Piazza Duomo, un nuovo dehors a Palazzo dei Chierici Balsamo: «Così il Comune incassa 5mila euro l’anno»

Piazza Duomo cambia volto. Una recinzione marrone con delle piante ornamentali a decoro, tre ombrelloni con grandi teli bianchi sotto i quali sono stati sistemati tavoli e sedie di un bar. Tutto a pochi metri dal sagrato della Cattedrale di Sant’Agata, di fronte al Palazzo degli elefanti e alla fontana dell’Elefante, proprio davanti al Palazzo dei Chierici. Un provvedimento dirigenziale della Attività produttive del Comune di Catania, dello scorso 7 giugno, è il documento con cui si dà la «concessione di occupazione di suolo pubblico» alla ditta Prestipino eventi & catering srl, la stessa società che gestisce già il bar sulla piazza, all’angolo con via Garibaldi. «Tutto è stato rilasciato a norma di legge – precisa a MeridioNews l’assessore alle Attività produttive Ludovico Balsamo – e, inoltre, abbiamo anche chiesto agli esercenti di uniformare i dehors utilizzando gli stessi tessuti e gli stessi colori. Inoltre – aggiunge – a nessuno è stato concesso uno spazio che superi la profondità di sette metri». 

«Intanto, noi ancora aspettiamo che la piazza venga resa totalmente pedonale, con gli accessi sbarrati (come già fatto in piazza Università) a esclusione di quello su via Etnea», lamentano dall’associazione Lungomare liberato. I catanesi si sono spaccati: da una parte c’è chi lo considera «un obbrobrio che interrompe la continuità della piazza e rovina la visuale del Duomo. Insomma, un sacrilegio che si poteva evitare» e chi, invece, facendo un paragone anche con altre parti d’Italia, si chiede «qual è il problema? Anche piazza San Marco a Venezia è piena di bar. Ravvivano e rallegrano il centro storico». Al di là del parere dei cittadini sull’impatto estetico, con la legge regionale numero 5 del 6 maggio del 2019, interventi come quello di piazza Duomo sono stati esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e sottoposti a una procedura semplificata. Tra gli interventi per cui non è più necessaria la richiesta alla Soprintendenza, infatti, ci sono anche le «installazioni esterne poste a corredo di attività economiche quali esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, attività commerciali, turistico-ricettive, sportive o del tempo libero, costituite – come recita il testo della norma – da elementi facilmente amovibili quali tende, pedane, paratie laterali frangivento, manufatti ornamentali, elementi ombreggianti o altre strutture leggere di copertura, e prive di parti in muratura o strutture stabilmente ancorate al suolo». 

Nei locali che, in passato, hanno ospitato una filiale della banca Unicredit adesso c’è una nuova attività commerciale. Lo scorso 30 maggio, il rappresentante legale della società Antonio Prestipino ha presentato all’ente comunale etneo un’istanza per il rilascio della concessione per l’occupazione di 105 metri quadri di suolo pubblico (per l’anno 2019) per la «collocazione di tavoli, sedie e ombrelloni» in piazza Duomo, al civico numero 9. Una settimana dopo la richiesta è stata accordata con la precisazione, però, che non si tratta di un «permesso di costruire». Infatti, non è possibile effettuare installazioni fisse ancorate al terreno e quelle autorizzate non devono arrecare danno alla pavimentazione stradale. «Per la concessione – afferma l’assessore – la ditta pagherà al Comune oltre cinquemila euro l’anno che, nella situazione economica delle casse comunali, male non fanno». Tra i progetti a medio termine dell’assessorato alle Attività produttive c’è «il regolamento comunale dei dehors – assicura Balsamo – per superare il fatto che non ci sia più il limite della richiesta alla Soprintendenza evitando che ognuno faccia di testa propria». 

La concessione rilasciata adesso dal Comune in una zona di rilevanza storico-ambientale è comunque subordinata ad alcune condizioni: oltre all’orario di somministrazione – stabilito dalle 8 del mattino alle 2 di notte – l’autorizzazione consente di «collocare partizioni verticali delimitanti l’area di concessione su sede stradale, che abbiano un’altezza minima di un metro e non superiore un metro e sessanta centimetri. Nulla – si legge nel documento pubblicato sul sito del Comune di Catania – potrà essere agganciato alla parte superiore delle partizioni (teloni plastificati, tende o similari). Sono previsti steccati o fioriere che però dovranno essere corredati da catarifrangenti e/o segnali luminosi a intermittenza. Solo queste potranno rimanere montate per tutto il periodo della concessione rilasciata, anche eventuali pedane comunicate alla direzione Urbanistica». Le installazioni concesse, in ogni caso, dovranno lasciare spazio sufficiente per il passaggio dei pedoni, dei disabili e dei mezzi di emergenza (ambulanze e forze dell’ordine), per l’accesso dei residenti alle proprie abitazioni e ai garage e la fruibilità degli ingressi e delle vetrine degli esercizi commerciali. Tra le condizioni che i titolari della società dovranno rispettare, ci sono anche tutte le «cautele necessarie a evitare che il riposo dei residenti sia disturbato dai rumori generati dagli avventori». 


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