Scordia, nasce on line Radio Rebelde «La politica dal basso modello Palagonia»

«Ci ispiriamo a Radio libera Partinico di Danilo Dolci e a Radio Aut di Peppino Impastato, ma sappiamo che i tempi oggi sono diversi. E anche i modi». Radio Rebelde, infatti, sarà su Internet: «Libero e aperto a tutti». L’hanno fondata i ragazzi di Rifondazione comunista, Giovani comunisti e Italia dei Valori di Scordia. «Per trasmettere una nuova idea di politica», spiega Guido Rizzo, 23 anni, giovane segretario di Rifondazione. «Tra antipolitica e antipartitismo i ragazzi di oggi sono confusi», gli fa eco Alessandro Di Stefano, dei Giovani Comunisti. Ancora di più in una piccola realtà come il paese in provincia di Catania, «dove c’è una sola testata giornalistica – aggiungono – Troppo legata all’amministrazione comunale che sta distruggendo Scordia». Tra una rubrica culturale e una sugli scordiensi emigrati, l’obiettivo di queste 50 persone tra i 14 e i 35 anni è quello di «andare oltre le iniziative politiche, di cui pure daremo conto, e risolvere il problema della mancanza di spazi culturali e luoghi di confronto, soprattutto per i giovani», spiega Di Stefano. E i cittadini sembrano entusiasti. Merito anche della primavera palagonese, dove la vittoria di Valerio Marletta – nuovo sindaco giovane e comunista – «ha portato fiducia nel cambiamento» secondo Rizzo.

Dopo le prove tecniche di questi giorni, entro poche settimane Radio Rebelde conta di partire ufficialmente. Già pronto il palinsesto di massima, che coprirà una programmazione giornaliera di 24 ore con una ventina di rubriche. Diverse saranno dedicate alla cultura. «Ogni giorno ci chiamano ragazzi nuovi che vogliono partecipare al progetto – racconta Rizzo – C’è chi fa danza, chi teatro, tutta gente che prima non si era mai avvicinata alla politica». E che invece adesso chiede di tesserarsi e, in qualche caso, di avere uno spazio nelle liste da presentare alle prossime elezioni amministrative, per una candidatura dal basso. Tra le rubriche in cantiere anche Migranti d’Europa, un filo diretto con gli scordiensi emigranti, fuori dalla Sicilia o all’estero. «Saranno collegati da Torino, Roma, Amsterdam, Barcellona – spiega Alessandro Di Stefano – Ci racconteranno i motivi per cui sono andati via e in che modo vorrebbero vedere diversa Scordia». Magari per tornare a casa. I primi suggerimenti saranno loro stessi a darli, gli speaker di Radio Rebelde. Partendo dalle cose semplici, «come i cestini per i rifiuti nelle piazze, che a Scordia mancano». O la carta riciclata, per cui sono già in contatto con un gruppo d’acquisto popolare.

Spazio anche all’informazione con il radiogiornale. «Per dare alla gente comunicazioni che l’amministrazione dimentica di fornire – dice Guido Rizzo – Come per una delle ultime ordinanze del sindaco, in cui si dice che l’acqua è utilizzabile solo per i servizi igienico-sanitari. Significa che non è potabile? E allora non si può usare nemmeno per cucinare. Ma dal Comune non hanno spiegato nulla». In parallelo, Radio Rebelde fornirà la diretta streaming di eventi e comizi dei partiti promotori. «Ma il progetto è aperto a tutti», sottolinea Rizzo. «Avete presente lo sciopero al rovescio, ideato da Danilo Dolci?», chiede Rizzo. Quando nel 1956 i disoccupati si misero a lavorare, riparando un’arteria agricola di Partinico dissestata. «Idee per rivendicare i propri diritti valide ancora oggi – continua – Anche se sappiamo che vanno adattate ai tempi». Oggi forse più maturi, dopo quella che è stata definita «la primavera», «la liberazione» della vicina Palagonia. «Gli abitanti di Scordia, dopo aver visto quello che è successo lì, hanno capito che un sindaco giovane, comunista e senza legami con le passate amministrazioni è possibile». Valerio Marletta, accompagnato da una giunta altrettanto giovane e da una campagna elettorale che ha coinvolto l’intero paese. Un filo solido quello che lega le due realtà: «D’altronde Valerio la sua prima tessera di Rifondazione l’ha presa proprio a Scordia – conclude il giovane segretario – Dove da anni, come a Palagonia, lavoriamo tra la gente». Adesso anche via radio.


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