Le lavoratrici stanno effettuando un picchetto in via Galermo, dirimpetto a una delle strutture per l'infanzia del Comune. «Non riprenderemo servizio nemmeno dopo il 6 febbraio, se non avremo riscontri», dice una di loro. La solidarietà delle famiglie
Asili nido, nuovo presidio delle ausiliarie di Glicine «La protesta non si ferma, asili chiusi ad oltranza»
«Non riprenderemo servizio nemmeno dopo il 6 febbraio. Finché non ci daranno almeno tre stipendi, la protesta prosegue a oltranza». La voce di Giuseppa Catania, per telefono, arriva attutita. La donna, ausiliaria degli asili nido comunali in carico alla cooperativa Glicine, si trova in via Galermo, dirimpetto al nido che si trova in quella zona, dove sta manifestando insieme alle colleghe e a molte madri dei bambini, che a questo punto rimarranno a casa per un periodo imprecisato. La mobilitazione per ottenere nove stipendi arretrati prosegue, dopo l’infruttuoso tavolo in prefettura di due giorni fa.
«Non abbiamo avuto alcun riscontro, né dal Comune di Catania né da Glicine. Così – aggiunge la lavoratrice – non possiamo che andare avanti». Negli ultimi giorni le ausiliarie hanno fatto sentire la propria voce a più riprese. Tre giorni fa alcune di loro sono salite sul tetto dell’asilo nido del villaggio Sant’Agata per cercare di catturare l’attenzione di politici e media. L’appalto, scattato nell’ottobre 2017 e in scadenza ad aprile, è stato aggiudicato alla cooperativa Glicine per un milione 195mila euro l’anno.
Il Comune è indietro nei pagamenti di sette mesi. Lo scorso dicembre le dipendenti della cooperativa hanno incassato le spettanze di maggio 2017. Finché lo sciopero si protrarrà, gli asili nido rimarranno chiusi. Un guaio che rischia di ingrossarsi per l’amministrazione comunale, che ha già dichiarato di non poter fare altri pagamenti almeno fino a marzo.