Lunedì scorso, negli uffici di via Lago di Nicito a Catania sono state firmate altre 13 determine per lavori di pulizia nei torrenti. Tra le ditte scelte, senza sorteggio e richiamando il nuovo decreto Semplificazioni, ce ne sono alcune già selezionate negli ultimi 12 mesi
Genio civile, continua la pioggia di affidamenti diretti Tre lavori assegnati in deroga al principio di rotazione
In attesa di quella dal cielo, continua la pioggia di affidamenti diretti al Genio civile di Catania. Lunedì sono state firmate altre 13 determine dall’ingegnere capo Natale Zuccarello, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Le somme, anche in questo caso, serviranno a finanziare la pulizia dei torrenti in vista della stagione autunnale. Per ogni intervento il Genio Civile stanzierà da 63mila a quasi 120mila euro.
Mezzi in azione in sei comuni
Così come per i quattro canali dell’Asi di Catania, i lavori vengono presentati come urgenti. «L’intervento, per la ragionevole previsione dell’imminente verificarsi di eventi che richiedono l’adozione di misure indilazionabili, è da considerare urgente al fine di ripristinare la sezione idraulica originaria per garantire un efficiente smaltimento e regimentazione delle possibili portate di piena», si legge in ognuno dei provvedimenti siglati dall’ingegnere capo. Interessati diversi centri della provincia, sia costieri che dell’entroterra: a Mascali si interverrà nei torrenti Macchia (compresa la parte che ricade a Giarre) e Salto del Corvo; a Riposto negli alvei del Pricoco, del Malorato e del Balbo. Ad Acireale prevista la pulizia del torrente Platani e del torrente Pozzillo, mentre a Ramacca i lavori partiranno nei valloni Casitti, della Signora e Mendola. Rimozione dei detriti, infine, anche nel vallone Sferro, nel territorio di Paternò, e a Catania nel torrente Benanti.
Niente sorteggi, c’è il decreto Semplificazioni
Pure in questa circostanza, era stata valutata la possibilità di indire gare a inviti con l’individuazione dei partecipanti da effettuare tramite sorteggio. La volontà era stata messa nero su bianco a inizio luglio, poi però le cose ancora una volta sono cambiate facendo propendere per gli affidamenti diretti. Stavolta a incidere sono state anche le novità introdotte a livello nazionale con il decreto-legge Semplificazioni, che fino a metà 2021 dà alle stazioni appaltanti la possibilità di derogare al codice degli appalti per snellire le procedure per avviare i cantieri. Le 13 imprese selezionate da Zuccarello, su proposta del responsabile unico del procedimento Saverio Verde, sono Linera Costruzioni (Santa Venerina), C.S. Costruzioni (Santa Venerina), Co.Ge.Ma.La (Agrigento), C.F.C. Soc. Coop (Reggio Emilia), Gambera Carmelo Pietro Paolo (Scordia); Isaf Costruzioni (Fiumefreddo di Sicilia), Clr (Scordia), Medi Appalti (Sant’Agata li Battiati), Icogei (Maletto), Edil Aurora Strade (Favara), Edilcuffaro (Agrigento) e Idro Geo Consult (Caltagirone), F.lli Destro (Tortorici).
Il principio di rotazione
Nel caso di affidamenti diretti o procedure a inviti, il codice degli appalti prevede come contrappeso alla discrezionalità della scelta dei funzionari il principio di rotazione. Ovvero fare in modo che a essere invitati alle procedure ristrette e, a maggior ragione, ad avere affidati i lavori senza gara non siano sempre le stesse imprese. Nel caso del Genio civile etneo, nei mesi scorsi l’ingegnere capo Zuccarello a MeridioNews ha assicurato che il principio viene rispettato tenendo come arco temporale di riferimento l’ultimo anno. La regola non sembra ferrea: a Caltanissetta, per esempio, il Genio civile ha stabilito che l’aggiudicatario di un appalto che non sia con la procedura aperta non può ottenere un secondo lavoro (né un invito) nell’anno in corso e in quello successivo (nel regolamento compare il termine “precedente” ma è un refuso).
Tempi non rispettati: i casi sospetti
Usando il metro stabilito da Zuccarello, ci si imbatte comunque in alcuni casi che sembrerebbero non rispettare il principio di rotazione. Risulta per esempio che Linera Costruzioni, la ditta scelta per pulire il torrente Macchia a Mascali (119.500 euro), il 23 settembre del 2019 – quindi meno di un anno fa – ha ottenuto proprio dal Genio civile di Catania un affidamento diretto del valore di 200mila euro. In quella circostanza, la società di Santa Venerina è stata scelta, si legge nella determina, pescandola dall’albo delle imprese di fiducia. Proprio quest’ultimo, è stato aggiornato nelle settimane scorse e conta al momento 579 ditte interessate a lavorare con il Genio civile etneo.
Dovrebbe trovarsi nella stessa situazione della Linera Costruzioni anche la Clr srl. La società, chiamata per rimuovere vegetazioni e detriti dall’alveo del vallone Casitti, a Ramacca, il 21 ottobre 2019 ha ottenuto un affidamento diretto – sempre mediante sorteggio – per lavorare a Riposto nella pulizia del torrente Mundo, tra il lungomare e l’intersezione sulla provinciale 21. In quel caso, l’importo dei lavori è stato di 80mila euro. Se si volessero esaminare a ritroso le aggiudicazioni usando le regole adottate dagli uffici di Caltanissetta – includendo così anche l’intero anno solare 2019 – a scivolare sul principio di rotazione sarebbe anche la ditta Gambera Carmelo Pietro Paolo: l’1 marzo dell’anno scorso, infatti, negli uffici di via Lago di Nicito fu firmata una determina per un affidamento diretto da 200mila euro, per il rifacimento degli argini del torrente Loddiero a Scordia. Il comune in cui la ditta Gambera ha la sede. Risale infine a dicembre 2018 una determina da 260mila euro in favore della Idro Geo, chiamata a occuparsi del torrente Sbarda l’Asino di Ramacca.
L’Anac e l’abuso delle urgenze
Calendari e tempistiche a parte, per quanto con l’entrata in vigore del decreto Semplificazioni l’affidamento diretto è sostenuto dal governo stesso, il tema delle somme urgenze è stato nel recente passato più volte al centro dell’attenzione dell’Anac. L’autorità nazionale anticorruzione si è soffermata sull’uso improprio del concetto di urgenza. «L’intervento di estrema urgenza deve, per sua natura, riguardare la messa in sicurezza del bene immobile oggetto di intervento al fine di evitare rischi e deve, dunque, consistere nell’eliminazione dell’imminente pregiudizio – si legge in una delibera del 2018 – e non può invece coinvolgere l’esecuzione di interventi ordinariamente volti a eliminare il degrado dello stesso che, in quanto implicanti interventi di mera manutenzione, non potranno che essere affidati con le usuali procedure a evidenza pubblica».
In tal senso, la pulizia degli alvei di fiumi e torrenti, che più volte nella storia recente hanno causato gravi danni e anche morti in Sicilia, logica vorrebbe che rientrasse nelle attività ordinarie da pianificare per tempo. L’Anac ha stigmatizzato le procedure di somma urgenza «nel caso in cui l’urgenza sia sopravvenuta a causa del comportamento colpevole dell’amministrazione, la quale, pur potendo prevedere l’evento, non ne abbia tuttavia tenuto conto al fine di valutare i tempi tecnici necessari alla realizzazione del proprio intervento».