Insieme ai sanitari tra gli infetti c'è anche un addetto al vitto. I tre da 15 giorni non mettono piede nella struttura ma sono ancora ricoverati. «C'è bisogno di tutti i controlli», commenta a MeridioNews il segretario Nursind Salvatore Vaccaro
Due infermieri positivi. Alcuni colleghi aspettano test Policlinico: «Fatto tampone a chi è stato in contatto»
Due infermieri e un addetto alla consegna del vitto contagiati e assenti dai corridoi dell’ospedale Policlinico-Vittorio Emanuele almeno dal 22 marzo. Quindici giorni dopo, ossia l’arco temporale individuato dal ministero della Salute come il periodo di incubazione del Covid-19, alcuni colleghi dei sanitari attendono che venga fatto loro il tampone per scongiurare possibili diffusioni del virus. Al momento non ci sarebbero persone con sintomi ma il caso degli asintomatici insegna che la guardia non può essere tenuta bassa. Intanto, come fanno sapere dal Policlinico, coloro che sono stati più a stretto contatto con i sanitari sono stati controllati con il test faringeo. «A breve – aggiungono dal nosocomio – verranno controllati tutti gli altri».
Entrambi gli infermieri risultati positivi prestavano servizio nel reparto di Clinica chirurgica e adesso si trovano ricoverati in Malattia infettive, ma di due nosocomi diversi. Le loro condizioni sarebbero stabili. «Chiediamo che tutti gli infermieri e i medici vengano sottoposti a tampone – commenta a MeridioNews Salvatore Vaccaro, segretario territoriale di Catania e vice segretario nazionale Nursind -. Oltre al test bisogna avere risultati celeri».
I primi sintomi compatibili con l’infezione per le tre persone che lavorano al Policlinico sarebbero comparsi tra l’8 e il 12 marzo. Hanno chiamato i vari numeri di emergenza ma il tampone non è stato fatto subito. La situazione sarebbe peggiorata tanto da costringere uno di loro a recarsi al Pronto soccorso. Il test, alla fine, ha tolto ogni dubbio svelando a stretto giro la mini catena di contagi. In totale, stando agli ultimi dati dell’Istituto superiore di Sanità, sono 11.252 gli operatori sanitari infettatisi durante la pandemia in Italia. Una lunga lista di cui fanno parte anche 105 deceduti. A Catania il dato più allarmante, oltre ai contagi, è proprio quello dei tempi dei tamponi. I test vengono effettuati con lentezza, anche per i problemi nel reperire i reagenti. Alcune persone, come una parente di una persona affetta da Covid-19 all’ospedale Cannizzaro, ha fatto il test il 27 marzo scorso e ancora non conosce il risultato.
L’azienda Policlinico, contattata per un replica, fa sapere che dopo avere avuto notizia dei contagi ha fatto scattare «tutte le misure previste per il personale e la situazione è sotto controllo. Per quanto riguarda l’addetto alla mensa l’ultimo accesso al nosocomio risale addirittura a un periodo superiore a 15 giorni».