Cemento alla Playa, le reazioni al Pua «La cittadinanza non conosce il progetto»

«Un piano improntato alla legalità e alla salvaguardia dell’ambiente», che permetterà alla Playa di «diventare il fiore all’occhiello di Catania». Così il sindaco Raffaele Stancanelli ha commentanto l’approvazione da parte del consiglio comunale nella tarda serata di mercoledì della variante sul Piano Urbanistico Attuativo Catania sud, più noto come Pua Vcs, con 23 voti favorevoli e tre astenuti. Una variante dello strumento urbanistico generale che pianifica interventi da attuare in una sola zona della città, in questo caso quella del litorale sabbioso catanese. E che prevede l’attuazione della maggior parte degli interventi in un’area di circa 1,2 milioni di metri quadri tra viale Kennedy e via San Giuseppe La Rena, in cui sorgeranno un parco costiero, una zona turistico-ricettiva, negozi, impianti sportivi, verde urbano e parcheggi. Con un progetto proposto dagli imprenditori della ditta Stella polare – tra cui l’editore del giornale La Sicilia Mario Ciancio – che realizzeranno un centro polifunzionale con un palazzo dei congressi, un palazzo delle esposizioni, un acquario e un parco divertimenti. In un’ottica, come sottolinea il Comune, di «riqualificazione ecocompatibile».

Ma la decisione del consiglio, che già mercoledì sera era stata contestata dai consiglieri astenuti Saro D’Agata e Francesco Navarria, non manca di suscitare critiche fuori da Palazzo degli elefanti. Per Maurizio Caserta, l’approvazione del piano è «positiva per il rilancio della zona sud», ma il candidato sindaco indipendente punta il dito contro il metodo di approvazione della variante della quale «non si sa nulla». Estremamente critico è invece Orazio Licandro dei Comunisti italiani, per il quale si tratta di una «genuflessione dei governanti all’imprenditoria». Posizione attendista del M5s: la sua candidata a sindaco Lidia Adorno promette che, appena entrato a Palazzo degli Elefanti, «vigilerà affinché ciò che è stato appena approvato, venga attuato con la partecipazione, con la condivisione e con la trasparenza che sono i metodi del moVimento 5 stelle». Critiche sulla mancanza di informazione vengono anche da Wwf e Lipu, e la società civile catanese vede questi interventi – che modificheranno completamente l’aspetto del litorale della Playa – come l’ennesima speculazione a favore di pochi imprenditori. «Il Pua era già stato approvato – spiega Giuseppe Rannisi, di Lipu Catania – quindi o i progettisti di prima erano incapaci o gli interessi di pochi sono riusciti a prevalere. La cubatura è sproporzionata, hanno aumentato le superfici impermeabili e ridotto il verde, hanno sostituito gli alberi con i pannelli fotovoltaici mentre questi ultimi potevano essere messi sui tetti degli edifici. Si è persa una grande occasione». Per Legambiente Catania, il problema è «il bagaglio culturale degli amministratori che vedono nella cementificazione l’unica ipotesi di sviluppo».

«Approvare la variante di una variante già approvata è dilatorio e rispecchia la predisposizione della nostra città a favorire un’imprenditoria che acquisisce diritti ma poi non investe e non mette in moto l’economia», sottolinea Salvo Grillo del Gar, che ha assistito a parte della seduta di mercoledì. Il progetto Stella polare, infatti, era già stato presentato nel 2009. «Da tre anni aspettavamo un investimento, ma non è stato toccato un filo d’erba, non è mai cominciato nulla», lamenta Grillo, che ritiene quella di mercoledì una approvazione «poco chiara». «Dopo tre anni si scopre che c’è bisogno di una variante di un progetto già approvato fuori dal piano generale – continua il rappresentante del Gar – e poi però non viene ancora dato il via libera al piano del trasporto pubblico. Questa è la prova che abbiamo un’amministrazione che dà la priorità agli interessi dell’impresa rispetto a quelli del cittadino».

«A pochi giorni dal termine delle attività del consiglio comunale prima delle elezioni – commenta Mirko Viola di Cittàinsieme, presente anche lui alla seduta di mercoledì sera – è stato approvato un piano di intervento su cui la cittadinanza non sa nulla se non attraverso qualche articolo di giornale», sottolinea. Una decisione inaspettata secondo Viola, «su cui noi siamo i primi a conoscere ben poco e che ci ha spiazzati». Senza contare, spiega, concordando con Salvo Grillo sulla priorità data all’approvazione del Pua rispetto ad altri provvedimenti cittadini, che «lo stesso consiglio comunale ha approvato con zero voti contrari la variante, ma poi, perché non c’era più il numero legale, ha mancato di esprimersi sul piano urbano del traffico, molto importante per dare un assetto quanto meno dignitoso al sistema di viabilità, che è stato messo come ultimo punto all’ordine del giorno quando l’aula era già deserta». E che non è stato approvato neppure nel corso della seduta di prosecuzione di ieri sera, sempre a causa del mancato raggiungimento del numero legale.

Ma non tutti sono contrari al piano di interventi sul lungomare della Playa. Soddisfatti i sindacati edili, Fillea Cgil, Felca Cisl e Feneal Uil, che giudicano l’approvazione del progetto «una possibilità concreta di sviluppo e di nuove opportunità occupazionali» e auspicano un «celere» passaggio del provvedimento alla Regione Sicilia. Ma chiedono anche «un tavolo per stilare uno speciale protocollo di legalità in Prefettura».

Nonostante nel corso della seduta di mercoledì si sia fatto riferimento al parere della decima municipalità – che non si è ancora pronunciata – alla variante, Nunzio Russo, numero uno della circoscrizione San Giuseppe La Rena-Zia Lisa di cui fa parte il litorale sabbioso cittadino, si è dimostrato soddisfatto dall’approvazione del Pua. «Non è vero che sono contrario, comunicheremo al più presto il nostro parere ufficiale, che sarà favorevole», afferma. E precisa anzi di essere entusiasta perché «si tratta di interventi che daranno lustro alla zona e porteranno lavoro per tante persone». Un via libera che «abbiamo aspettato tanto – spiega – perché sembrava che nessuno volesse portare il piano in consiglio, il quale però adesso si è finalmente espresso per riqualificare un’area importante per il turismo e che in passato non è stata valorizzata». Le critiche da parte della società civile in merito a possibili speculazioni, secondo lui sono espresse «in malafede». «Non posso sapere come andrà, ma sarà la giustizia a controllare che tutto sia fatto nel modo giusto», dice. «Non so chi potrebbe contestare un progetto che rappresenta qualcosa di positivo per la città – conclude – soprattutto perché quando ci sono lavori di mezzo non si può contestare nulla».

[Foto di -MandarX-]


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