Le indagini hanno portato alla luce un complesso sistema di evasione fiscale legato alla gestione dell'impresa di pulizie. Il titolare è accusato di avere svuotato la società indebitata facendo confluire i contratti con enti pubblici in ditte gestite da parenti
Arrestato per bancarotta il patron della Oscar Bril Agevolato da intercessione di un noto politico etneo
Un imprenditore operante nel settore delle pulizie, della vigilanza e del portierato in aziende private ed enti pubblici (come università, Usl, e aziende ospedaliere) su tutto il territorio nazionale è stato arrestato per bancarotta distrattiva, documentale e turbativa d’asta. Gli accertamenti svolti durante le indagini della guardia di finanza hanno consentito di portare alla luce un complesso sistema di evasione
fiscale e la spregiudicata gestione dell’impresa di pulizie Oscar Bril. Eseguito anche un sequestro da 500mila euro al titolare G.Z. e al figlio A.Z..
Prima in qualità di procuratore e poi come amministratore di fatto, G.Z., 72enne, avrebbe svuotato progressivamente la società cooperativa indebitata,
facendo confluire i rami d’azienda costituiti dai contratti d’appalto con enti pubblici verso altre società gestite da soggetti a lui collegati. Lo scopo sarebbe stato quello di sottrarre risorse attive alle pretese dei creditori e dell’erario. Tra i destinatari della misura cautelare reale figurano oltre al fondatore dell’azienda e al figlio 48enne, anche N.R. (classe 1955) e V.C. (classe 1973) – compagna di A. – queste ultime quali amministratrice delle società pulite. Le aziende sequestrate sono state affidate a un amministratore nominato dal tribunale di Catania, per rendere possibile la prosecuzione dell’attività di impresa.
L’arrestato, inoltre, pur non rivestendo incarichi formali in altre società, sempre riconducibili alla stessa famiglia, le avrebbe comunque di fatto gestite con funzioni direttive. In favore di queste società sarebbero stati distratti diversi rami d’azienda senza alcuna giustificazione
economica. In particolare, a seguito del fallimento – nel cui procedimento sono stati
accertati debiti per oltre 10 milioni di euro – c’è stato il tentativo di revoca
della procedura attraverso la proposta di rateizzazione del debito tributario
iscritto a Riscossione Sicilia il cui ottenimento sarebbe stato «agevolato dall’intercessione di un noto politico catanese».
La revoca della procedura fallimentare era stata già ottenuta alla fine del 2015, quando era stato dichiarato il fallimento della Oscar Bril. Per far revocare l’istanza proposta dalla procura, con lo stesso modus operandi è stata presentata a
Riscossione Sicilia una richiesta di rateizzazione a seguito della quale non è mai
stata versata alcuna rata. Per effetto dell’accettazione della richiesta di rateizzazione è
stata revocata, nel gennaio del 2016, la procedura fallimentare sulla Oscar Bril.
L’aiuto sarebbe stato richiesto anche per ottenere in tempi brevi la rateizzazione del debito
tributario per l’altra società – la Ims – che, dopo aver vinto l’appalto per la vigilanza
e la pulizia dei parcheggi Amt, era priva del regolare Durc. Un documento essenziale per la
partecipazione alla gara che sarebbe stato ottenuto solo successivamente all’aggiudicazione.
In tale contesto si inserisce l’attività svolta da un consulente
messinese che si sarebbe interposto per predisporre la pratica relativa alla regolarizzazione
contributiva e il rilascio del Durc on-line tramite il pagamento del debito previdenziale
Inps e Inail. Ciò sarebbe avvenuto parte attraverso una rateizzazione concessa dall’esattoria e per il resto mediante compensazione del debito Inail con il versamento della sola prima rata.