Vitalizi, il lavoro della Commissione per operare i tagli Dubbi sulle sanzioni da Roma: si va da 23 a 61 milioni

La Commissione c’è, un disegno di legge (depositato dal gruppo del Movimento 5 Stelle lo scorso venerdì) pure. A mancare è la certezza sulle cifre. Lavora finalmente a pieno regime la commissione speciale istituita a Palazzo dei Normanni per esitare la norma sul taglio ai vitalizi. Un provvedimento che si sarebbe dovuto approvare entro fine maggio, termine ultimo per non incorrere nel rischio di una riduzione del 20 per cento dei trasferimenti da Roma, così come previsto dalla norma nazionale. Si tratta dunque di una corsa contro il tempo per non incorrere nel rischio di sanzioni da parte del governo gialloverde.

Ma dietro la generica definizione di «trasferimenti» da Roma, i dubbi su quali siano i fondi che verrebbero ridimensionati sono tanti. È così che la Commissione, che martedì ha convocato in audizione il presidente dell’associazione ex deputati, Rino La Placa, ieri ha invece chiesto di ascoltare il segretario generale dell’Assemblea Regionale, Fabrizio Scimè, e il ragioniere generale della Regione, Giovanni Bologna. E anche in questo caso i nodi sono tornati al pettine. Quali sono i trasferimenti di cui parla Roma? Il governo centrale toccherebbe, ad esempio, i fondi destinati alla spesa sanitaria in caso di mancato recepimento della norma da parte della Sicilia? Probabilmente no. E su quali somme, dunque, verrebbe decurtato il 20 per cento dei trasferimenti? Domande alle quali neanche nell’audizione di ieri è stato possibile trovare risposte univoche. Secondo Scimè, infatti, il taglio ammonterebbe, in caso di mancata approvazione della norma, a 23 milioni di euro. Secondo Bologna, invece, si tratterebbe di un ammanco da 61 milioni.

Cifre ballerine, che si aggiungono allo scetticismo generale che si respira tra i corridoi del Palazzo attorno all’opportunità di tagliare i vitalizi. Scetticismo che da molti viene motivato per via di una normativa regionale in materia antecedente di 20 anni rispetto a quella nazionale. E rispetto al quale è stato presentato un parere negativo, richiesto dall’associazione degli ex deputati, che verrà esaminato dalla commissione la prossima settimana. Gli ex inquilini del Palazzo, intanto, dal canto loro per voce del loro rappresentante La Placa, si sono detti «disponibili a partecipare a questo sacrificio economico»

Giancarlo Cancelleri (M5S) avverte che «la sensazione è che qualcuno tra gli inquilini del Palazzo pensi che lo Stato non opererà mai questo taglio. Io – continua – non ne sarei così convinto, anzi più perdiamo tempo, più la situazione mi preoccupa». Mentre il presidente della Commissione, Stefano Pellegrino, assicura: «Entro i primi di luglio porteremo a casa il risultato, tempo non ne perdiamo. Non ci sarà sicuramente il taglio, entro l’estate si arriverà a una sintesi».


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