Il 75enne presidente dell'Associazione siciliana antiestorsione (A.SI.A) era finito ai domiciliari nell'ambito dell'operazione My racket lo scorso ottobre. Con la modifica del capo di imputazione, viene meno anche questa misura cautelare
Antiracket, per Campo cade l’accusa di estorsione Per il Riesame resta concussione per 37mila euro
«Non fu estorsione, ma concussione da parte di incaricato di pubblico servizio». Così ha stabilito il tribunale del Riesame di Catania in merito alla vicenda che portò lo scorso 30 ottobre all’arresto di Salvatore Campo, il 75enne presidente dell’Associazione siciliana antiestorsione (A.SI.A.) con sede ad Aci Castello che era stato indagato nell’ambito dell’operazione My racket per falso ideologico e peculato e per estorsione continuata.
Campo era stato sottoposto agli arresti domiciliari. Adesso la decisione del Riesame, che ha modificato il capo d’imputazione, ha disposto anche l’interruzione di questa misura come riportato da La Sicilia. Resta in piedi l’accusa per concussione, quella cioè che riguarda i 37mila euro di fondi pubblici erogati dalla Regione Siciliana in favore dell’associazione antiracket di cui l’ex presidente di A.SI.A si sarebbe appropriato e che furono sequestrati dai finanzieri etnei.
«Stiamo attenti, questo per me è un lavoro e tu lo sai che non voglio ricordare nulla […] ma nel caso noi dovessimo riuscire ad avere quello che compete a te […] il 5 per cento me lo riconosci». È questa una delle telefonate intercettate con una delle vittime seguite dall’associazione avendo subito estorsioni dalle organizzazioni mafiose. La percentuale cui avrebbe fatto riferimento Campo sarebbe stata quella da applicare in caso di ottenimento del fondo di solidarietà previsti dalla legge con modalità messe nero su bianco anche su una scrittura privata. La finalità del documento fatto firmare alle vittime – ma non registrato -sarebbe stata, secondo l’accusa, quella di fare passare come donazioni volontarie le somme, in realtà, estorte.
«Un paradosso», lo avevano definito i finanzieri descrivendo il sistema per cui vittime di estorsione e usura che si sarebbero rivolte all’associazione antiracket ma sarebbero finite di nuovo vittime di estorsione da parte di chi avrebbe dovuto sostenerle. Nell’elenco delle associazioni antiracket pubblicato a novembre dalla prefettura etnea – che mancava dal portale ufficiale online dallo scorso maggio – quella di Campo era stata esclusa.