Pogliese nomina quattro consulenti legali esterni Duro botta e risposta con Catania bene comune

«Il 12 febbraio il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha nominato quattro consulenti legali esterni quali componenti del Collegio di difesa. Quattro avvocati che percepiranno dal Comune di Catania mille euro netti al mese, ai quali bisognerà aggiungere le spese di Iva e Cpa. Più di sessantamila euro l’anno complessivi». Comincia così la nota del movimento Catania bene comune che critica duramente le ultime designazioni di Palazzo degli elefanti. Gli avvocati Felice Giuffrè, Emilio Salvatore Castorina, Davide Giugno e Giuseppe Antonio Sileci sono stati scelti dall’amministrazione per dare corpo al nuovo Collegio di difesa dell’ente. 

«Il Collegio di difesa è un organismo di consulenza giuridica del Comune, abolito da anni in quasi tutti i comuni italiani. Tranne Catania. Un organismo inutile – si legge nella nota – in funzione del fatto che l’ente possiede già un’avvocatura comunale con decine di avvocati impiegati e assunti dall’ente». Dura la bocciatura che arriva dal movimento guidato da Matteo Iannitti. «Catania Bene Comune – attaccano – giudica insensata la nomina di nuovi consulenti esterni. È davvero assurdo che con la città in dissesto finanziario, con gli stipendi dei lavoratori pagati in ritardo, con gli asili nido chiusi e con l’impossibilità di far fronte alle spese più urgenti, il sindaco decida di nominare consulenti inutili». Il movimento contesta le nomine anche sotto il profilo della trasparenza: «Si tratta di scelte totalmente fiduciarie del sindaco, effettuate senza alcun avviso pubblico e senza alcuna pubblicità». La presa di posizione si conclude con un appello al consiglio comunale: «Chiediamo che l’aula censuri con nettezza tale scelta del Sindaco e che venga disposta l’abolizione del Collegio di difesa».

La replica a quelle che vengono definite «strumentali interpretazioni» viene affidata a una nota dell’ufficio stampa del Comune di Catania. «Il Collegio esprime parere obbligatorio – evidenzia l’amministrazione – a termini del regolamento adottato dal consiglio comunale nel 2009, sui bandi e sui capitolati delle gare di appalto di lavori, forniture e servizi, gestione dei servizi pubblici locali e le transazioni giudiziali». Si sottolinea il taglio dei costi: «Rispetto alle ultime precedenti nomine, i compensi stabiliti sono decurtati del 30 per cento, ridotti al valore di mille euro mensili di ogni singolo componente del collegio, a cui corrisponde una retribuzione annuale di molto inferiore ai minimi del tariffario professionale, anche per retribuire un solo parere».

«Non si tratta di incarichi – prosegue la nota del Comune  ma della copertura di posti necessari al funzionamento di un organo comunale che l’attuale amministrazione ha assolto, ritardando di ben otto mesi le nomine di carattere eminentemente fiduciario e peraltro limitandole a soli quattro componenti, nonostante il limite sia fissato a cinque».

Il comunicato si chiude rimarcando il «Rigore amministrativo e finanziario forse senza precedenti nella storia del comune di Catania» perseguito dall’amministrazione e aggiungendo: «Qualora il consiglio comunale modificherà in tutto o in parte il regolamento vigente ci si adeguerà a esso prontamente, nel pieno rispetto del funzionamento degli organi comunali di cui il collegio di difesa attualmente è parte».


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