Belpasso, bloccato il concorso per i vigili urbani «Colpa di facinorosi». E le selezioni sono rinviate

Erano oltre 400 i candidati che si sono presentati ieri al Palazzetto dello sport di Belpasso con un obiettivo: contendersi i due posti a tempo indeterminato da vigile urbano che il Comune guidato dal sindaco Daniele Motta ha messo a bando lo scorso aprile. Ma dopo ore di «agonia» e confusione, secondo le testimonianze raccolte da MeridioNews, tutto si è risolto in un nulla di fatto. Lo stesso primo cittadino, al termine di una giornata convulsa, ha evocato tramite una nota un presunto «boicottaggio del concorso» causato da non meglio identificati «facinorosi» fra i partecipanti. In effetti la selezione, andata avanti molto a rilento, è stata bloccata dopo l’intervento dei carabinieri, allertati da alcuni dei presenti e intervenuti per sedare le polemiche in corso. Poi però le ricostruzioni divergono. Da una parte ci sono i racconti degli aspiranti vigili urbani, disorientati a quanto sembra fin dal loro ingresso nel Palazzetto.

La prova che mai ha avuto inizio era una preselezione fatta di quaranta domande a risposta multipla su temi di cultura generale, inglese e nozioni di informatica. «Ci hanno fatti accomodare in maniera ordinata – riporta un giovane catanese, tra gli ammessi alla prova – e ci hanno consegnato una busta avente solo il timbro del Comune di Belpasso. Lì dentro dovevamo mettere le nostre generalità». Al momento della somministrazione del test ci sarebbe stata la prima sorpresa. «Erano presenti – racconta l’uomo – il comandante dei vigili urbani di Catania Stefano Sorbino e la presidente della commissione d’esame Loredana Torella (dirigente del Comune, ndr) e ci hanno detto che avrebbero dovuto preparare sul momento le domande, poi fare le fotocopie e distribuirle a tutti».

Dall’altra parte c’è la versione del sindaco Motta. «Dalla identificazione dei candidati alla consegna delle buste tutto si è svolto in tempi ragionevoli, ma da parte di alcuni si è creato volutamente un clima di tensione che non ha, quindi, consentito di garantire la trasparenza e il rispetto della procedure». Nonostante i ripetuti tentativi di MeridioNews, non è stato possibile raggiungere il sindaco né gli altri funzionari presenti, ma dalla nota sembra chiaro il riferimento alla bagarre registratasi nelle fasi successive. Secondo i racconti, l’elaborazione sul posto dei quiz si sarebbe portata via almeno due ore. «Capire che le domande non erano ancora pronte – prosegue il catanese – ci è sembrato molto strano. Abbiamo dovuto attendere ed è facile immaginare la confusione che regnava in un palazzetto affollato da più di 400 persone piene di domande, impegnate a giocarsi una chance per un posto fisso».

A creare il caos, poi, le rimostranze di alcuni partecipanti. «Sui fogli del quiz non c’era alcun elemento di identificazione certa, ci saremmo aspettati almeno un codice a barre per ciascuno di noi e invece niente». Il rimedio che la commissione avrebbe avanzato sarebbe servito a sua volta a fare perdere la pazienza a qualcuno: «Ci hanno detto – riferisce il testimone – di scrivere noi stessi un numero sulle carte, senza nessuna garanzia di trasparenza». Secondo alcuni partecipanti, dunque, di fatto non sarebbe stato possibile attribuire il quiz al suo compilatore, evitando possibili alterazioni dei documenti. «Una soluzione alla Totò che ha spinto tutti a protestare, poi abbiamo chiamato i carabinieri». Sui problemi logistici ha puntato il dito il Movimento 5 stelle di Belpasso, chiedendo di fare luce anche «sull’inopportuna presenza di membri dell’amministrazione nella sede d’esame». «Oltre 400 persone – evidenzia il consigliere pentastellato Damiano Caserta – hanno dovuto rinunciare alla prova, con evidenti disagi per chi veniva addirittura da oltre lo Stretto. Chiediamo appositi provvedimenti per i responsabili amministrativi dell’ente».

Secondo il Comune, invece, sarebbe stato «inevitabile sospendere la procedura, a causa di disordini causati da facinorosi partecipanti che hanno generato tumulti e manifestato un atteggiamento in alcuni casi addirittura aggressivo». Il sindaco Motta ha inoltre preso le difese dell’organizzazione del concorso. «Mi riferisce la commissione – si legge nella sua nota – che il lavoro preparatorio è stato svolto nella assoluta conformità alle leggi e al disciplinare, non escludo che ci sia stata una “regia” che abbia voluto bloccare il concorso». La procedura di selezione è intanto «rinviata a data da destinarsi». 


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