizzano: con tavolini, sempre all’aperto, «e persino un barbecue». Il bucato lo fanno con l’acqua della fontana, all’ingresso del giardinetto, stendendo su dei fili improvvisati.  «Lo scorso anno avevano occupato anche l’ex casa del portiere del palazzo, che noi abbiamo fatto murare». Una stanzetta, ma soprattutto un bagno, in cui gli occupanti tenevano tutti i loro oggetti personali: dal bagnoschiuma al rasoio elettrico. Una piccola abitazione contigua allo spazio verde e collegata con l’interno dello stabile.

[slideshow]

«Noi abbiamo fatto più volte degli interventi di pulizia del giardino – continua Rapisarda – Ma spesso si rivelano inutili, perché viene subito sporcato di nuovo». Un destino toccato alla villetta già prima dell’occupazione. Nata come uno dei pochi spazi verdi della zona, con tanto di distributore di guanti monouso per i padroni di cani, è stata subito vandalizzata. Negli anni era diventata ricovero per i gatti randagi sfamati da alcuni residenti. Adesso risulta ancora non utilizzabile per quanti volessero fermarsi sulle panchine o passeggiare il cane, perché abitata. Dalla Questura non viene rilasciato nessun chiarimento. «Conosciamo la situazione ma qui non è mai arrivata nessuna segnalazione scritta dai cittadini – spiega Carmela Campione, della direzione Politiche sociali del Comune di Catania – E’ l’inizio della procedura. Dopo, noi la giriamo all’unità di strada della Caritas che si reca sul posto e ci fa sapere se ci sono esigenze specifiche, come la necessità di un ricovero in ospedale. Così si cerca di trovare una soluzione». Un rapporto con i volontari che in questo momento si svolge senza alcuna convenzione. «Conosciamo anche noi la questione e in passato abbiamo già parlato con gli occupanti – dice Roberta Rizzotti dell’unità di strada della Caritas – Prima però si trattava soprattutto di famiglie e avevamo un problema di spazio per ospitarli nelle nostre strutture. Li avevamo invitati a venire all’Help center per discutere meglio e cercare una sistemazione alternativa, ma non si sono mai presentati».


Dalla stessa categoria

I più letti

Cinque o sei persone d'inverno, almeno una decina d'estate. Con materassi, tavolini e persino un barbecue. I residenti lamentano il degrado della zona: «Anche se non abbiamo mai avuto problemi personali con loro, si spogliano, si lavano e fanno i loro bisogni all'aperto, davanti alle nostre finestre». Eppure, nonostante le segnalazioni, dai servizi sociali del Comune e dalla Questura in almeno tre anni nessuno è mai intervenuto

Cinque o sei persone d'inverno, almeno una decina d'estate. Con materassi, tavolini e persino un barbecue. I residenti lamentano il degrado della zona: «Anche se non abbiamo mai avuto problemi personali con loro, si spogliano, si lavano e fanno i loro bisogni all'aperto, davanti alle nostre finestre». Eppure, nonostante le segnalazioni, dai servizi sociali del Comune e dalla Questura in almeno tre anni nessuno è mai intervenuto

Cinque o sei persone d'inverno, almeno una decina d'estate. Con materassi, tavolini e persino un barbecue. I residenti lamentano il degrado della zona: «Anche se non abbiamo mai avuto problemi personali con loro, si spogliano, si lavano e fanno i loro bisogni all'aperto, davanti alle nostre finestre». Eppure, nonostante le segnalazioni, dai servizi sociali del Comune e dalla Questura in almeno tre anni nessuno è mai intervenuto

Cinque o sei persone d'inverno, almeno una decina d'estate. Con materassi, tavolini e persino un barbecue. I residenti lamentano il degrado della zona: «Anche se non abbiamo mai avuto problemi personali con loro, si spogliano, si lavano e fanno i loro bisogni all'aperto, davanti alle nostre finestre». Eppure, nonostante le segnalazioni, dai servizi sociali del Comune e dalla Questura in almeno tre anni nessuno è mai intervenuto

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]