Il capo della famiglia calatina, detenuto a Milano, era stato trasferito ai domiciliari perché le sue patologie lo mettevano a rischio durante il dilagare della pandemia, che ha avuto come sua massima zona di diffusione in Italia la Lombardia
Caltagirone, tolti i domiciliari al boss Ciccio La Rocca «Test in ospedale per capire se può tornare in carcere»
Era stato scarcerato durante il lockdown a causa dell’emergenza dovuta al covonavirus, adesso l’82enne Francesco La Rocca, capo storico della famiglia mafiosa di Caltagirone, già condannato all’ergastolo, torna in carcere.
L’uomo, detenuto nel carcere di Opera, a Milano, si trovava ai domiciliari nella sua abitazione a San Michele di Ganzaria, nel Calatino. Il Tribunale del Riesame di Milano ha disposto la revoca dei domiciliari e l’arresto in una struttura carceraria.
La Rocca da tempo soffre di diverse patologie cliniche, che gli sono valse il differimento urgente dell’esecuzione della pena da parte dello stesso tribunale del capoluogo lombardo. «Dal mio punto di vista di avvocato, credo che stiano peggiorando la sua situazione sanitaria – dice a MeridioNews il legale dell’uomo, Angelino Alessandro – La Rocca non deambula e non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita. È allettato, deve essere imboccato. Ogni tanto ha qualche momento di lucidità, ma non è in grado di fare un discorso».
Il boss adesso è stato trasferito a Catania, nel reparto di Medicina protetta dell’ospedale Cannizzaro. «Il ricovero sanitario – spiega ancora il legale – è stato disposto per accertare le sue condizioni fisiche e psichiche. Per capire se ci sono le condizioni cliniche per ritornare in carcere ed essere assistito dal centro clinico dalla struttura». La Rocca di recente è stato ricoverato all’ospedale Gravina di Caltagirone, da cui era stato dimesso cinque giorni fa.