Dalla piccola boutique all'attività di una grande catena, a Catania «quello della ripartenza dopo due mesi è sembrato un giorno normale. I clienti si sono sentiti a loro agio con le novità», spiegano una titolare e una commessa a MeridioNews
Riaprono negozi di abbigliamento con l’obbligo dei guanti «Pure con le regole lo shopping deve restare un piacere»
«È sembrato un giorno normale, non certo quello della riapertura dopo oltre due mesi di chiusura per una pandemia». Tra le attività che hanno rialzato le saracinesche ieri e aperto le porte ai clienti – oltre a bar, ristoranti, barbieri ed estetisti – ci sono anche i negozi di abbigliamento. A Catania, botteghe di dimensioni e target differenti hanno avuto un day one piuttosto simile. «Non ce lo aspettavamo, ma i clienti sono stati disciplinati e si sono adeguati subito alle nuove misure».
Come tutti gli altri settori del commercio al dettaglio, c’è l’obbligo di entrare con la mascherina, di tenere la distanza di almeno un metro e di mettere a disposizione dei clienti il gel igienizzante per le mani. «In caso di vendita di abbigliamento – si legge nell’allegato al decreto del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte – dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce».
Una novità che potrebbe cambiare il rapporto con lo shopping. «La cosa importante è trovare un giusto equilibrio – spiega a MeridioNews Gloria La Piana, la titolare di Pod Boutique di Catania che gestisce con l’aiuto della sorella Flavia – tra il rispetto delle regole e l’evitare di creare inutile terrorismo». Una bottega dell’abbigliamento lungo via Caronda in cui, anche nel mondo pre-coronavirus, «abbiamo sempre puntato a mettere in pratica un’idea di shopping che fosse anche un’esperienza rilassante e ci impegneremo per fare in modo che continui a esserlo».
Niente folla di clienti, niente file davanti ai camerini. «Nella mattinata di ieri, per esempio, sono entrati tre clienti e tutti e tre hanno acquistato. Se avessero solo voluto guardare la merce esposta – spiega Gloria – indossare i guanti non sarebbe stato necessario». Vestiti da sanificare con il vapore, camerini da pulire, poltroncine e grucce da disinfettare, pavimenti da lavare con prodotti adatti. Il bilancio del primo giorno sembra essere positivo. «Senza ansia eccessiva, i clienti si sono sentiti a proprio agio con le novità», aggiunge Gloria che aveva spento le luci del negozio lo scorso 10 marzo. Per lei, quella di ieri più che una ripartenza è stata «una rinascita, una seconda possibilità che vale più della prima».
Dai piccoli negozi alle grandi catene. «La realtà ha superato le aspettative», spiegano a MeridioNews da Mango di via Etnea. Adesivi sul pavimento per indicare un corridoio di entrata e uno di uscita, segnaletica dentro il negozio per indicare le aree di sosta, guanti all’ingresso e gel igienizzante sparso tra gli scaffali. «C’è stato solo un cliente, su oltre cento, che ha provato a entrare senza mascherina – dicono – La domanda più ricorrente che ci hanno fatto è stata: “Possiamo provarlo?“». E se poi non comprano? «Non c’è alcun obbligo, ma abbiamo scelto comunque di sanificare gli abiti con il vapore», spiega una commessa di Mango.