L'interrogatorio di garanza di Alberto Adriano Italia si terrà nel carcere di piazza Lanza dove il 37enne è detenuto dopo l'arresto di ieri con l'accusa di avere ucciso il padre Gaetano, di 81 anni, e avere tentato di occultarne il cadavere dentro un mobile di legno
Omicidio via Sardegna, il figlio domani davanti al gip Il fratello avrebbe assistito al delitto senza intervenire
Si terrà nella mattinata di domani, nel carcere di piazza Lanza a Catania, l’interrogatorio di garanzia di Alberto Adriano Italia, accusato di avere ucciso il padre Gaetano di 81 anni. L’uomo nella tarda serata di ieri è stato arrestato in flagranza differita per omicidio e occultamento di cadavere. Il 37enne, stando a quanto ricostruito dall’accusa, avrebbe colpito con calci, pugni e un oggetto contundente l’anziano padre. Avrebbe poi avvolto il corpo in una coperta e lo avrebbe nascosto all’interno di un mobiletto di legno per portalo in strada. Nel percorso dall’appartamento al primo piano di una palazzina di via Sardegna allo spiazzo sterrato di fronte all’androne, il mobiletto però si sarebbe rotto lasciando intravedere il cadavere.
La procura di Catania ha chiesto alla giudice per le indagini preliminari Loredana Pezzino la convalida dell’arresto eseguito da personale della squadra mobile e delle volanti e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Interrogato nella serata di ieri dalla pm Martina Bonfiglio, alla presenza del suo legale di fiducia Giuseppe Marletta, Italia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stando a quanto emerge, il 37enne in realtà avrebbe farfugliato qualcosa in modo confuso e sarebbe apparso sorpreso dall’imputazione. Al giudice ha dichiarato di non voler rispondere e di non sapere nemmeno che il padre fosse morto. All’avvocato che lo difende – che ha chiesto al magistrato di poter avere un colloquio privato con il proprio assistito – avrebbe negato di avere commesso il fatto.
Ad accusare l’indagato, ci sarebbero anche le dichiarazioni fatte alla polizia dal fratello Carmelo Angelo, di 48 anni, che è stato testimone oculare dell’aggressione che sarebbe scaturita da futili motivi. Il figlio maggiore ha raccontato di non essere intervenuto a difesa del padre perché impaurito dall’aggressività del fratello. Durante la giornata di ieri, gli inquirenti hanno raccolto anche le testimonianze di alcuni vicini di casa che hanno visto il 37enne trasportare il mobiletto con dentro il cadavere del padre e hanno chiamato la polizia. Sotto gli archi delle palazzine del quartiere San Leone, alcuni residenti hanno tentato di aggredire Alberto Italia – come registrato da un video girato da un balcone di una palazzina del comprensorio – che è poi fuggito chiudendosi in casa.
All’arrivo delle volanti, l’uomo ha aperto la porta di casa con i vestiti ancora sporchi di sangue. L’anziana madre, che soffre di una grave malattia, è stata affidata a un terzo figlio che vive in un’altra località. Alberto Adrano Italia era tornato da diversi anni a vivere in casa con i genitori e con il fratello Carmelo Angelo, nonostante il gip di Catania, su richiesta della procura, avesse emesso nei suoi confronti il divieto di avvicinamento alla famiglia. Il 37enne, che molti nel quartiere descrivono come «un tipo strano, spesso su di giri», ha infatti ancora pendente un procedimento per maltrattamenti in famiglia, in particolare nei confronti del padre e del fratello maggiore. Nel passato di Italia ci sono, inoltre, anche precedenti per droga che risalgono però a quando era minorenne.