Roberto Purrello e Vittorio Calabrese sono i due che, finora, hanno formalizzato l'adesione alla corsa per Palazzo centrale. Francesco Priolo dovrebbe farlo a breve, mentre resta in pole position il nome di Maurizio Caserta
Elezioni UniCt, i primi due candidati al Rettorato Purrello e Calabrese provano a scalare l’ateneo
In due hanno già presentato la propria candidatura, il terzo dovrebbe farlo a stretto giro, perché l’ha già annunciata ai colleghi. Mentre alcune decine di docenti dell’università di Catania chiedono che le elezioni per il Rettorato vengano rinviate, al Palazzo centrale qualche altro professore si propone per guidare l’ateneo, dopo le dimissioni forzate di Francesco Basile, travolto dal blitz della procura. Roberto Purrello, presidente della Scuola superiore di Catania e direttore del dipartimento di Chimica, ha già depositato la sua adesione alla corsa. Seguito, questa mattina, da un docente del quale finora non si era parlato: Vittorio Calabrese, ordinario di Biochimica clinica e già candidato a diventare magnifico nel 2013, quando la vittoria andò a Giacomo Pignataro. Entro venerdì dovrebbe arrivare anche l’ufficialità per Francesco Priolo, ordinario di Fisica della materia che sembra abbia già annunciato la sua discesa in campo al Consiglio di dipartimento.
La scadenza per farsi avanti si avvicina e dall’ateneo non sembra farsi strada il proposito di posticipare le elezioni. Il primo turno, come stabilito dal decano Vincenzo Di Cataldo, è fissato per il 23 agosto 2019. Un periodo dell’anno che a molti fa storcere il naso. E che lo stesso Statuto dell’ateneo attualmente in vigore, nel caso dell’elezione di altri organi di governo, stabilisce essere inadatto alle votazioni. Dal momento in cui è stato emanato il decreto di indizione delle elezioni al termine ultimo per proporsi, inoltre, passeranno appena undici giorni: un tempo ritenuto insufficiente da chi lo osteggia apertamente. Tra chi ha firmato per lo spostamento del voto più in là c’è anche il professore Maurizio Caserta, ex candidato sindaco di Catania e ordinario di Economia politica, che dai bene informati viene dato come candidato. Lui la sua disponibilità l’ha data e sembra che di convergenze sul suo nome ce ne siano parecchie.
«Non mi opporrò se si deciderà di posticipare le elezioni – dichiara a MeridioNews il neo-candidato Calabrese – Io mi attengo alle decisioni istituzionali. Lo faccio per senso di responsabilità e perché ritengo che questo sia il momento in cui la mia storia personale può diventare testimonianza di un percorso pulito». Con lo scandalo Università bandita ancora fresco e i presunti concorsi pilotati destinati a ferire ancora a lungo la storia dell’ateneo, lo scienziato ribadisce: «Io mi sono fatto da solo e nelle stanze del potere non ci sono mai stato». E prima che la campagna elettorale cominci formalmente (i candidati ammessi alla competizione saranno resi noti il 20 luglio, al termine dei lavori dell’apposita commissione), lancia una frecciatina non da poco: «Bisogna cambiare per cambiare. Agli elettori dico: non credete a chi si presenta sotto mentite spoglie per continuare sulla vecchia strada. Io voglio dare voce a quelli, come me, che per l’università darebbero la vita».