Marco, pattinatore messinese in nazionale «Mi alleno con serietà, ma non sono fissato»

È il siciliano più rappresentativo del pattinaggio artistico isolano, specialità solo dance e coppia danza, nonché rappresentante della nazionale italiana. È Marco Mondello, 27enne messinese. Sta sui pattini da quando aveva circa 5 anni, ma la sua non è stata proprio una scelta libera, almeno non all’inizio. Con la madre, presidente della società Futura 90 Messina, ha dovuto scendere a compromessi. Il patto era semplice: «Pattinavo e in cambio potevo fare anche gli altri sport. Basket, nuoto, calcio, l’importante per me era stare in movimento», racconta.

A pattinare, però, ci ha preso gusto, tanto che dopo diversi anni, non ha mai smesso di allenarsi anche se gli impegni lo portano a farlo sempre meno spesso. Pattina con piacere, ma non si definisce un appassionato. «Mi piace e mi alleno con serietà, ma non sono proprio un fissato» dice. Tra gli altri sport, poi, è quello che preferisce. «Non era facile conciliare i tanti impegni con lo studio e ho scelto quello che mi dava più soddisfazione».  Le prime vittorie regionali sono arrivate poco tempo dopo l’inizio della sua carriera agonistica, anche se prima di approdare alla specialità della danza, sia in singolo che in coppia, le ha provate tutte.

Parliamo del singolo e della coppia artistico che poi sono state sostituite dal solo dance e dalla coppia danza. «Avevo sette anni, ma l’artistico era troppo complicato e poi la scuola messinese si è sempre distinta in Sicilia per la danza». Le sue soddisfazioni se l’è di certo prese, ma non è quello che si definirebbe un atleta modello, perché si allena poco, «diciamo una volta a settimana». Il primo risultato importante ottenuto a livello nazionale è arrivato in coppia, specialità danza grazie all’aiuto, oltre che della sua storica allenatrice Paola Trimboli, anche di Cinzia Bernardi, allenatrice di livello mondiale. Nel 1999 vince il secondo posto per la categoria promozionale B, ad appena dodici anni, insieme a Veronica Chiofalo. Messinese anche lei, è stata la sua partner per due anni e con lei è arrivato il primo oro nel 2000, sempre per la categoria promozionale B. «Poi Veronica ha smesso di pattinare ed io mi sono dedicato alla solo dance» racconta Marco.

La sua affermazione come pattinatore, comunque, arriva dopo. Crescendo ha infatti affinato la pattinata e cambiato anche dama. Per cinque anni ha eseguito i suoi dischi di gara con Alessandra Basile di Reggio Calabria, che con il tempo ha guardato sempre più con occhi diversi. I due, infatti, sono diventati una coppia anche nella vita da circa due anni. Dopo tanti sacrifici e attraversamenti dello Stretto per allenarsi insieme, le loro prime vittorie sono arrivate nella categoria promozionale D, laureandosi campioni italiani nel 2007 e 2008. L’anno successivo decidono di fare il grande salto nella categoria selettiva seniores per sognare le gare internazionali. Il desiderio si avvera e vengono convocati per la prima volta nella squadra rappresentativa dell’Italia.

La loro prima gara internazionale, il trofeo Open International Hettange Grande in Francia, è anche la loro soddisfazione più grande. Hanno vinto l’oro. Nello stesso anno Marco ha partecipato alla Coppa Europa di solo dance a Luso, in Portogallo ottenendo la medaglia di legno come nel 2010, alla Coppa Europa che si è tenuta a Catania. Nonostante il caloroso tifo della pubblico di casa, Marco Mondello ha mancato il podio per pochi punti. Il quinto posto ottenuto al campionato europeo di Reggio Calabria nel 2011 è stata l’ultima gara in coppia con Alessandra. Lei ha smesso di pattinare e lui ha deciso di continuare la sua carriera da solista. «Alessandra allena e lavora, non è facile conciliare tutto», spiega Marco «io continuo con la solo dance». La scorsa estate, subito dopo la laurea è partito alla volta della Francia, questa volta a  sud, a Gujan Mestras, portando a casa un ottimo terzo posto. Questo fine settimana sarà impegnato nelle gare regionali che gli permetteranno la qualificazione al campionato nazionale.

[Foto di Marco Mondello]


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