Aci Catena, parte il pagamento dell’acqua a consumo  Opposizione insorge: «Amministrazione poco chiara»

Ad Aci Catena è partita ufficialmente la tariffazione dell’acqua a consumo. Con l’inizio del nuovo anno i catenoti, che prima pagavano la quota forfettaria che si aggirava intorno alla cifra di 170 euro, adesso pagheranno in base ai metri cubi di acqua consumati giornalmente. Una notizia che ha creato non poca confusione tra i cittadini, che si chiedono quanto pagare e in che modo, specialmente dopo la falsa partenza dello scorso anno, quando il Comune, sempre ai primi di gennaio, aveva annunciato la svolta nel servizio idrico, che però non ha avuto effettivamente inizio. Adesso, invece, la tariffazione a consumo sembrerebbe potersi realizzare, soprattutto dopo le cifre pubblicate a novembre dal Comune attraverso la delibera di giunta trasmessa all’Ati (Area Territoriale Idrica). Nel documento, l’amministrazione guidata dal sindaco Nello Oliveri ha elencato tutte le cifre e le tariffe che variano in base alla fascia d’utenza. I parametri, però, attendono di essere confermati da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), agenzia dell’Ati che dovrà dare il suo parere definitivo. Frattanto il primo cittadino rassicura: «Fino a quando l’Arera non si esprimerà, i cittadini pagheranno a consumo in base alle cifre che noi stessi abbiamo inoltrato all’ente competente – afferma a MeridioNews -. Sulle carte hanno lavorato gli uffici e le cifre rientrano nelle norme di legge, noi stessi li abbiamo stabilite insieme all’Ati».

I numeri sono venuti fuori dopo uno studio svolto sul territorio a partire dal 2017. Prima ancora la questione era stata affrontata da Telereading, società che dal 2015, quando il sindaco era Ascenzio Maesano, che si è presa carico di gestire attraverso un project financing il nuovo servizio idrico. Un progetto di rinnovamento degli allacci e alla rete idrica che ha portato al Comune di Aci Catena anche le case dell’acqua e la ristrutturazione di alcune fontane. Uno schema ambizioso, inclusa anche la tariffazione a consumo, per un costo che si aggira sui quattro milioni di euro tra spese del privato e il Comune. La stessa Telereading ha fornito gratuitamente i nuovi contatori ai cittadini, controllando insieme agli operai comunali le singole utenze per verificare se queste fossero a norma o meno. Dopo un anno sembra che la maggior parte dei controlli sia stata fatta ma non ancora del tutto terminata.

Ma le perplessità non diminuiscono e la discussione adesso passa in Consiglio comunale. Il consigliere Rosario Sorbello, da poco passato tra le file dell’opposizione, critica i colleghi di maggioranza, soprattutto dopo un post pubblicato su Facebook dal consigliere Giuseppe Aleo. Nel messaggio venivano esposte le cifre riportate nella delibera di giunta: «Nei fatti, da ieri, l’acqua si paga a consumo, ma di ufficiale non è arrivato niente da parte dell’amministrazione comunale – afferma Sorbello -. Prima dobbiamo ricevere conferma da parte delle autorità competenti, che ci diranno se quelle cifre rispettano le norme o meno, poi tutto dovrebbe passare dal Consiglio comunale ed essere discusso: siamo arrivati al 2 gennaio senza ancora sapere quanto realmente pagheranno i cittadini, inoltre dobbiamo verificare che la telelettura funzioni in tutto il territorio, perché non tutte le utenze sono state controllate». Sorbello attribuisce all’amministrazione la responsabilità di fare «poca informazione per i cittadini».

A Sorbello fa eco il collega Davide Quattrocchi. «L’anno scorso l’amministrazione ha fatto una brutta figura dicendo che sarebbe partita la tariffazione a consumo, ma questo non è avvenuto – sostiene – Immaginiamo che nel 2019 questo servizio partirà quasi sicuramente, perché l’iter si è quasi concluso». Alle accuse sollevate dall’opposizione, replica il consigliere Giuseppe Aleo: «Non ho alcuna intenzione di sostituirmi alla giunta, dando informazioni – risponde -. Il mio post su Facebook poteva scriverlo qualunque cittadino dopo aver visualizzato i dati pubblicati sull’albo pretorio e accessibili a tutti». Aleo si esprime anche sui ritardi con cui è partito il servizio: «L’anno scorso ci si è resi conto che mancavano dei contatori – afferma -, tanto che non abbiamo potuto fare il collaudo del sistema. In un anno l’amministrazione ha controllato quasi tutto il territorio, svolgendo anche una campagna di sensibilizzazione al risparmio dell’acqua e ai controlli costanti delle bollette. Questo è stato utile a stabilire i dati odierni».


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