Brindisi, bombe davanti all’istituto tecnico A Catania alle 17 presidio in prefettura

Sono esplose alle 7.50 di stamattina, a Brindisi. Erano tre bombole a gpl, probabilmente attaccate a un timer, nascoste in un cassonetto della raccolta differenziata, davanti all’istituto professionale intitolato a Francesca Morvillo, la moglie del giudice Giovanni Falcone, morta il 23 maggio 1992 nella strage di Capaci. Di fronte al portone della scuola era pieno di studenti, l’ingresso è fissato per le otto. Otto ragazzi sono rimasti feriti e Melissa Bassi, 16 anni, è morta al pronto soccorso dell’ospedale Perrino, nel capoluogo pugliese. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, i giovani rimasti colpiti dall’attentato sono tutti pendolari, originari del paese di Mesagne, a dieci chilometri da Brindisi. Lo stesso paese in cui nella notte tra il 4 e il 5 maggio era esplosa l’auto del presidente della locale associazione antiracket, Fabio Marino, e in cui, il 9 maggio, un’operazione della polizia ha portato all’arresto di 16 persone, accusate di associazione mafiosa, estorsione e spaccio di droga, e presumibilmente legate alla Sacra Corona Unita. Inoltre, oggi a Brindisi era previsto l’arrivo della carovana antimafia, partita da Roma l’11 aprile. Troppi elementi per essere coincidenze: le forze dell’ordine seguono la pista dell’attentato di stampo mafioso.

Ore 20.00: «Li troveremo: c’è grandissima determinazione e collaborazione tra polizia e carabinieri». Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri parlando con i giornalisti al termine della sua visita alla Prefettura di Brindisi dove si è recata a seguito dell’attentato esplosivo nel quale stamane nella città pugliese è rimasta uccisa una studentessa di 16 anni. «Sembrerebbe uno scenario diverso dal ’93», ha detto rispondendo a un’altra domanda e cioè all’anno degli attentati degli Uffizi a Firenze, di via Palestro a Milano e di Roma. «Ma qualunque cosa dicessi sulle indagini sarebbe poco serio», ha proseguito. Il ministro Cancellieri ha anche riferito che da stasera sono stati messi a disposizione del territorio quasi 200 uomini in più e cioè 100 per il controllo del territorio, 40 carabinieri e 40 poliziotti per le indagini e 10 tra funzionari dello Sco e del Ros. Nella visita il ministro era accompagnato dal vicecapo della Polizia e dirigente della Criminalpol, il prefetto Francesco Cirillo.

Ore 19.50: Il corteo, dopo aver raggiunto l’ingresso del giardino Bellini, si è sciolto. Il traffico su via S. Euplio sta lentamente tornando alla normalità.

Ore 19.40: Il corteo prosegue il suo tragitto verso Villa Bellini snodandosi per via Etnea. Alla testa Mattero Iannitti del Movimento studentesco catanese che propone ai presenti di fare un fragoroso applauso in luogo di un minuto di silenzio perché «Il silenzio rende complici», dice. Il traffico tra via S. Euplio e via Etnea è in tilt. Il corteo si muove lentamente e le automobili possono transitare solo da via Umberto. Applausi anche a Palermo, nel corso del presidio organizzato grazie ad un tam tam sui social network davanti all’albero Falcone. Presente anche la sorella del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, Maria Falcone, visibilmente commossa. «E’ un colpo vigliacco – ha detto – bisogna andare avanti, è in gioco la democrazia».

Ore 19.15: Dal presidio in prefettura è sfociato un piccolo corteo che si sta muovendo per via Etnea verso villa Bellini. La folla si disperde. La manifestazione volge al termine.

Ore 19.00: Continuano le contestazioni rivolte al sindaco Stancanelli, ancora presente al presidio. Dal pubblico si innalza la voce proveniente da un megafono: «Io mi sentirei un pezzo di merda a negare il diritto di parola a qualcuno. Ma qui mi si chiede di condividere questo lutto con una persona che ha distrutto la mia città». La presidentessa dell’Anpi Catania, Santa Sconza, invita i presenti a chiudere la manifestazione con il silenzio, che però rilanciano con la volontà di far partire un corteo.

