Il fatto è avvenuto durante le celebrazioni per la patrona del capoluogo etneo. Esclusa l'iniziale voce di un furto delle reliquie della martire. Sul caso ci sarebbero in corso alcuni approfondimenti da parte delle forze dell'ordine
La notte di Sant’Agata rubate le offerte della chiesa Soldi portati via dalla basilica di piazza Carlo Alberto
«E menomale che avevamo levato gli amplificatori, ‘annunca si puttaunu macari chiddi». Ancora nella basilica della Madonna del Carmelo, in piazza Carlo Alberto, il ricordo dell’alba del 6 gennaio è vivido. Tra una messa e l’altra, mentre qualche visitatore dà un’occhiata alle navate, una volontaria di mezza età che aiuta i preti si lascia andare all’amarezza: «Hanno rubato le offerte, è successo la notte tra il 5 e il 6 febbraio». «Ma come? Con Sant’Agata ancora in giro?». «Ah no?», replica, con rassegnazione. La notizia corre di bocca in bocca da qualche giorno. La prima versione della vulgata popolare, però, vuole che a essere portata via dalla chiesa della fiera siano state delle reliquie agatine. Che però sono al loro posto, impossibili da rubare senza mezzi ad hoc. La verità è, invece, che i ladri se la sono presa con le offerte nelle cassettine della chiesa, quelle sotto alle candele finte che si accendono dopo avere inserito le monete.
Secondo la ricostruzione, fornita a spizzichi e bocconi da chi frequenta la basilica e da chi lavora nella zona, la notte tra il 5 e il 6 febbraio – momento clou delle celebrazioni agatine e della processione del cosiddetto giro interno – le porte della chiesa sarebbero state chiuse intorno alle 3.30 del mattino. Fino a quell’ora devoti e fedeli avevano avuto libero accesso all’edificio sacro, per una preghiera e un momento di riposo prima di tornare a seguire il fercolo della Santa patrona tra le vie del centro cittadino. Al momento della chiusura del portone, però, qualcuno sarebbe riuscito a nascondersi all’interno della struttura, probabilmente in uno stanzino su un lato dell’altare, pronto a uscirne quando tutto era vuoto.
Il furto si sarebbe quindi consumato tra le 3.30 e le sei, quando uno dei preti che prestano servizio in piazza Carlo Alberto, riaprendo la chiesa, si sarebbe accorto che le cassettine delle offerte erano state scassinate e che erano state rubate eventuali monete e banconote contenute all’interno. In base a quanto si apprende, nei giorni scorsi le forze dell’ordine avrebbero fatto i loro controlli e raccolto le testimonianze. Senza che però siano emersi elementi che potessero aiutare a risalire all’autore (o agli autori) del furto. Nel 2016, un altro caso di cronaca aveva riguardato la chiesa di piazza Carlo Alberto. A essere rubati in quella circostanza erano stati tre putti decorativi installati alla base della candelora degli Ortofrutticoli, a inizio di quell’anno: statuette alte circa cinquanta centimetri e pesanti otto chili ciascuna, datati inizio Ottocento, e del valore di quasi duemila euro l’uno.