Centro storico, materassi abbandonati da venti giorni Dusty: «Ci vorrà tempo, nuove regole dalla discarica»

«Questo quartiere sta provando a risollevarsi, in poco tempo sono cambiate tantissime cose e stanno aprendo parecchie strutture ricettive. Ma i turisti si trovano davanti uno scenario squalificante». Giovanni Fodale, ex presidente della circoscrizione Nesima, adesso vive in via Colonna, in pieno centro storico. Zona Castello Ursino, a pochi passi da via Plebiscito, in una strada in cui, da 18 giorni, fanno bella mostra di sé un insieme di materassi. Appoggiati al muro e lì abbandonati, nonostante le ripetute segnalazioni alla Dusty, azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, e al Comune di Catania. Le immagini scattate questa mattina sono inequivocabili: cassonetti dell’indifferenziata aperti e semi-vuoti e, accanto, gli ingombranti non rimossi. «Ho fatto le mie segnalazioni sia attraverso il numero WhatsApp della Dusty, sia tramite pec, allegando la documentazione fotografica», prosegue Fodale. A un certo punto, nella stessa strada vengono lasciati anche dei vasconi – danneggiati – di eternit. «Quelli, in effetti, sono stati portati via con una certa sollecitudine», ammette il cittadino. Peccato che il resto dell’immondizia sia stato lasciato lì dov’era. Nonostante, via WhatsApp, l’impresa etnea avesse perfino risposto: «Mi scriva sempre quando nota criticità, per favore – si legge nel messaggio – Dusty, da sola, non può combattere contro i ladri di bellezza».

«Il quartiere è in ginocchio – continua l’ex consigliere – L’abbandono dei rifiuti ha coinciso, tra l’altro, con un periodo in cui questa zona è al buio, per motivi che non ho ancora compreso. Nonostante, anche in questo senso, io non abbia fatto mancare le segnalazioni. Chi vive qui sta facendo un grande lavoro per la rivalutazione del quartiere, ma così torniamo indietro», conclude. La risposta di Dusty, stavolta tramite MeridioNews, non si fa attendere. Al centro della replica, una modifica ai metodi di conferimento nella discarica della Sicula trasporti. «Dal 28 febbraio – spiega Rossella Pezzino De Geronimo, titolare dell’impresa che gestisce l’igiene urbana cittadina – la discarica non accetta più materiali misti». Significa che se, in precedenza, gli ingombranti venivano portati via tutti insieme, adesso sarà necessario suddividerli: «Per fare un esempio pratico – precisa – Legno con legno, plastica dura con plastica dura». Tutti materiali che spesso si trovano in blocco in mezzo ai rifiuti ingombranti.

«Nel territorio di Catania ci sono oltre 150 discariche abusive censite. L’altro giorno sono state abbandonate 80 carcasse di frigoriferi, in via Umberto è stato lasciato praticamente un appartamento, in via Acquicella porto in mezzo ai mobili lasciati sul marciapiede c’erano anche documenti personali e fotografie della persona che aveva svuotato casa e lasciato tutto sulla strada. Se prima tutto questo veniva eliminato in 12 ore, dal 28 febbraio, è necessario riempire i cassoni e investire personale ad hoc: ci vogliono in media due settimane». Problema che non investe i rifiuti ingombranti la cui rimozione è programmata tramite l’apposito numero verde. In base a quanto sostiene la titolare dell’azienda, c’è un programma di rimozioni concordato con l’amministrazione comunale. Secondo, però, i tempi discussi. «Facciamo già tantissime cose che esulano dal capitolato d’appalto: c’è bisogno di ricordare che siamo un’impresa e non una onlus?».

Il capitolato d’appalto prevede, però, una penale «per ogni ora di ritardo rispetto al termine di 24 ore previsto per il completamento dell’intervento di raccolta rifiuti abbandonati di qualsiasi genere». Gli accumuli devono essere comunicati dall’appaltatore all’amministrazione comunale. Gli uffici dell’Ecologia, negli ultimi giorni, si sono inoltre interessati a un altro aspetto dell’igiene urbana cittadina: i turni di servizio degli operatori ecologici. Ai lavoratori è stata data comunicazione di una disposizione del Comune di Catania con oggetto «precisazioni sullo svolgimento del servizio durante le prossime festività». Il riferimento era a Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio, tutti giorni di festa infrasettimanali. «Tutti i servizi saranno eseguiti come nelle giornate feriali – si legge nell’avviso – La presenza durante dette giornate non darà diritto a riposo compensativo».


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