Ore 18.50: Secco il commento di Elena Fava: «La violenza di oggi me la sono sentita addosso». A prendere la parola anche Daniele Zito, ex experino. «La lotta alla mafia si fa proponendo percorsi alternativi ai suoi sul territorio. Come facevamo noi all’Experia con la palestra popolare che voi avete chiuso», afferma. La manifestazione è ancora nel vivo.

Ore 18.45: Il sindaco Stancanelli riprova a prendere la parola, rammaricato per le contestazioni. «Credevo di poterlo fare come cittadino e a nome dei catanesi». Ma i presenti continuano ad urlare contro lui. Dissenso tra la folla: c’è chi vuole ascoltare il discorso del primo cittadino e chi no. Un ragazzo va via sdegnato: «Anche a me sta sulle palle ma questo è fascismo. In democrazia tutti hanno diritto di parlare».

Ore 18.30: Il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli ha appena raggiunto la Prefettura etnea, luogo del sit-in organizzato a seguito del tragico attentato dinamitardo di stamattina ai danni di una scuola di Brindisi, in cui ha perso la vita una studentessa di 16 anni e altri sono rimasti gravemente feriti. Dopo il minuto di silenzio in memoria della vittima, il sindaco prende la parola tra le contestazioni della folla. «Fuori la mafia dallo stato», «dimissioni», urlano i presenti. In sottofondo, il pubblico intona Bella ciao.

Ore 18.00: Intanto a Catania, la società civile si è riunita in via Etnea per un sit-in davanti alla Prefettura. Sono previste fiaccolate e manifestazioni in almeno venti città, tra cui Firenze, Perugia, Genova, Pescara, Padova, Sassari, Trapani, Forte dei Marmi, Velletri, Macerata, Viterbo, Pavia, Brescia, Molfetta, Ancona, San Benedetto del Tronto, Rimini. A Brindisi alle 18 in piazza Vittoria i cittadini si riuniranno in presidio. Stessa cosa alle 18,30 in piazza del PantheonRomaMilano, dove alle 17 un fiume di gente si è riversato in piazza San Fedele.

Ore 17.30: «Lutto cittadino nei giorni di domenica 20, e lunedì 21 maggio in occasione delle esequie della povera Melissa, quando le scuole cittadine di ogni ordine e grado resteranno chiuse per consentire la partecipazione dei giovani all’ultimo saluto». Lo ha annunciato il sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, il quale invita i cittadini a esporre un fiore su ogni balcone e finestra della città pugliese. «Sarà la risposta corale e il saluto ad una vita spezzata», ha detto. «Chiamare a raccolta – conclude Consales – significa anche testimoniare simbolicamente il disprezzo di tutti verso cotanta indegnità».

Ore 17.15: La più grave delle due sorelle di Mesagne, Ilaria e Veronica Capodieci, rimaste ferite durante l’esplosione di stamani, è stata trasferita dall’ospedale «Perrino» di Brindisi al «Vito Fazzi» di Lecce. Veronica è in prognosi riservata, a causa di gravissime ferite nella zona toracica. È stata già sottoposta a due interventi chirurgici ma per lei si è reso necessario il trasferimento alla Pneumologica e Chirurgia Toracica di Lecce per salvarle la vita. Le sue condizioni restano gravi. Non è invece riservata la prognosi per la sorella maggiore Ilaria, ricoverata in Chirurgia Plastica a Brindisi, in sala operatoria per essere sottoposta ad un intervento per profonde ferite alle gambe.

Ore 17.00: Per il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta «potrebbe non essere una organizzazione mafiosa» ad aver compiuto l’attentato dinanzi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi che ha provocato un morto e diversi feriti. Intanto gli inquirenti non escludono la possibilità che l’ordigno, composto da timer collegato a tre bombole di gas, possa essere stato assemblato artigianalmente.

