Filippo Sambataro, «l’artista» delle false invalidità Le accuse al presidente del consiglio di Paternò

Filippo Sambataro, cardiochirurgo al centro cuore Morgagni di Pedara e presidente del consiglio comunale di Paternò, ha risposto a tutte le domande rivoltagli dal gip Luigi Barone, rigettando le accuse che gli sono state contestate. Sambataro, che è stato sospeso dalla carica politica dal prefetto, assieme ad altri 20 soggetti, tra medici e assistiti, è rimasto coinvolto nell’inchiesta Esculapio sui falsi invalidi. 

Sambataro, che si trova attualmente ai domiciliari, ha ribadito nel corso dell’interrogatorio di garanzia la propria estraneità ai fatti. In particolare al presidente del consiglio paternese, che è difeso dall’avvocato Turi Liotta, sono contestate due presunte certificazioni fasulle. Sambataro ha spiegato che i documenti da lui firmati avrebbero descritto il reale stato di salute dei pazienti. Anzi avrebbe chiesto degli approfondimenti diagnostici

Il cardiochirurgo per il momento rester ai domiciliari. Il legale è pronto a ricorrere al tribunale del Riesame. Nel frattempo Sambataro dovrebbe essere sospeso dal lavoro. Tuttavia, a riguardo, l’avvocato Liotta ha specificato che fino a ora al suo assistito non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. 

Per l’accusa Giuseppe Blancato e Antonino Rizzo, altri due medici coinvolti nell’inchiesta, sarebbero stati i capi del gruppo impegnato a ottenere i benefici, istruendo i propri pazienti su come avrebbero dovuto comportasi e quali atteggiamenti assumere davanti alla commissione dell’Inps per poi ottenere il via libera positivo alla certificazione che ne attestasse l’invalidità. Gli inquirenti per fare luce sul sistema fraudolento si sono serviti di intercettazioni telefoniche e ambientali. In due di queste si sente Blancato parlare con i propri assistiti di Sambataro. Quest’ultimo viene definito «un artista» per la capacità di far quadrare i conti.

Sempre Blancato riferendosi al cardiologo da cui ha mandato l’ex suocera parla di «uno che non si scanta», ossia che non si spaventerebbe di produrre, come scrivono gli inquirenti, «certificati compiacenti». In un’altra intercettazione Blancato avrebbe suggerito a una paziente di consegnare una busta a Sambatato. All’interno una somma di soldi e un biglietto che il cardiologo avrebbe saputo interpretare. «Io ti do il nome e cognome e metto tutto in una busta. Dentro questa busta ci devi fare trovare 200 euro».


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