Playa, Regione vuole vendere terreni di due hotel  Ma le proprietà vantano concessioni trentennali

«Beni immobili da sottoporre a dismissione». Comincia con queste parole la delibera, risalente al 4 settembre scorso, della giunta regionale guidata dal presidente Nello Musumeci. Un documento di appena tre pagine al quale vengono però allegate alcune tabelle con 160 proprietà regionali sparse tra tutte le province siciliane. Un lungo elenco composto anche da palestre e fabbricati ma sopratutto una enorme quantità di terreni. Come quelli indicati alle voci 18 e 46, in viale Kenney, lungo il litorale della Playa di Catania. La stessa zona finita al centro delle polemiche dopo la decisione del demanio di mettere in vendita una porzione del boschetto di settemila metri quadrati. Uno dei pochi polmoni verdi della città, già pesantemente segnato da un maxi rogo avvenuto a inizio luglio, e dalle ombre legate alla speculazione edilizia.

Nello specifico l’area che la Regione vuole dismettere al viale Kennedy riguarda alcuni terreni che ricadono all’interno di dieci particelle catastali per un totale di circa 22mila metri quadrati. Su una parte di queste, come specifica lo stesso documento, sorge il noto hotel Romano Palace. Immobile costruito nel 2004 dall’omonima famiglia imprenditoriale nell’ambito del Patto territoriale Catania sud per la fruizione del litorale. Nello stesso periodo le costruzioni hanno riguardato altre strutture ricettive e due impianti sportivi polifunzionali. La Regione stando agli allegati intende disfarsi anche della zona cui insiste l’albergo della famiglia Romano, compresa una fetta di terreni che fanno parte del perimetro e che include un ampio parcheggio laterale.

Alcuni di questi terreni ricadono anche nell’area a verde occupata dall’ingresso, lungo i confini fronte mare del Romano Palace. Per raggiungere l’altra zona che la Regione vuole dismettere basta spostarsi di pochi metri, fino a raggiungere l’ingresso dell’Hotel Nh Parco degli Aragonesi. Anche in questo caso, stando alla documentazione, da Palermo l’idea è quella di mettere in soffitta un terreno che allo stato attuale compone l’ingresso della struttura ricettiva con tanto di piscina. Secondo quanto verificato da MeridioNews la famiglia Romano gode di una concessione trentennale sulla zona, in virtù di contratto con diritto di superficie siglato a fine anni Novanta.

Attualmente l’albergo è in amministrazione giudiziariaFinito sotto sequestro nel 2014 dopo un’inchiesta della guardia di finanza su alcuni presunti reati tributari di cui si sarebbero macchiati i proprietari. Il processo è ancora in corso e adesso bisognerà capire cosa ne sarà della zona in cui sorge parte della struttura, anche considerando che la scadenza della concessione non è stata ancora raggiunta. Sulla questione, sollevando il caso, è intervenuta la deputata regionale del Movimento 5 stelle Gianina Ciancio, la quale ha sottolineato come questa vendita «sembri un triste trampolino di lancio per altre cementificazioni».

L’attenzione su questo pezzo di città in questo momento è ai massimi livelli. Nel pomeriggio di ieri, nella sede di Città Insieme, si è tenuta un’assemblea pubblica molto partecipata per cercare di concordare le prossime mosse ed evitare che il boschetto finisca in mano ai privati. I tempi però sono molto stretti. L’annuncio di vendita scadrà il 20 settembre e tre giorni dopo si dovrebbe procedere con l’apertura delle buste nella sede del demanio di Palermo: base d’asta 26mila euro con il dieci per cento da versare come cauzione. «Dobbiamo capire chi ha realmente voluto questa vendita», spiega agli intervenuti Matteo Iannitti di Catania bene comune. Intanto c’è già l’idea di organizzare una grande manifestazione di piazza per scongiurare la vendita. Sulla stessa linea anche il sindaco di Catania Salvo Pogliese. L’evento si svolgerà il 18 settembre alle 18, davanti alla sede della prefettura in via Etnea.


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