Ore 16.50: In seguito all’attentato che ha colpito l’Istituto “Morvillo-Falcone” di Brindisi, è stata sospesa anche a Catania “La Notte dei Musei”, prevista per questa sera. Lo comunica il sindaco Raffaele Stancanelli con una nota alla stampa, in cui ribadisce «la ferma condanna a ogni forma violenza, condividendo la sincera partecipazione del Paese al dolore della famiglia della giovane vittima, di tutte le persone coinvolte nell’attentato e all’intera città di Brindisi». Il primo cittadino etneo ha disposto il rinvio di ogni iniziativa programmata a Catania e, per ricordare la ragazza vittima dell’agguato, ha disposto che venga listato a lutto ogni museo cittadino che, a partire dalle ore 19,00, avrebbe dovuto ospitare gli eventi precedentemente organizzati.

Ore 16.30: «Colpire da vigliacchi una scuola è colpire l’Italia intera, perché lì si forma il suo futuro». Lo scrive in una lettera agli studenti il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. «Noi sapremo unirci – conclude la nota – voi potete contare su di noi». Il ministro ha annunciato che nei prossimi giorni lavorerà ad iniziative rivolte a dimostrare che «i terribili fatti di oggi sono un segno di debolezza e non di forza di chi li ha compiuti. Vedrete che non sarete lasciati soli».

Ore 16.20: «Le due bombe collocate davanti alla scuola “Morvillo Falcone”, il giorno in cui da quella provincia sarebbe dovuta passare a carovana della legalità, non può essere una ottusa somma di coincidenze». Lo ha detto Claudio Fava, componente della segreteria nazionale di Sel e figlio di Pippo, giornalista ucciso dalla mafia nel 1984 a Catania. «Non conta solo la matrice, mafiosa o meno, ma la scelta di attaccare l’intera comunità nazionale assumendo come bersaglio una scuola», continua Fava. «Un atto di sciacallaggio e di barbarie che si pone fuori da ogni definizione e da ogni umana comprensione. Sinistra Ecologia Libertà – ha concluso Fava – invita tutti i cittadini italiani, i giovani e le ragazze del nostro Paese a mobilitarsi, a partecipare a tutte le manifestazioni organizzate in tutta Italia nelle prossime ore, e a cui prenderanno parte dirigenti ed esponenti di Sel».

Ore 16.15: Il neopresidente della Repubblica francese, François Hollande, esprime, tramite un comunicato dell’Eliseo, solidarietà e cordoglio all’Italia per il sanguinoso attentato di stamani a Brindisi: «È con grande emozione che ho saputo a Camp David, dove mi trovo al summit del G8, dell’odioso attentato perpetrato davanti all’Istituto professionale Francesca Laura Morvillo Falcone e al tribunale di Brindisi, che è costato la vita ad una giovane ragazza, ne ha feriti altri e ha gettato nel lutto l’Italia intera. Al nome di tutti i francesi, voglio assicurare al popolo italiano che deve affrontare questa prova, la nostra profonda solidarietà».

Ore 16.10: Presidio davanti all’albero Falcone di Palermo per dire no alla violenza dopo l’attentato di Brindisi. Un centinaio di cittadini si sono presentati davanti al ficus che ricorda il giudice ucciso nella strage di Capaci dopo un passa parola su Twitter e Facebook.

Ore 16.05: Si è concluso il vertice in prefettura a Brindisi. «Stiamo cercando di capire la matrice di questo attentato. Non escludiamo nessuna pista al momento», ha detto Cataldo Motta, procuratore capo antimafia di Lecce, al termine dell’incontro a cui hanno partecipato anche il ministro dell’istruzione Francesco Profumo e il procuratore antimafia Piero Grasso. Secondo quanto detto dal procuratore, pare che la pista più battuta sia quella terroristica. «Al momento però non ravvisiamo nessuna rivendicazione».

