Ciclabile Ognina, Covid allunga tempi riqualificazione Resta nodo sicurezza e adesso spunta pure un divieto

Modifica ai cordoli, riverniciatura delle corsie – forse pure un allargamento – e nuova segnaletica. Non è un libro dei desideri ma per vedere tutto ciò realizzato materialmente bisognerà attendere ancora. Quanto? Non è chiarissimo. A frenare i lavori di messa in sicurezza della pista ciclabile Staffetta partigiana, che collega piazza Europa a piazza Mancini Battaglia, lungo viale Ruggero di Lauria, ci ha pensato infatti la pandemia. Basti pensare che a inizio febbraio, come raccontato dal nostro giornale, era stata fissata la scadenza di aprile per la gara d’appalto con possibile completato dei lavori entro il 2021. «Il Covid ha bloccato tutto – spiega a MeridioNews il dirigente alla Mobilità del Comune di Catania Mario Monica – Stiamo comunque lavorando per perfezionare il tutto con un costante dialogo con la Regione». Proprio da Palermo arriveranno parte dei 110mila euro stanziati con una delibera nel novembre 2018. Per un’opera inaugurata nel 2016 e già costata 196mila euro.

Una prospettiva meno attendista rispetto a Modica è quella dell’assessore alla Mobilità Giuseppe Arcidiacono. «I lavori inizieranno a breve», spiega al nostro giornale. Nell’attesa però la ciclabile, soprattutto dopo la fine del lockdown, viene presa d’assalto, in particolare nel fine settimana, da centinaia di appassionati delle due ruote. Gli stessi che devono fare i conti con problemi vecchi e nuovi ma tutti legati alla sicurezza di chi pedala. Nei giorni scorsi l’ultimo caso, con un ciclista investito, mentre procedeva verso piazza Netturno, da una macchina sbucata all’improvviso dalla salita del porticciolo di Ognina. «Ora verrà riqualificata tutta – insiste Arcidiacono – adesso è inutile guardarla». 

«Non si conosce ancora il progetto di riqualificazione – sottolinea a MeridioNews Alessio Marchetti, attivista del gruppo Ruote libere – e non è stato neanche mai condiviso o discusso con gli attivisti di Catania. È molto importante farlo per evitare nuovamente gli enormi errori fatti per la ciclabile, che la rendono poco sicura e fruibile a partire dai cordoli tutti staccati tra loro oltre ai continui restringimenti». La soluzione per le auto che la attraversano gli incroci? «Magari dei dossi», continua Marchetti.

Altro punto critico dell’infrastruttura, quello della rampa d’uscita di piazza Mancini Battiglia. Il tratto finale che costeggia viale Ulisse un tempo era protetto da alcuni paletti in ferro, colorati di bianco e rosso. Con il passare degli anni non è rimasto nulla: le automobili li hanno azzerati a causa degli incidenti stradali, spesso autonomi e causati dall’alta velocità. A questo si aggiungono i lavori per il collettore fognario di Aci Castello e la bitumazione che ha abbassato il livello della ciclabile a quello della strada. Ormai da alcune settimane è spuntato anche un cartello di divieto di transito per le biciclette. Chi ha messo quel segnale? «Bisogna toglierlo – conclude Arcidiacono – non c’è nessun divieto ed è assolutamente fuori luogo».


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