Ognina-Rotolo, lavori infiniti per opera da 800mila euro «La bretella dovrebbe essere completa entro fine anno»

Un cartello giallo con la scritta «area cantiere» delimita i due ingressi della bretella Ognina-Rotolo che sono chiusi con una rete metallica. Il tracciato attuale dell’opera, che si configura come via di fuga strategica anche in caso di calamità naturali, esiste nell’incrocio tra via Barraco – il prolungamento di viale Alcide De Gasperi – e via Messina. Oltre a questo, esiste lo scheletro di un viadotto composto da travi prefabbricate che, una volta ultimato, dovrebbe condurre direttamente in viale Ulisse, all’altezza del ponte ferroviario. «Al momento, da fine novembre, i lavori sono sospesi – spiega a MeridioNews l’ingegnere Salvatore Marra, che è il responsabile del procedimento – perché abbiamo dovuto richiedere al ministero delle Infrastrutture un parere sugli isolatori sismici che erano stati acquistati in precedenza». La risposta è arrivata ed è positiva, dunque «quegli elementi si possono essere utilizzati ma solo dopo avere compiuto delle verifiche e dei sondaggi per accertare che le strutture non abbiano subito danni, con il passare degli anni».

I lavori, infatti, sono stati progettati e appaltati nel 2001 dall’ex ufficio speciale per l’emergenza traffico e la sicurezza sismica con un finanziamento di circa un milione e 800mila euro, quasi tutto a carico del dipartimento regionale di protezione civile, con un contributo del Comune di Catania di quasi 300mila euro. Conclusi i termini dell’autorizzazione in deroga dell’ufficio speciale, i lavori furono stoppati anche per l’esaurimento dei fondi. Adesso, l’appalto per la sistemazione e il completamento dell’arteria Ognina-Rotolo – per un importo complessivo di 867.390,67 euro – è in mano alla ditta capogruppo Ati Castrovinci costruzioni srl – con sede a Brolo, in provincia di Messina – con mandante la ditta Ricciardello costruzioni srl – che ha sede a Naso, sempre nell’area peloritana. La stessa che, nel capoluogo etneo, ha già curato il progetto e la realizzazione della Torre biologica dell’università in via Santa Sofia e la ricostruzione del ponte Primosole nell’area del fiume Simeto. 

Dietro la rete metallica che, in qualche punto è arrugginita e in altri conserva ancora la plastica arancione, i lavori sono fermi. Nessun operaio e solo qualche mezzo lasciato all’interno della recinzione del cantiere, dove sono cresciute anche erbacce e si sono accumulati i rifiuti. «Ma stiamo comunque lavorando per portare avanti l’opera – assicura l’ingegnere – prendendo delle precauzioni per fare in modo che lo stop non arrivi nella fase di collaudo». Nei giorni scorsi sono arrivati i preventivi da parte delle ditte che dovranno fare le indagini di verifica degli isolatori sismici e «tra oggi e domani dovrebbe arrivare anche l’autorizzazione per mettere un mezzo sulla sede stradale sotto il cavalcavia sopra via Acireale». Stando alla tabella di marcia, entro questo mese i sondaggi sulle strutture dovrebbero essere finiti e i lavori potranno riprendere. «Da qui all’inizio dell’estate – conclude Marra – dovrebbero essere completate anche le opere sul rilevato e sui marciapiedi, nel periodo estivo poi l’obiettivo è quello di riuscire a varare le travi dell’impalcato del cavalcavia che arriva fino alla circonvallazione. Se tutto procede senza ostacoli, entro la fine dell’anno i lavori dovrebbero essere completati». 


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