Ore 16.00: «Qualunque sia la matrice delle bombe di Brindisi, è stato colpito il cuore della lotta per la legalità, la scuola». Lo ha detto Rita Borsellino, relatrice in commissione speciale contro mafie e crimine organizzato del Parlamento europeo. «Provo profondo dolore per le giovani vittime, ma anche grande rabbia e sdegno per questo vile attentato – continua la sorella del magistrato ucciso nella strage di via D’Amelio – Adesso, noi tutti, istituzioni e cittadini, dobbiamo tenere alta l’attenzione e stringerci intorno ai valori su cui si fonda la nostra democrazia».

Ore 15.30: In queste ore emerge la voce sulla possibilità che l’attentato di stamane a Brindisi sia stato scatenato da una vendetta amorosa. «Mi sembra poco verosimile», ha detto a Sky Tg24 il Capo della Polizia Antonio Manganelli. «Mi pare – prosegue – una vicenda un pò troppo strutturata per essere ricondotta a un fatto soltanto emotivo. Comunque non daremo tregua a chi ha compiuto questo atto criminale».

Ore 15.00: La Notte dei Musei, prevista per questa sera in numerose città italiane, è stata sospesa in tutta la Penisola. Lo ha deciso Lorenzo Ornaghi, ministro dei beni culturali, in segno di lutto per l’attentato dinamitardo di Brindisi. «Con il sofferto silenzio dei luoghi della cultura si manifesterà, oltre che la condanna di ogni gesto di violenza, la sincera partecipazione al dolore della famiglia della vittima, di tutte le persone coinvolte nell’attentato, di tutta la città di Brindisi», ha detto il ministro annunciando lo stop all’iniziativa culturale.

Ore 14.45: Manifestazioni simbolo davanti alla scuole intitolate alla vittime di mafia, di tutte le province della Sicilia. Le ha indette la Flc Cgil siciliana per lunedi mattina. «Vogliamo rimarcare tutto il nostro sdegno e il nostro dolore – dice il segretario generale, Giusto Scozzaro – per quanto accaduto a Brindisi e dare il segno che la società onesta e democratica intende reagire alla barbarie».

Ore 14.40: Veronica Capodieci – la ragazza di 16 anni rimasta gravemente ferita a causa dell’esplosione di stamattina davanti alla sua scuola e adesso in fin di vita – potrebbe essere trasferita nell’ospedale Vito Fazi di Lecce. Lo rende noto la tv locale Tele Norba. La ragazza adesso è sotto i ferri all’ospedale di Brindisi, dove i medici la stanno sottoponendo ad un intervento di ricostruzione di gabbia toracica e parete addominale. La studentessa ha subito gravi lesioni a polmoni, stomaco e fegato.

Ore 14.35: A Brindisi arriva anche il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, per partecipare ad una riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico in prefettura, in cui si farà il punto sulle indagini riguardanti l’attentato di stamani alla scuola Morvillo-Falcone. All’incontro, presieduto dal prefetto Nicola Prete, parteciperanno i vertici delle forze dell’ordine e della magistratura.

Ore 14.30: Da oggi e per i prossimi tre giorni tutte le bandiere saranno esposte a mezz’asta. Lo ha disposto il premier Mario Monti, il quale ha espresso telefonicamente al sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, e al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, solidarietà e cordoglio per i giovani feriti e le famiglie delle vittime dell’attentato.

Ore 13.55: Non si trattava di un telecomando bensì di un timer: è stato chiarito così il dubbio sull’oggetto ritrovato dalle forze dell’ordine nei pressi dell’ingresso secondario dell’istituto tecnico Morvillo Falcone di Brindisi. Si esclude, quindi, un’esplosione comandata a vista.

