Myrmex, gli ex ricercatori si incatenano davanti all’Esa «Siamo stanchi di sentire parole senza azioni concrete»

Si sono incatenati davanti al palazzo dell’Esa a Catania, con un presidio a tempo indeterminato. «Resteremo qui sine die finché il presidente della Regione Nello Musumeci non ci darà una data precisa per incontrarci e provare a trovare una risoluzione della nostra vicenda che resta ferma ormai da troppo tempo». A farsi portavoce degli ex ricercatori del centro di ricerca Myrmex che si sono legati davanti alla sede etnea della Regione Siciliana è la presidente della cooperativa Ricerca Sicilia Orsola Giampiccolo.

Una trentina di lavoratori che si trova ad affrontare un percorso che sembra girare su se stesso. Manifestazioni di protesta dei lavoratori, incontri con i vertici della Regione e appuntamenti al Mise. Per poi ricominciare da capo. Adesso di sono organizzati in gruppi per coprire il presidio mattina, pomeriggio e anche notte. «Siamo stanchi di ascoltare parole a cui poi non segue nessuna azione concreta», lamentano gli ex lavoratori a MeridioNews. Durante l’incontro dello scorso novembre con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, si era stato deciso di chiedere di nuovo una convocazione del tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico. Da allora, però, nulla più si è mosso. 

«Sappiamo che l’assessore Razza ha un progetto in merito alla nostra vertenza che vuole portare avanti ma di cui non ci è dato sapere di più – afferma Giampiccolo – Noi non ce la facciamo più perché gli ammortizzatori sociali sono finiti, noi non rientriamo nella mobilità in deroga e sappiamo che la Pfizer sta valutando altro personale senza però prendere in considerazione anche noi». L’ultimo incontro con il presidente Musumeci una delegazione di ex ricercatori lo ha avuto il 28 dicembre del 2017 a palazzo d’Orleans. «In quell’occasione ci aveva dato un appuntamento subito dopo l’Epifania, solo che non ha specificato l’anno», provano a ironizzare i lavoratori. 

Gli ex lavoratori Myrmex, lo scorso luglio, hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica in cui denunciano la Regione per inadempienza verso le due delibere che avrebbero permesso il rilancio del laboratorio. Sette pagine in cui vengono ricostruiti tutti passaggi della vertenza.

Durante la legislatura di Rosario Crocetta, la Regione manifesta l’intenzione di riallinearsi alla delibera del 2011, che prevede che Palazzo d’Orleans possa riacquisire il centro ricerca per un euro. Cifra simbolica alla quale l’ha già acquistata Gianluca Calvi, avvocato e amministratore unico della ditta milanese Myrmex, dopo le difficoltà dei precedenti proprietari della Pfizer. In poco tempo, Calvi rende improduttivo il centro. Durante la cessione, l’imprenditore lombardo stipula con la Regione un accordo che lo impegna a mantenere il personale del laboratorio fino al settembre 2013 ma, pochi mesi dopo, i lavoratori si ritrovano in cassa integrazione. La questione sarebbe rimasta in sospeso dopo l’interesse da parte del consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche ad acquisire il laboratorio della zona industriale etnea. Il Cnr, però, rinuncia e la delibera rimane non esecutiva.


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