Zafferana Etnea, intervista alla candidata Rosaria Coco «Ottobrata da ripensare, troppo alto rischio infiltrazioni»

Rosaria Coco, ex consigliera comunale, già leader dell’opposizione consiliare durante il primo mandato di Alfio Vincenzo Russo, adesso si gioca la partita più importante alle Amministrative del prossimo 28 aprile a Zafferana Etnea. Aspira alla poltrona di sindaca con la sua lista civica Zafferana Viva. Oltre a lei, in campo ci sono anche Angelo Di MauroSalvatore RussoCarmela Scuderi.

Le elezioni alla fine non sono state rimandate, ma a Zafferana le si sta vivendo in un clima di post-terremoto. Il sisma di magnitudo 4.8 della notte di Santo Stefano ha lasciato segni profondi nel territorio. Da primo cittadino, quali sarebbero le sue mosse in un’ottica di ricostruzione? 
Nel nostro programma abbiamo pensato all’istituzione di tre nuovi organi: un assessorato specifico alla Ricostruzione post-sisma come supporto politico all’ufficio tecnico; una consulta straordinaria per la ricostruzione, al fianco del comitato dei terremotati presieduto dall’ex procuratore Salvatore Scalia, che permetterebbe ai cittadini di fare parte dei processi decisionali; e il garante della legalità per ricostruzione come figura di controllo e di garanzia per tutelare la trasparenza e l’equità nella distribuzione dei fondi. 

Zafferana è celebre per la popolare manifestazione enogastronomica dell’Ottobrata. Quali sono le sue idee per migliorarla? Nel 2017, sono state distrutte dalle fiamme tre auto riconducibili ad alcuni esponenti del comitato organizzatore. Si è parlato di matrice intimidatoria. Come si può escludere la possibilità di infiltrazioni della criminalità nella manifestazione?
L’Ottobrata va ripensata, ridimensionata e riqualificata. Gli episodi di intimidazione mafiosa di due anni fa a danno di esponenti del comitato e di chi si era aggiudicato la gestione dei parcheggi sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così come è diventata, la manifestazione non crea più possibilità per il territorio e non ha più il senso con cui è nata. Fu mio padre, l’ex sindaco Alfio Coco, a idearla oltre 38 anni fa perché fosse un modo per valorizzare i prodotti enogastronomici più tipici. Oggi è preda di forestieri e malavita. L’obiettivo è farla tornare a essere un’opportunità per il territorio allontanando, al contempo, il rischio di contaminazioni criminali e mafiose che negli anni è cresciuto.

Il miele è il prodotto più rappresentativo del territorio zafferanese eppure non è ancora un marchio Dop. Negli ultimi anni, sono emersi casi di etichette bluff nei supermercati – con barattoli che nella città pedemontana vengono solo confezionati ma contengono mieli di origine cinese, spagnola o ungherese. Cosa farebbe lei per garantire la tutela del marchio da parte di un consorzio?
L’economia locale si basa sul comparto apistico che ha bisogno di essere sostenuto anche da parte dell’amministrazione comunale. L’intento finale è quello di creare una Dop per il miele prodotto, lavorato e invasettato qui, che dia maggiore input alla produzione già sofferente per via dei pesticidi usati in agricoltura che creano una morìa delle api. In un momento di crisi del territorio in cui il turismo, per esempio, è in caduta libera, il settore apistico rimane un punto fermo che ha però bisogno di maggiori tutele.

Lei rappresenta da sempre l’opposizione al primo cittadino uscente Alfio Vincenzo Russo che è stato alla guida della città negli ultimi dieci anni, di cui gli ultimi cinque condotti praticamente senza opposizione dopo le dimissioni di massa dei consiglieri comunali. Cosa cambierebbe, in concreto, con lei ad amministrare Zafferana?
Noi ci proponiamo come il cambiamento. Un cambio di passo per Zafferana che, purtroppo, non è più la perla dell’Etna perché ha perso smalto e terreno. Non si è più investito nel territorio che ha perso in termini di decoro, sicurezza, cultura, turismo. Uno dei nostri propositi principali è creare opportunità per le attività imprenditoriali che devono tornare a investire. La chiave di tutto resta il dialogo con i cittadini perché solo dall’ascolto delle istanze della comunità possono nasce azioni produttive.

Nella lista a suo sostegno lei ha anche un volto noto della politica locale come l’ex onorevole Alfio Barbagallo, oltre 3mila voti con l’Udc alle ultime Regionali. Da cosa nasce e su quali basi si fonda questa convergenza? 
Alfio Barbagallo è un personaggio caratterialmente forte, fa parte del suo modo di essere. Ma è una persona che ha maturato diverse esperienze importanti in ambito politico da consigliere comunale, provinciale e anche da deputato regionale. E tutto questo non avviene per caso. Alfio ha sempre operato mettendosi al servizio del territorio e a disposizione dei cittadini, anche intestandosi battaglie importanti come quella sulla sicurezza stradale. È da questo che arriva il suo consenso.


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