Circolo Sant’Agata, Marcello Sacco nuovo presidente Battuto il noto imprenditore dei cosmetici Sicurella

Un vincitore c’è, e anche con un grande distacco dall’avversario. Marcello Sacco è stato eletto nuovo presidente del circolo Sant’Agata, il più antico di Catania, uno dei capisaldi della festa religiosa della patrona della città. Giù presidente dal 1986 al 1995, Sacco ha battuto Alessandro Sicurella, noto imprenditore dei cosmetici, vicepresidente alla fine degli anni Novanta durante il primo mandato di Pietro Diolosà (quest’ultimo imputato – poi assolto – per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Sant’Agata). Oggi alle urne sono stati chiamati i circa 250 iscritti del circolo, che hanno avuto l’opportunità di eleggere anche i sei consiglieri.

Il circolo Sant’Agata è stato commissariato dieci anni fa, mentre l’ultima chiamata alle urne è vecchia di 12 anni. In mezzo c’è stato uno dei più seguiti processi passati dalle aule di piazza Verga, che si è concluso con una sequela di assoluzioni. Una sentenza che, però, non ha cancellato le dichiarazioni dei pentiti di mafia, capaci di gettare più di un’ombra su una delle feste religiose più partecipate del Paese. Per la procura etnea, è proprio tramite l’ex presidente Diolosà che i Santapaola e gli Ercolano si sono fatti largo nei momenti salienti dei festeggiamenti. Fino al 2005 a possedere la tessera numero uno del circolo è Nino Santapaola, seguito da un altro parente, Enzo Mangion, titolare della tessera numero due.

Un legame particolare quello di Diolosà con la famiglia Mangion: nel 2006, quando muore il capomafia Pippo, un’intercettazione tratteggia l’organizzazione del funerale e l’ex presidente riesce a fissare le esequie per il 4 febbraio, data del cosiddetto giro esterno dei festeggiamenti della patrona catanese. Diolosà, a queste elezioni, appoggiava il candidato Sicurella, suo ex vice. A Sicurella – non indagato – questa testata ha dedicato un approfondimento, tratto dai documenti dell’inchiesta antimafia Chaos. Per via della sua presunta conoscenza con la famiglia Marino, ritenuta dagli investigatori al vertice della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano nel quartiere San Giovanni Galermo. «Non li conosco – si difendeva Sicurella a MeridioNews – Io odio la mafia». Dopo il nostro articolo, il Comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata aveva chiesto chiarezza sul voto alla curia. Ma nessuno si è fatto avanti.


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