Calcio Catania, vertice Sigi dopo il fallimento Finaria «Priorità la matricola, ma andremo avanti comunque»

«Gli imprenditori valutano costi e benefici ma l’idea è quella di andare avanti. Siamo sicuramente scossi ma non preoccupati». Così ai microfoni di Unica Sportl’avvocato Giovanni Ferraù, al termine di un lungo incontro tra i soci di Sigi, la società per azioni di cui è da poco presidente dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul suo predecessore e altri componenti del gruppo. Al centro del vertice c’è sempre il futuro del Calcio Catania. Una telenovela che oggi si è arricchita di una nuova puntata: quella del fallimento – notizia svelata in esclusiva di MeridioNews – della holding Finaria, azienda che detiene il 95 per cento dei rossazzurri ma che è anche capofila del gruppo imprenditoriale che fa capo all’imprenditore Nino Pulvirenti

Il prossimo step era fissato per le 11 del 23 luglio. Giorno in cui si sarebbero dovute aprire le buste con le offerte, predisposte nell’ambito del bando per la cessione del Calcio Catania.  «Se il bando dovesse essere revocato dal tribunale, ci sarà il fallimento del Catania – continua l’avvocato Ferraù – Si tratta di uno scenario che porterà alla perdita della matricola e che noi vogliamo evitare. Ma penso che comunque rimarremo in corsa». Scenario, quest’ultimo, che rappresenta una sorta di piano B per Sigi. Cioè quello di tentare l’acquisto anche in caso di fallimento e ripartenza dalla serie D. 

«Ogni mattina in questa vicenda arriva un pugno in faccia, lo incassiamo e cadiamo a terra ma poi ci vediamo e ripartiamo», aggiunge Nuccio La Ferlita, tra i volti della cordata Sigi. Per capire meglio cosa riserverà il futuro bisognerà aspettare 48 ore. Termine dato ai curatori fallimentari dal tribunale. Tra i passaggi da chiarire ci sono anche le conseguenze del deferimento del Calcio Catania e dell’amministratore unico e liquidatore Gianluca Astorina. Decisione, quest’ultima, della Figc su segnalazione della Covisoc – Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche – per il mancato pagamento degli stipendi. Questo comporterà una penalizzazione per il prossimo campionato, agevolando la svincolo dei calciatori, e un aggravio sulla quota per la partecipazione. 


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