Catania, ispettori contro il «rifiuto selvaggio» Raffica di multe a cittadini e pendolari

Catania lancia la «campagna contro il rifiuto selvaggio». Si fanno più intensi i controlli degli ispettori ambientali del Comune etneo, sguinzagliati in centro e in periferia per multare chi non conferisce correttamente i rifiuti nei cassonetti, non rispettando tempi e modi previsti dall’ordinanza sindacale sulla raccolta differenziata in città. Che, da febbraio ad agosto, hanno già elevato quasi 600 contravvenzioni ai cittadini che buttano la spazzatura fuori dai limiti di orario consentiti. Ma anche a chi non differenzia correttamente o a chi abbandona abusivamente i sacchetti in strada, «provocando un grave danno ambientale». Un’esigenza pratica, secondo l’assessore all’Ecologia Carmencita Santagati, che riguarda il lavoro dei netturbini e le tasche dei catanesi: «Una volta svuotati i cassonetti – afferma – anche se si accumula altra immondizia non si può mandare di nuovo il camion in giro. Sarebbero dei costi enormi per il Comune, che ricadrebbero sui contribuenti. E poi non si potrebbe nemmeno conferirli in discarica, perché anche lì ci sono dei tempi da rispettare».

Una cattiva abitudine, che secondo il Comune può essere arginata solo intensificando le sanzioni. Così, i controllori della spazzatura, in servizio dall’inizio di quest’anno per cogliere in flagrante chi deposita i rifiuti dove non dovrebbe, «stazionano vicino ai cassonetti per multare chi non rispetta le regole», spiega l’assessore. Gli addetti, «quando notano comportamenti fuori legge, si qualificano spiegando il motivo della contestazione e intervengono multando i colpevoli». Ad essere puniti anche gli automobilisti che lanciano i sacchetti dal finestrino, «a cui sarà preso il numero di targa e mandata una multa a casa», assicura. Ma gli ispettori non si limitano solo a questo. Fa parte delle loro mansioni anche «controllare all’interno dei sacchetti, per individuare, tramite scontrini o ricevute, chi non differenzia correttamente», spiega Santagati. Che, riguardo alle polemiche dei mesi scorsi sulle eventuali violazioni della privacy di quest’operazione ribatte: «Se abbandoni una cosa per strada non è più tua – afferma – non esiste più la proprietà, diventa una cosa pubblica, che pesa sulle spalle di tutti».

Tempi duri anche per i pendolari dei rifiuti. Secondo le statitistiche della direzione Ecologia e ambiente, infatti, sono i residenti nei paesi dell’hinterland etneo a violare maggiormente gli orari stabiliti, depositando l’immondizia nei cassonetti catanesi quando, giornalmente, si recano in città per motivi di studio o lavoro. Oltre a quella di orari e modalità, ci sarebbe quindi anche una violazione territoriale. «La spazzatura importata da fuori fa lievitare i costi, che sono sopportati da chi risiede in città attraverso il pagamento della Tarsu». Non solo inquinamento e sporcizia, ma anche problemi economici, perché questo fenomeno di malcostume verrebbe a pesare sulle tasche dei contribuenti. «Questi soggetti non vengono multati perché non residenti, ma allo stesso modo dei cittadini che non rispettano i divieti – spiega l’assessore – perché ogni tonnellata di spazzatura ha un costo».

I trasgressori – scrive il Comune in una nota – provengono per lo più dai centri di Gravina di Catania, San Pietro Clarenza, San Gregorio, Tremestieri Etneo, Misterbianco, Mascalucia, Aci Sant’Antonio, Acicastello, Acicatena, Acireale, Adrano, Belpasso,  Biancavilla, Camporotondo, Motta Sant’Anastasia, Nicolosi, Paternò, Pedara, Sant’ Agata li Battiati, San Giovanni La Punta e Santa Maria di Licodia. Comuni in cui è presente anche la raccolta porta a porta. Condizione che, forse, potrebbe spingere gli abitanti dell’hinterland poco simpatizzanti per il nuovo metodo di raccolta a preferire i cassonetti catanesi.

Per tenere a sotto controllo i pendolari – ma anche i cittadini indisciplinati – gli ispettori ambientali monitoreranno i cassonetti dei quartieri periferici, varchi d’accesso alla città, negli orari salienti come la mattina. Ma gireranno anche in notturna, in centro, per assicurasi che i gestori di pub e ristoranti gettino i rifiuti negli orari consentiti. L’assessore Santagati anticipa anche che la squadra verrà ampliata per coprire tutta la città. «Ce ne vorrebbe uno per ogni catanese», ironizza.

«Ricordo a tutti di rispettare gli orari di conferimento che sono dalle 19 alle 23 fino al 31 ottobre e dalle ore 17 alle 23 a partire dal 1 novembre», ribadisce l’assessore. I trasgressori – controllati a vista – saranno puniti con una multa che va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. «E’ un cane che si morde la coda. Bisogna educare a rispettare le regole. Se tutti le rispettassimo ci sarebbe più pulizia, meno spese e più vantaggi per tutti – afferma -. La spazzatura può essere una risorsa, ma serve più rispetto da ognuno di noi». Basterà il timore delle multe a cambiare la mentalità dei cittadini?

[Foto di gian?merz]


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Si intensificano i controlli del Comune per cogliere sul fatto chi getta l'immondizia al di fuori degli orari consentiti. Come terapia d'urto fa fioccare le sanzioni emesse dagli ispettori ambientali che stazionano vicino ai cassonetti e rovistano nei sacchetti. Nel mirino catanesi e abitanti dell'hinterland che si recano nella città etnea per disfarsi della spazzatura, causando sporcizia e disagi, ma anche problemi di tipo logistico ed economico per i contribuenti

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