Primarie Pd, è scontro tra Bianco e Berretta Botta e risposta a suon di attacchi e accuse

Le primarie pomo della discordia all’interno del Partito democratico catanese. E l’ultima puntata della bagarre si sta consumando tra i due possibili candidati alla poltrona di sindaco di Catania alle prossime amministrative: Enzo Bianco e Giuseppe Berretta. Proprio la scelta tra chi dei due debba concorrere alla carica di primo cittadino ha già causato la prima frattura all’interno del Pd etneo, che ha portato alle dimissioni, annunciate stamattina, del segretario provinciale Luca Spadaro e di quello cittadino Rosario Condorelli. La causa? La riunione del vertici del partito di ieri mattina, durante la quale la proposta di primarie è stata sonoramente bocciata e da cui è emerso che il nome del candidato è già praticamente deciso. E la scelta pare essere caduta sull’ex ministro dell’Interno. «Ieri il partito si è chiuso in se stesso – ha affermato l’ex segretario Spadaro – ed ha assecondato il capriccio di qualcuno che vuole essere sindaco senza passare dalle primarie».

Ma la diatriba continua a suon di commenti e dichiarazioni tra i due diretti interessati. Il primo a dire la sua, senza mandarle a dire all’avversario, è proprio Enzo Bianco. Che, dopo la riunione della direzione provinciale del Pd di ieri mattina, ha affidato il suo pensiero ad un commento su Facebook. Nel quale risponde alle affermazioni di Berretta secondo cui la scelta di non proporre le primarie di partito sia stata una «decisione suicida». «Mi chiedo se l’onorevole Berretta è deputato del Pd ed è a conoscenza degli impegni parlamentari che lo assorbiranno nei prossimi tre mesi», scrive riferendosi alla sua recente elezioni alla Camera alle politiche di fine febbraio. «Se è “democratico” pensare di poter fare tutto lui, pur essendo noto quali sono il suo radicamento e le sue possibiltà di successo. Quale sia il rispetto verso un partito, militanti, iscritti, dirigenti, che con l’80 per cento gli dice garbatamente che il Pd deve avere un candidato. E che le scelte ulteriori le faremo con i nostri alleati. Per vincere e governare. E per far rialzare Catania. Non per soddisfare le pretese di un rampante pigliatutto», attacca Bianco.

Ma Berretta non tarda a rispondere, affidando le sue dichiarazioni ad un comuncato stampa. «Io pongo questioni politiche, dalla scelta a mio avviso suicida di non fare le primarie a Catania alla necessità di rinnovamento, cambiamento e coinvolgimento dei cittadini». E continua rispondendo al «rampante pigliatutto» con cui l’ex sindaco lo ha definito su Facebook: «Enzo Bianco preferisce rispondere con insulti gratuiti. Evidentemente vorrebbe la rissa, ma non la avrà. Noi – conclude – continuiamo a fare politica con la serenità e la fermezza che ci contraddistingue».

[Foto di Enzo Bianco e Giuseppe Berretta su Facebook]


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Assume toni accesi la bagarre tra l'ex ministro dell'Interno e il neo-eletto alla Camera sulla decisione, presa ieri durante la riunione del Partito democratico etneo, di bocciare la proposta di lasciare agli iscritti la facoltà di scegliere chi debba correre alla carica di primo cittadino. E non se le mandano certo a dire. L'ex sindaco definisce il giovane collega un «rampante pigliatutto», che a sua volta gli rimprovera di «rispondere con insulti gratuiti» e di «cercare la rissa, che però non avrà»

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