Carnevale Acireale, dubbi sulla legittimità del ticket «Ci si muove sul filo, la Fondazione resta un ibrido»

Finite le sfilate dei carri allegorici, del Carnevale di Acireale restano le polemiche. In particolare, dopo le questioni sollevate dal deputato dem Luca Sammartino, che ha presentato una interrogazione all’Assemblea regionale siciliana in merito alla legittimità di alcune procedure legate al ticket di ingresso (introdotto quest’anno per la prima volta) e alle aree di sosta a pagamento. Un confine che sembrerebbe segnato in modo chiaro, quello tra legittimo e illegittimo, e che però deve fare i conti con la natura «ibrida» della Fondazione Carnevale Acireale. Una questione complessa che non è semplice dirimere nemmeno per gli addetti ai lavori. 

Stando a quanto scritto nelle quattro pagine dell’interrogazione di Sammartino, il Consiglio comunale «non avrebbe mai proceduto all’adozione delle deliberazioni relative all’introduzione del ticket d’ingresso e del tributo sulla sosta degli autoveicoli». Per quanto riguarda la gestione dei parcheggi, nell’interrogazione si ricostruisce che, durante la seduta del 5 ottobre del 2018, il civico consesso avrebbe «semplicemente svolto una discussione», dopo la richiesta di un consigliere, senza nessun atto formale deliberativo. Che arriva dalla Giunta comunale, il 7 febbraio, che affida «la gestione dei parcheggi […] a favore della Fondazione del Carnevale di Acireale». «In assenza di idoneo procedimento – scrive Sammartino – viene conferita a un soggetto diverso dall’amministrazione comunale la gestione di un servizio e il relativo gettito […] In favore di un soggetto che – aggiunge – non presenta i requisiti previsti dalla vigente disciplina per potere beneficiare dell’affidamento in modalità in house di servizi pubblici». 

Ancora più critica per il deputato dem sarebbe la questione del ticket di accesso al circuito delle manifestazioni «introdotto in via del tutto arbitraria in assenza, per quanto riscontrabile dalle pubblicazioni presenti sull’albo pretorio del Comune, di un atto che istituita e regolamenti il tributo». Con la delibera di giunta del 12 febbraio, si prevede la «messa in disponibilità» delle aree del circuito in favore della Fondazione «ma, in nessuna sua parte, prevede che la stessa Fondazione possa, a qualsiasi titolo, esigere pagamenti da parte degli spettatori». Insomma, la questione è: è legittimo che si istituisca il pagamento di un biglietto d’ingresso per una manifestazione senza passare dal Consiglio comunale che, stando alle disposizioni del Testo unico degli enti locali (Tuel), è l’organo che può istituirli? 

«Noi abbiamo agito secondo le norme», dichiara a MeridioNews Orazio Fazzio, il presidente della Fondazione Carnevale Acireale che, istituita nel 2007, è un ente di diritto pubblico di proprietà del Comune acese. Gli amministratori sono il presidente e il consiglio di amministrazione (nominati dal sindaco) e un collegio di revisori. «Non voglio entrare in polemica ma precisare che esiste una determina sindacale del 2010 che ci autorizza alla gestione dei parcheggi. La questione del ticket, invece – prosegue Fazzio – è una nostra discrezionalità che delibera il consiglio direttivo e non ha necessità di passare dal consiglio comunale se non per questione di rispetto dell’istituzione, altrimenti non avrebbe senso l’esistenza della Fondazione». Anche per il primo cittadino Stefano Alì «l’iter che è stato seguito a noi sembra corretto, anche perché in passato altre delibere sui parcheggi erano identiche. In ogni caso – prosegue il primo cittadino pentastellato – siamo pronti a rispondere quando e se ci arriveranno precise richieste di chiarimento da parte dall’assessorato agli Enti locali».

Tra il bianco e il nero, in questa questione ci sono diverse sfumature «dovute anche al fatto che la Fondazione rimane un ibrido – commenta l’ex presidente, Antonio Coniglio – Tanto che ci sono posizioni dottrinali contrapposte e la giurisprudenza non è univoca, per cui ci si muove sul filo». Un ente che è una sorta di incrocio tra due organismi differenti. «La Fondazione è un ente di diritto privato ma gestisce soldi pubblici perché ha come azionista di maggioranza il Comune e, quindi, di fatto diventa un ente di diritto pubblico. Il punto è che quest’anno con lo sbigliettamento, per la prima volta, non si è fatta solo attività istituzionale ma anche attività d‘impresa». 

Ad augurarsi che, in merito a queste presunte illegittimità, arrivino delle risposte chiare da parte del Comune e della Fondazione è anche l’ex primo cittadino acese, Nino Garozzo. «Non so se l’interrogazione di Sammartino sia fondata o meno, dico solo che è molto articolata e non sembra nata da una approssimazione». Sindaco fino al 2014, presente al momento della nascita della Fondazione, anche a lui era stata proposta l’opzione del ticket «ma io ero contrario e ho sempre rifiutato perché non credevo, e non credo tutt’ora, che potesse portare reali guadagni. Per i parcheggi, invece, abbiamo sempre fatto tutto con gara d’appalto. Fermo restando – conclude – che il Carnevale non può diventare un’attività di impresa ma deve rimanere una tradizione di cultura popolare».


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