Acireale, si farà un solo depuratore. C’è ok di Rolle Per Zafferana e Santa Venerina allaccio a Mascali

Un solo depuratore, il più grande tra quelli immaginati, anziché due. Sarebbe questa la novità in arrivo nel comprensorio acese. La soluzione, che interessa in primo luogo il Comune di Acireale in quanto città che dovrebbe ospitare l’infrastruttura, ieri ha trovato posto in un comunicato stampa dell’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon. Una nota ufficiale da Palermo, mentre al momento vige il riserbo dalle parti del municipio di via Lancaster. 

Fino a poche settimane fa erano due i progetti nelle mani del commissario straordinario Enrico Rolle, nominato dal passato governo di centrosinistra per gestire la matassa che da anni le amministrazioni locali non sono riuscite a sbrogliare. Il primo prevede un depuratore nella zona sud di Acireale, a ridosso delle vie San Girolamo e San Piero Patti, vicino alla frazione di Aci Platani; il secondo da realizzare nella zona conosciuta con il nome di Femmina morta, al confine con Riposto. In essi sarebbero dovuti arrivare i reflui provenienti dagli scarichi delle abitazioni ricadenti nei centri di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, San Gregorio di Catania, San Giovanni la Punta, Santa Venerina, Valverde, Viagrande, Trecastagni e Zafferana. Per un investimento complessivo che dai 133 milioni di euro in prima battuta previsti dovrebbe lievitare, per ammissione dello stesso Rolle, a circa duecento.

La soluzione, ritenuta necessaria per ridurre l’inquinamento del litorale ionico, ha suscitato parecchie polemiche tra gli acesi, molti dei quali ancora oggi vorrebbero che si puntasse su un raccordo che convogli tutte le acque nere a Pantano d’Arci. A distanza di tre mesi dalla seduta consiliare in cui il commissario ha presentato i progetti, ecco la modifica: nelle ultime settimane si sarebbe tenuta una riunione per vagliare l’ipotesi di tenere un solo depuratore. L’incontro avrebbe avuto un esito positivo, portando alla revisione del progetto.

A saltare sarebbe il depuratore di Femmina Morta. Tale ipotesi, che troverebbe anche il favore del sindaco di Riposto Enzo Caragliano, determinerebbe anche una riduzione dei Comuni che farebbero riferimento alla struttura consortile. Nello specifico non arriverebbero più ad Acireale i reflui di Zafferana Etnea e Santa Venerina. Questi due centri sarebbero tenuti ad allacciarsi al depuratore di Mascali, già oggetto di critiche e soprattutto delle attenzioni della magistratura per il cattivo funzionamento dell’impianto, già al servizio di Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo e Sant’Alfio ma dalla capacità insufficiente. «È una delle ipotesi in campo – commenta a MeridioNews il primo cittadino di Santa Venerina, Salvo Greco -. Il nostro unico interesse è quello di adempiere all’obbligo restando aperti a ogni soluzione possibile».

Superate le resistenze nell’accettazione di un’infrastruttura comunque necessaria, per i residenti ci sarà da accettare l’idea di sostenere i costi di allaccio alla rete fognaria. I finanziamenti, infatti, riguardano la realizzazione degli impianti e delle condotte fognarie principali. D’altra parte, però, si metterà fine alla salatissima multa che quotidianamente colpisce l’Italia per inadempienze che interessano in particolar modo la Sicilia. «Purtroppo – ha dichiarato ieri Pierobon – scontiamo anche in questo settore i ritardi del passato ma stiamo lavorando per recuperare il tempo perduto».


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