Ore 13.50: «Un attentato a una scuola è simbolicamente un attentato al futuro di questa terra». Addiopizzo Catania, in una nota diffusa alla stampa, esprime «massimo cordoglio e massima vicinanza alla famiglia della vittima e dei feriti». «Un attentato a una scuola dedicata al giudice Falcone e alla moglie è un simbolico attentato alla memoria collettiva di uno Stato intero», al di là della matrice dell’esplosione.

Ore 13.40: Veronica Capodieci, la sedicenne in bilico tra la vita e la morte all’ospedale Perrino di Brindisi, è stabile. Lo dice Paola Ciannamea, direttore sanitario dell’Asl brindisina. Anche se non è stato ancora diramato nessun bollettino medico, sembra che il polmone della ragazza abbia ripreso a funzionare.

Ore 13.30: «La pista mafiosa mi sembra la più attendibile». Così Alfred0 Morvillo, fratello di Francesca Morvillo e procuratore a Termini Imerese.

Ore 13.25: «È un fatto grave quando le stragi di Capaci e di via D’Amelio». Anche Michele Emiliano, sindaco di Bari ed ex magistrato della direzione distrettuale antimafia a Brindisi affida a Twitter il suo commento sull’esplosione di questa mattina davanti alla scuola intitolata a Francesca Morvillo Falcone, che ha portato alla morte di una ragazza di 16 anni e al ferimento grave di nove suoi coetanei.

Ore 13.20: Forse il congegno che ha fatto esplodere le tre bombole di gas era comandato a vista. Secondo notizie non confermate, sarebbe stato ritrovato il telecomando dal quale sarebbe partito l’impulso per la detonazione della bomba. Gli inquirenti, però, su questo elemento non hanno ancora rilasciato alcuna dichiarazione.

Ore 13.15: L’Udu, Unione degli universitari, ha chiesto a tutti gli studenti d’Italia di riunirsi davanti ai municipi delle loro città con striscioni con la scritta «Qualsiasi cosa farete non ci fermerete», sventolando fazzoletti bianchi. «Vogliamo reagire subito, non possiamo stare zitti», dicono in un comunicato ufficiale.

Ore 13: «Può essere solo il gesto di un folle». Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, mentre va a Brindisi per partecipare alla manifestazione della carovana antimafia, ritiene che sia il momento «in cui è più necessaria la cautela». Si riferisce alla matrice dell’attentato, per cui la pista mafiosa prende sempre più piede. «Definirlo subito un attentato di stampo mafioso non è prudente», spiega Ciotti.

Ore 12.40: «La marcia della legalità, così come le iniziative che si terranno in Italia per ricordare la scomparsa di Falcone e Borsellino in questo momento non sono né retorica né un tentativo di monumentalizzare le ricorrenze». Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, annuncia anche che da lunedì prenderanno il via una serie di iniziative in memoria dei due giudici palermitani, ammazzati dalla mafia vent’anni fa.

Ore 12.30: Confermata la manifestazione della carovana antimafia a Brindisi, oggi, alle 18. Parteciperanno don Luigi Ciotti, presidente di Libera – Nomi e numeri contro le mafie, Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, e Paolo Beni, presidente nazionale dell’Arci.

Ore 12.20: La notizia della manifestazione silenziosa davanti la prefettura di Catania si diffonde tramite i social network. Oltre all’evento su Facebook, anche un hashtag dedicato su Twitter: #cataniaxbrindisi. È la seconda manifestazione in Sicilia, la prima è fissata per oggi pomeriggio a Palermo (#palermoxbrindisi), a partire dalle 16, davanti all’albero dedicato al giudice Giovanni Falcone.

Ore 12.15: «È la prima volta che viene colpita una scuola», ricordano gli inquirenti. Ma le modalità dell’attentato sono strane per la mafia. «Dall’innesco delle bombole a gas potremo capire da chi è stato fatto l’ordigno, se da un professionista o da un improvvisato», dichiarano alcune fonti anonime a Repubblica Bari. A stranire gli inquirenti l’uso delle bombole a gpl: la mafia uccide con il tritolo.

