Acireale, cane avvelenato dopo un giro alla Gazzena «Vomito dopo la passeggiata, ha lottato con la morte»

A distanza di una quindicina di giorni, Giusi ha potuto sporgere denuncia contro ignoti ai carabinieri di
Acireale
. Ulisse – questo il nome del meticcio – è un cane da pet terapy. Per lui la domenica di Pasqua si
stava trasformando in una tragedia, dopo la consueta passeggiata
alla Gazzena. «Intorno alle 11.30 sono andata col cane nella riserva naturale, all’altezza di Capo
Mulini
, per la solita passeggiata. Siamo rientrati a casa, era andato tutto come sempre». Due ore però inizia l’incubo: «La mia coinquilina mi ha contattata dicendomi che il
cane
era in preda alle convulsioni». La lotta tra la vita e la morte del suo amico a quattro zampe è stata causata da un boccone avvelenato ingerito durante il solito giro nel cuore della Timpa acese. Giusi, alla denuncia, ha allegato il referto medico che chiarisce come Ulisse – il nome del meticcio di sei anni – l’abbia scampata bella.

«Ero a pranzo e quando sono rientrata, due ore dopo la passeggiata – racconta la ragazza – Ulisse ha vomitato due volte ciò che che aveva ingerito. Era pollo, cosa abbastanza insolita visto che il cane mangia
solo i propri croccantini. C’è anche una sostanza di colore scuro, forse il veleno». Fortunatamente sono bastate le cure di una clinica veterinaria per salvargli la vita. Giusi porta il suo cane a passeggiare tra la vegetazione della Gazzena due volte alla
settimana
, da circa un anno a questa parte. Stando a quanto sostiene, non le era mai capitato niente del genere
prima d’ora.

«Siamo in tanti a portare i cani lì – continua – e di solito vediamo sempre un pastore che fa
pascolare delle pecore
. Quando succede, richiamo Ulisse e gli rimetto il guinzaglio onde evitare che possa
dare fastidio agli animali». Quella domenica però il gregge era lontano. Così Giusi decide di lasciare libero il suo cane usato per la
pet terapy. «Con Ulisse
andiamo nelle scuole e aiuta nell’interazione anche
bambini affetti da autismo.
Essendo abituato ad accettare, non mi sorprenderebbe che qualcuno gli abbia dato da
mangiare senza che lui opponesse resistenza».

Giusi però non ha potuto individuare gli autori del
fatto: «Non so chi possa essere stato – sostiene – e neppure se Ulisse possa dare fastidio a qualcuno.
Qualche mese fa avevo sentito dire che qualcuno era forse
 stanco che nella zona ci fossero diverse
persone che portavano lì i propri cani, ma naturalmente non punto il dito contro nessuno».
Dopo questa brutta esperienza Giusi e il suo meticcio non vanno più alla Gazzena:
«Sto spargendo la voce il
più possibile
. Dico a tutti quelli con cui ci ritroviamo per far passeggiare i nostri cani di non
frequentare più quel posto»
.


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