Roland Garros, Caruso cede al numero uno Djokovic La corsa del tennista avolese si ferma al terzo turno

Termina al terzo turno la bella avventura dell’avolese Salvatore Caruso sulla terra rossa parigina del Roland Garros. Il tennista siciliano, dopo i successi su Munar e Simon, si è dovuto inchinare al numero uno del circuito Atp, il serbo Novak Djokovic, capace di imporsi in tre set (6-3, 6-3, 6-2). Una gara non semplice per il tennista balcanico, che ha dovuto fare i conti con l’entusiasmo dell’azzurro, reduce da alcuni risultati a sorpresa. Per Caruso restano comunque l’ottima figura al cospetto del numero uno al mondo su un palcoscenico prestigioso (il Roland Garros è il torneo più importante sulla terra) e le diverse posizioni in classifica che guadagnerà al termine dell’evento, quando si posizionerà intorno alla posizione numero 120 del ranking. Caruso è riuscito a rendere il match interessante e ricco di contenuti, concedendosi anche la realizzazione di alcuni bei colpi.

I due tennisti tengono entrambi il proprio turno di battuta nei primi due game, poi il balcanico trova il break nel quarto e si porta sul 3-1. Il siciliano sciupa in un paio di occasioni delle palle per il contro-break che gli avrebbero consentito di servire per la parità, e il primo set scivola via con il 6-3 in favore di Djokovic. Nel secondo set è subito battaglia: dopo otto minuti di guerra di nervi, il primo game va all’italiano. Lo stesso fa il serbo che rimette tuto in parità. Si va avanti così fino al 2-2, quando il serbo trova il break che lo porta avanti. Caruso tiene per calare soltanto nella parte finale del set, quando concede a Djokovic un altro break per il secondo 6-3. Si arriva così al terzo set dove il siciliano continua a tenere mentalmente nonostante lo svantaggio. Turni di battuta mantenuti fino al 3-2 per il serbo, poi è il numero uno a strappare il servizio al siciliano per il 4-2. Djokovic trova anche qualche ace che lo aiuta in alcuni momenti cruciali e si porta sul 5-2 per poi chiudere togliendo ancora una volta il servizio all’avversario, per il definitivo 6-2.


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