La holding Finaria, durante la conferenza stampa indetta dal coordinatore della cordata Maurizio Pellegrino, ha respinto al mittente la proposta del Comitato per l'acquisizione della squadra. L'offerta non è stata definita congruente. I dettagli
Catania, rigettata proposta d’acquisto del Comitato Pellegrino: «Zero alternative, i debiti sono enormi»
È successo tutto in tempo reale. Mentre Maurizio Pellegrino dal canale social dell’emittente Futura production si accingeva a spiegare a pubblico e giornalisti il perché dell’offerta presentata dal Comitato promotore, il Calcio Catania ha divulgato un comunicato ufficiale che non ha lasciato spazio a interpretazioni. «Finaria spa, nell’accogliere di buon grado la manifestazione d’interesse relativa al Calcio Catania spa in cui sono riportate le modalità di pagamento in caso di accordo e l’entità delle stesse, ritiene la proposta d’acquisto non congruente con le specifiche della procedura in atto e con gli aspetti materiali e immateriali dell’asset Calcio Catania».
Una doccia fredda che, però, non ha scomposto più di tanto Pellegrino, passato al contrattacco. «Ne prendiamo atto – ha tuonato il segretario del Comitato promotore – può darsi sia una prima tappa, o un primo approccio. Avranno avuto le loro ragioni per rifiutare: noi abbiamo fatto una proposta che riteniamo adatta. Ribadisco che al momento non esiste un’alternativa alla nostra. Il Calcio Catania è destinato a esiti drammatici: i debiti complessivi sono davvero enormi per una società che oggi si trova in Lega Pro. In tanti hanno lavorato in questi anni con Pulvirenti: non ho visto nessuno dare una mano per attivarsi e provare a capire come salvare la società».
L’offerta sarebbe la seguente: due milioni di euro circa per rilevare la società di via Magenta, più il totale accollo dei debiti. Si parla, in tal senso, di una cifra superiore ai 50 milioni di euro. «Facciamo riferimento – specifica Pellegrino – sia alle rate del mutuo di Torre del Grifo sia ai debiti verso fornitori, erario e banche. Ritengo che tutto questo rappresenti una somma abbastanza corposa e forte. In questo momento servono trasparenza e responsabilità: stiamo assolvendo a questo compito». In merito al presunto interessamento di Giuseppe Leonardi, attuale presidente della Sicula Leonzio: «La cordata è aperta a tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti della città e del Calcio Catania. A oggi, però, non ho ricevuto alcuna telefonata da imprenditori disposti ad aiutarci».
Maurizio Pellegrino ha glissato in merito alle domande sui componenti della cordata da lui rappresentata, affermando come non fosse giusto svelare i nomi in questo frangente. «Sono dei grandi tifosi – ha comunque ribadito l’ex tecnico del Catania – che hanno subito dato la loro disponibilità. Ringrazio tutti i componenti del Comitato, autentici incoscienti (scherza, ndr) con grande passione verso questi colori: la possibilità di salvare la matricola è stata più forte della razionalità e di qualsiasi pensiero qualitativo. La cosa importante oggi non è tanto il nome, ma la capacità di essere riusciti a mettere insieme una cifra congrua e onesta, dando garanzie per l’acquisto del Catania».
Tirando le somme, però, si ha l’impressione che l’odierna occasione di fare maggiore chiarezza su componenti, forza economica e intenti del Comitato promotore non sia stata sfruttata al meglio. Il destino del Catania continua dunque a restare un grande punto interrogativo, con tanti scenari ancora aperti e percorribili. Lo stesso Pellegrino ha lasciato intendere come questo possa rappresentare solo il primo atto delle trattative. È probabile poi che il nuovo presidente rossazzurro (nonché liquidatore di Finaria) Gianluca Astorina voglia tenere aperti più tavoli su cui trattare. La corda, però, non potrà essere tirata per troppo tempo: mai come in questi frangenti il futuro della gloriosa società etnea (e della matricola federale 11700) sembra essere a rischio.