Ore 12.05: «Anche il silenzio uccide». Il Movimento studentesco catanese annuncia su Facebook un concentramento alle 17 di oggi davanti alla prefettura di Catania per dire no alla mafia e alle stragi. Alla manifestazione, silenziosa, aderiscono anche Anpi e Libera.

Ore 12: Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri preferisce non parlare ancora di mafia. «Potremo dire di più quando avremo individuato uno o due filoni d’indagine», sostiene Cancellieri. Che prosegue: «È un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione». Anche perché un’azione del genere non sarebbe usuale nelle logiche mafiose.

Ore 11.55: L’edizione di Bari di Repubblica annuncia una smentita: Veronica Capodieci è ancora in vita, sebbene in condizioni disperate nella sala operatoria al quinto piano dell’ospedale brindisino. I medici sono cauti, ma negano che la ragazza sia morta.

Ore 11.50: Altre due studentesse, in prognosi riservata, sono entrate in sala operatoria all’ospedale Perrino di Brindisi. Feriti anche quattro coetanei, due dei quali in modo piuttosto lieve. Due giovani hanno riportato ustioni sul 40 per cento del corpo, e un altro – oltre alle gravi bruciature – sembra abbia subito fratture e notevoli danni agli arti inferiori. Secondo le ultime informazioni, in totale i minorenni feriti sono nove, e due le ragazze uccise dall’esplosione.

Ore 11.45: Sale a due il bilancio delle vittime. Oltre alla sedicenne Melissa Bassi, è morta in ospedale anche la sua coetanea e amica Veronica Capodieci. Dall’ospedale Perrino, dove si sono spente, fanno sapere che le condizioni delle due erano disperate. Melissa aveva perso un arto durante l’esplosione e aveva ustioni profonde sul 90 per cento del corpo; Ilaria, invece, aveva vari traumi toraco-addominali e gravi ustioni anche lei.

Ore 11.40: «Andremo tutti a Brindisi». La Cgil della provincia di Lecce annulla tutte le tappe locali della carovana antimafia, per concentrare la manifestazione nel Brindisino. «Esprimiamo vicinanza alle famiglie dei ragazzi colpiti – scrive il sindacato in una nota diffusa alla stampa – In attesa che le indagini possano individuare le responsabilità di questo incredibile atto di intimidazione».

Ore 11.35: Bandiere abbrunate e a mezz’asta a Torino, in segno di cordoglio per la morte di Melissa Bassi e per il ferimento dei suoi coetanei e compagni di scuola. Il sindaco del capoluogo piemontese Piero Fassino decide manifestare così il proprio sconcerto rispetto all’episodio di questa mattina. E aggiunge: «Ogni coscienza civile non può che reagire nel modo più fermo per difendere i nostri giovani, la scuola italiana, la società democratica».

Ore 11.30: La Cgil per il momento affida ai 140 caratteri di Twitter il suo commento sull’esplosione: «Un atto di insensata e brutale violenza. Aver colpito dei giovani è disumano ed esaspera il nostro dolore. Nostro pensiero a loro».

Ore 11.20: «Sono le grandi tragedie del Paese che tornano continuamente a ondate», dice l’ex premier Romano Prodi, a Bologna. «Quando stamattina ho visto la notizia sono rimasto impietrito – continua – È una specie di copione già visto». «Non deve essere risparmiato nessuno sforzo per individuare e punire i responsabili», afferma il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, esprimendo «angoscia e sgomento» per l’esplosione dei due ordigni davanti alla scuola brindisina.

Ore 11.15: Il portale studentesco Universinet.it aggiunge un altro elemento all’attentato di questa mattina: la scuola Morvillo aveva vinto il primo premio al concorso «La legalità nel quotidiano». I ragazzi dell’istituto tecnico avevano presentato una serie di primi piani sui loro occhi, commentati dallo slogan «Guarda la legalità in faccia».

[Foto di Fresh Creator]


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