Sbarre out: nei parcheggi Amt non si può pagare Impiegati piazzati ai varchi dopo l’attacco hacker

Quando si dice piove sul bagnato. Non basta l’allarme rosso ormai cronico per il bilancio dell’Amt, adesso ci si mettono anche le sbarre dei parcheggi. Nelle zone sosta gestite dalla partecipata dei trasporti a Catania, le barriere elettroniche a presidio di ingressi e uscite non funzionano più. La situazione riguarda tutti i parcheggi automatizzati dell’azienda, da via Plebiscito a piazza Alcalà fino agli scambiatori di Nesima, Due obelischi e alla grande area di Fontanarossa, vicino all’aeroporto. Il sistema informatico dei varchi sarebbe stato messo ko addirittura da un attacco hacker, come ha reso noto il presidente della partecipata Giacomo Bellavia: «Tutto è stato denunciato alla polizia postale, i server si sono bloccati e sugli schermi sono apparse immagini che riconducono a un gruppo di pirati del web».

E le ripercussioni non sono per nulla trascurabili. L’azienda sta ancora lavorando per ripristinare l’infrastruttura digitale e il risultato è che da giorni, nei parcheggi, si può anche evitare di pagare il biglietto. «Attraverso un ordine di servizio abbiamo assegnato alcuni dipendenti a presidio dei varchi – spiega Bellavia – la situazione è seria e non ci possiamo permettere un danno del genere». Eppure è bastato andare al parcheggio di Nesima all’ora di pranzo per non trovare nessuno a vigilare sulle sbarre bloccate, con relativi transiti alla portoghese. «Magari si tratta del momento del cambio turno, a me risulta che i varchi siano presidiati», risponde il presidente dell’Amt. Che, inoltre, smentisce le voci circolate riguardo al parcheggio Fontanarossa, il più grande e più redditizio, dove le sbarre in tilt avrebbero messo a repentaglio la sicurezza della zona.

Alcuni lavoratori dell’aeroporto di Catania riferiscono infatti a MeridioNews di alcuni furti d’auto che si sarebbero verificati negli ultimi giorni, sostenendo poi che di impiegati a fare il lavoro delle macchinette non ne siano pervenuti. «Per calcolare il tempo di permanenza dell’auto – racconta uno di loro – ti chiedono il biglietto dell’aereo, si capisce bene come tutto sia facilmente aggirabile». «L’ultimo furto si è verificato forse circa un anno fa, non abbiamo notizia di episodi recenti», ribatte Bellavia concentrandosi invece sull’efficienza della struttura: «Il parcheggio è sorvegliato anche grazie a una ditta esterna e le telecamere sono in funzione». Amt conta di risolvere il problema delle sbarre già entro oggi. In azione c’è un’azienda specializzata nel contrasto degli assalti dei pirati informatici.

«Di sicuro non ci voleva, la nostra situazione economica è risaputo quanto sia difficile – conclude il presidente Bellavia – mentre la fine di giugno si avvicina rapidamente, attendiamo segnali concreti». Questo mese infatti scadrà il contratto di servizio con il Comune di Catania, e potrebbe esaurirsi anche la liquidità dell’azienda per pagare gli stipendi. Non è chiaro ancora quando i 24 milioni di debiti che Amt vanta nei confronti di Palazzo degli elefanti, finiti nella procedura di dissesto, potranno essere saldati, né quando verrà firmato un nuovo accordo con il Comune. 


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