Treni del gol, il processo stenta a entrare nel vivo Intanto Cosentino torna a lavoro per Icardi al Psg

Dallo stadio Angelo Massimino al prestigioso Parco dei Principi di Parigi. Dall’inibizione, durata quattro anni, a uomo simbolo del passaggio di uno dei calciatori più ambiti del calciomercato 2019. C’è la figura di Pablo Cosentino dietro al trasferimento di Mauro Icardi al Psg. L’ex amministratore delegato del Catania finito risucchiato nel maxi scandalo I treni del gol insieme, tra i tanti, al patron dei rossazzuri Nino Pulvirenti

Nei mesi scorsi la figura di Cosentino era riemersa prepotentemente il 23 giugno: neanche a farlo apposta, il giorno che sanciva il quinto anniversario dello scandalo I treni del gol. Il procuratore era a Taormina, invitato dal patron degli etnei in occasione di un evento privato che lo riguardava.  Una presenza che non ha riscontrato il gradimento dei supporter catanesi: non potrebbe essere altrimenti, considerato che l’operato dell’agente sudamericano viene accostato al doppio salto indietro dalla A alla Lega Pro del biennio 2013-2015. Pulvirenti aveva affidato a lui le chiavi della società etnea. Risultato? Due anni di scelte sbagliate che, con un colpo di spugna, hanno cancellato una delle epoche più felici per i rossazzurri. La storica promozione del 2006, le sette salvezze consecutive, il record di punti del Catania tutto argentino costruito da Pietro Lo Monaco diventano d’improvviso un ricordo lontano.

La retrocessione in B del 2014 è vissuta come una tragedia sportiva, anche se il peggio avviene nel corso della stagione successiva. Il Catania, infatti, viene accusato di aver truccato alcune partite di campionato per raggiungere la salvezza al termine di un anno tribolato. L’accusa di frode sportiva e truffa è infamante e porta il Tribunale nazionale della Figc a sancire la retrocessione in Lega Pro della squadra etnea, con 12 punti di penalizzazione (ridotti a 9 dalla Corte d’Appello federale). Per Antonino Pulvirenti arrivano cinque anni di inibizione più una multa di 300mila euro. Cosentino, all’epoca amministratore delegato del club, finisce ai domiciliari ricevendo anche una squalifica di quattro anni uniti a 50mila euro di ammenda. Un’ecatombe dalla quale il Catania fatica a rialzarsi tutt’oggi.

Il secondo e più significativo rientro in scena di Cosentino nel mercato che conta, invece, è datato 2 settembre 2019. Sono le ore di chiusura della sessione estiva di mercato e, da Parigi, giunge la notizia dell’accordo tra l’Inter e il Paris Saint-Germain per il trasferimento dell’attaccante argentino Mauro Icardi. La foto che sancisce il felice esito della trattativa appare sul profilo Instagram del procuratore Gabriele Giuffrida. Il calciatore, ritratto sorridente e in posa con la nuova maglia, appare in compagnia dell’agente e proprio di Cosentino. Quest’ultimo ha giocato un importante ruolo di intermediario nella definizione della trattativa, grazie agli ottimi rapporti intercorrenti con la moglie di Icardi, Wanda Nara: i due si conoscono sin dai tempi in cui il manager argentino era procuratore di Maxi Lopez, ex marito della soubrette sudamericana. 

Il ritorno in piena attività di Cosentino deve però fare i conti con un processo, quello davanti ai giudici del tribunale di piazza Giovanni Verga, che fatica e non poco ad entrare nel vivo. Basti pensare che l’ex amministratore è stato rinviato a giudizio nel 2016, insieme a Pulvirenti e ad altre cinque persone. Secondo la procura Pulvirenti e soci sarebbero intervenuti con «offerte o promesse di denaro o altra utilità nei confronti di calciatori o dirigenti di società sportive, cercando di alterare l’esito di sei partite del campionato di serie B», si legge nei del decreto che dispone il giudizio. Ma se da un lato Pulvirenti ha praticamente ammesso di cercare contatti per comprare le partite e salvare il Catania dalla retrocessione, dall’altro lato Cosentino ha bollato come «folle» l’autoaccusa del patron etneo

Passati quattro anni dall’inchiesta il Catania naviga nelle sabbie mobili della serie C. Intanto, alla fine di giugno, la holding della famiglia Pulvirenti ha ceduto due alberghi di lusso a Taormina, per anni fiore all’occhiello della gestione imprenditoriale. Ma adesso passati in maniera definitiva al gruppo turistico Alpitour


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