Pochi soldi, ma da integrare con quelli che forse arriveranno dal Fai e dalla banca Intesa Sanpaolo. È la seconda fase della campagna del Fondo ambiente italiano, che stavolta vede il coinvolgimento di Palazzo degli elefanti e dell'associazione Acquedotte
Fortino, il Comune lo riqualifica con diecimila euro Dalla tassa di soggiorno soldi per il luogo del cuore
Diecimila euro di finanziamenti presi dagli incassi della tassa di soggiorno e il lavoro fornito dai dipendenti del Comune di Catania, per un importo non superiore ai cinquemila euro. È questo il contributo deliberato dalla giunta di Palazzo degli elefanti per la riqualificazione di porta Garibaldi/porta Ferdinandea, nota ai catanesi come il Fortino. Una cifra di certo non sufficiente a rendere pienamente fruibile ai cittadini il monumento di piazza Palestro, ma che si andrà a sommare all’eventuale contributo del Fai – Fondo ambiente italiano, sulla base del posizionamento del Fortino nella classifica del censimento nazionale dei Luoghi del cuore. Nell’ambito dell’ultima competizione, l’arco trionfale di via Garibaldi aveva raggiunto la 28esima posizione, non riuscendo quindi a ottenere il finanziamento che spettava ai tre progetti più votati. C’era però un altro metodo per ottenere un finanziamento tra i 20 e i 30mila euro: partecipare al bando messo in piedi dal Fai e dalla banca Intesa Sanpaolo e riservato solo ai Luoghi del cuore che, alla corsa alle preferenze, ne avessero ottenute più di duemila.
Così, il 4 maggio 2019, l’associazione Acquedotte (che ha avuto in gestione dal 2018 un paio di stanze all’interno del Fortino) ha chiesto al Comune la possibilità di contribuire. Perché uno dei requisiti per l’accesso alla gara, oltre all’avere ottenuto più di duemila voti nella prima fase della competizione e l’avere a disposizione «un preciso programma di azione», sono le «certezze sui primi finanziamenti». Che poi sono quelli che dovrebbe metterci il municipio in dissesto, recuperandoli dai soldi che versano i turisti alle attività ricettive del capoluogo etneo. «L’amministrazione – si legge nella delibera della giunta comunale del 12 giugno 2019 – intende operare per la valorizzazione dei beni monumentali rendendoli sempre più fruibili dai cittadini, anche divenendo riferimento per una programmazione culturale di qualità». E il regolamento sull’imposta di soggiorno prevede, in effetti, che i soldi possano essere usati non solo per l’organizzazione di eventi ma anche per il recupero dei beni culturali e ambientali locali.
Il progetto che le Acquedotte doneranno al Comune è ambizioso: gli spazi interni di porta Garibaldi dovranno diventare adatti alle esposizioni, la scala a chiocciola per la terrazza dovrà essere messa in sicurezza in modo che, quando sarà rifatto il pavimento (così come previsto dal progetto dell’associazione), i cittadini e i turisti possano comodamente affacciarsi anche da lì. Pure l’orologio, che troneggia sull’arco assieme alla scritta «Melior de cinere surgo», dovrà essere risistemato e reso accessibile, sia per permetterne la manutenzione sia per garantirne la fruizione da parte dei visitatori. C’è poi il tasto dolente. Lo slargo che porta da via Garibaldi al Fortino ha un nome e potrebbe essere più di un parcheggio: si chiama piazza Crocifisso Majorana e gli attivisti vorrebbero riempirla di arredi urbani e trasformarla in un luogo vivibile. Nonostante, fino a questo momento, i tentativi di interdirla alle macchine si siano rivelati particolarmente difficili.
La scadenza per la presentazione dei progetti era il 12 giugno alle 15: la giunta comunale si è riunita alle 10.55 di quel giorno per dare l’ok alla collaborazione con l’associazione e permetterle la partecipazione al bando Fai. I risultati saranno resi noti entro la fine di novembre 2019.