Aci Sant’Antonio, i danni rimasti dopo il terremoto Deserta la gara d’appalto per i lavori nelle scuole

A 53 giorni dal terremoto di Santo Stefano, ad Aci Sant’Antonio è ancora tempo di conta dei danni. Il giorno dopo la scadenza dei termini per presentare le istanze di sopralluogo, su 1151 richieste finora sono stati 1096 i controlli eseguiti. Su queste stime i dati che vengono fuori sembrano non essere rassicuranti. Gli edifici dichiarati inagibili sono 174, mentre 226 sono risultati temporaneamente inagibili. Sono circa 400 le persone che, al momento, si trovano in attesa di trovare una sistemazione. Molti hanno trovato ospitalità in casa di familiari, mentre 84 sono ancora gli ospiti degli alberghi dell’hinterland. Quattro chiese sono rimaste ancora chiuse: quelle delle frazioni di Monterosso, Santa Maria la Stella, Lavinaio e la chiesa di San Michele, al centro di Aci Sant’Antonio. 

Nemmeno la situazione scolastica è delle migliori. La scuola di via Cantagallo a Santa Maria la Stella, è inagibile e non potrà essere riaperta. Chiuse e in attesa di lavori sono le scuole del plesso di Villaggio Costanzo, la scuola media di via Messina, la scuola elementare di Lavinaio e, al centro, la scuola materna De Gasperi. Per la sistemazione scolastica, gli uffici comunali avevano indetto una gara d’appalto da affidare a una sola ditta, ma è andata deserta. Il primo cittadino, Santo Caruso, che aveva pensato a un appalto da frazionare a varie ditte, adesso attende che il bando venga ripristinato. «Gli uffici hanno pensato che non era necessario fare un’ordinanza di somma urgenza, quindi hanno deciso di procedere secondo una procedura normale – spiega il sindaco Caruso a MeridioNews – Avevo dato delle direttive ma gli uffici hanno deciso così».

Questi dati e la situazione che sta attraversando la città del carretto siciliano sono stati riferiti in consiglio comunale dal primo cittadino. In un’aula gremita dai cittadini, alcuni dei quali in rappresentanza dei comitati e delle persone alloggiate negli alberghi. Hanno preso parte alla seduta anche otto consiglieri comunali di Trapani. Ricordando i drammatici eventi del terremoto del Belice nel 1968, Dario Safina, vicepresidente del consiglio comunale di Trapani, ha annunciato che il Comune donerà uno scuolabus ad Aci Sant’Antonio. In aula sono intervenuti anche il geologo Giuseppe Filetti e Monica Ferraro che, in rappresentanza di tutti i comitati dei terremotati, ha prodotto un documento con le risposte alle dieci domande su diritti e contributi di cui possono usufruire le persone con casa inagibile.

«Non ci aspettavamo tutti gli effetti che sono sortiti dopo il terremoto – dichiara il sindaco – Una prima fase è stata avviata ma dobbiamo capire ancora bene quali saranno gli altri interventi». Adesso, si attende il decreto per la ricostruzione per accedere a ulteriori fondi anche per i privati: «Ci è stato promesso che entro metà marzo verrà fatto, a quel punto spetta a noi dare risposte – continua – Non è il momento di polemizzare».

In attesa di fondi e interventi, rimangono le perplessità dei cittadini. C’è la possibilità di donare attraverso un conto corrente bancario ed è partita un’iniziativa di raccolta fondi attraverso la piattaforma GoFoundMe. Intanto, al centro del dibattito ci sono la viabilità e il pagamento delle imposte come la Tari e l’Imu. «Il nostro regolamento prevede delle agevolazioni per i cittadini che hanno la casa inagibile – replica Caruso a un cittadino – Per quanto riguarda la Tari, si bloccherà fino a quando la casa sarà inagibile. L’Imu sulla prima abitazione non si paga, mentre sulle seconde il regolamento prevede l’abbattimento del 50 per cento. Come Comune, chiederemo ristoro allo Stato del mancato gettito». Sarà possibile accedere al contributo di autonoma sistemazione (Cas) anche per chi ha avuto la casa in comodato d’uso gratuito per tutto l’anno in cui vige lo stato d’emergenza. Per usufruire degli sgravi bisogna presentare i documenti che attestano l’inagibilità di un edificio agli uffici comunali. Il Comune sta cercando diistituire dei nuovi uffici e un sito internet.

«Abbiano chiesto un sostegno da parte del dipartimento, sono arrivati dei tecnici di Forlì per supportarci – sottolinea il sindaco – Spero di potere accelerare il controllo delle ordinanze. Il termine per la richiesta del Cas è il 10 marzo, per le istanze. Chiederò al commissario che venga riconosciuta la tempistica dal momento in cui è stato fatto il sopralluogo». Punto molto critico è quello della viabilità. La frazione di Santa Maria la Stella e le zone al confine con Acireale rimangono quelle con più disagi per residenti e commercianti. Nella strada provinciale al confine con Acireale e in via Floridia, ci sono diverse fratture al manto stradale. Il sindaco assicura che «i controlli sono stati fatti e si agirà insieme al comune di Acireale: è già stata fatta una conferenza di servizi. Sbloccare questi punti è un’azione primaria».


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