Raccolta rifiuti, a marzo il bando per la gara settennale Appalto in quattro lotti, piano intervento da modificare

«A fine marzo pubblicheremo il bando per la gara settennale. Possiamo dire in anteprima che l’appalto sarà suddiviso in quattro lotti e che uno solo di questi probabilmente sarà dedicato alla zona industriale». La notizia è di quelle attese da tempo: l’appalto per la raccolta dei rifiuti, un maxi-affare da 350 milioni di euro, dovrebbe vedere la luce a breve. L’annuncio arriva dal sindaco di Catania Salvo Pogliese durante un incontro, ieri sera, a Città insieme. Erano anni che un primo cittadino in carica non si faceva vedere dalle parti di via Siena e diventa l’occasione per i grandi annunci: un bando per il rinnovo delle posizioni dei 12 dirigenti esterni del Comune di Catania, la spending review richiesta a tutte le direzioni per appianare un ammanco di 40 milioni di euro, l’arrivo in giunta delle direttive per il nuovo piano regolatore generale, l’apertura – a stretto giro – della procedura per trovare il nuovo direttore generale di Palazzo degli elefanti dopo il pensionamento della burocrate Antonella Liotta. E poi, in mezzo, il capitolo spazzatura. Finora doloroso per tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi dieci anni. 

Seduto tra il pubblico, l’ingegnere Biagio Bisignani (oltre che dirigente del Comune, anche presidente della Società per la regolamentazione dei rifiuti) viene chiamato in causa quasi per tutti gli argomenti (non viene citato giusto quando si parla dei servizi sociali). «La raccolta differenziata porta a porta non si può fare in tutte le parti della città – precisa – Immaginiamo di riempire i marciapiedi di Librino, ogni singolo giorno, dei mastelli di decine e decine di appartamenti. Basta una giornata di pioggia perché il quartiere diventi invivibile». Il porta a porta nel cento per cento del territorio cittadino, quindi, non si farà. «Ma sarà certamente incrementato – interviene Pogliese, su domanda di Mirko Viola, segretario dell’associazione di società civile – Questo, com’è naturale, causerà un incremento dei costi a medio termine: servono più personale e più mezzi affinché sia efficiente. Il risultato sarà, però, di ridurre le somme destinate al conferimento in discarica».

La discarica, il dente che duole. La convenzione con la Sicula trasporti, scaduta il 31 gennaio 2019, è stata rinnovata con il 5 per cento di sconto. Soltanto che, prima di quella data, lo sconto applicato dalla famiglia Leonardi (proprietaria dell’impianto di contrada Codavolpe) a Palazzo degli elefanti era del 15 per cento. Quando in Comune si sono visti notificare la raccomandata con la quale veniva annunciata la revisione delle tariffe, si sono subito cominciati a fare i calcoli: il risultato, tra questo e la spesa extra per la gara ponte bandita dalla vecchia amministrazione guidata da Enzo Bianco, è stato di 13 milioni in più sulle spalle dei cittadini. Leggasi: aumento della Tari del 14 per cento.

Con le annunciate modifiche alla gara d’appalto (e il probabile incremento della spesa prevista) c‘è da chiedersi anche cosa ne sarà del piano d’intervento, approvato dal Consiglio comunale nel 2016 e, come annunciato da MeridioNews, in fase di revisione. Le modifiche sembra siano state portate avanti: un aggiornamento, anziché un cambiamento, che dovrebbe permettere al documento di non passare di nuovo dal voto dell’aula, bypassando il senato cittadino. Se l‘obiettivo è la pubblicazione del bando entro fine marzo, del resto, i tempi tecnici potrebbero non esserci. Così il rinnovato programma operativo della spazzatura sarà deciso negli uffici: tra le ipotesi in ballo, c’era quella di rivedere la suddivisione della città, che dovrebbe essere organizzata non più per circoscrizioni elettorali ma per aree omogenee. Cioè zone con caratteristiche simili in cui pensare interventi di raccolta della spazzatura dello stesso genere. 


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