La denuncia di Legambiente sulla mobilità sostenibile  Arcidiacono: «Venti chilometri di ciclabili entro il 2021»

La riapertura delle scuole è un momento – tanto atteso – in cui molti nodi vengono al pettine. Tra questi anche quello del trasporto pubblico locale e della mobilità sostenibile per garantire agli studenti, agli insegnanti e al personale scolastico il rientro in classe in sicurezza. «A Catania – denuncia Legambiente – sotto questo punto di vista, siamo indietro di cinquant’anni e, tra qualche giorno, tutti gli spostamenti saranno affidati esclusivamente ai veicoli privati con gravi danni per la salute, la qualità della vita dei cittadini e l’ambiente». 

Insieme ad altre associazioni locali, fin dall’inizio della pandemia, il circolo etneo dell’associazione ambientalista ha chiesto all’amministrazione di attuare delle strategie per implementare la quantità e la frequenza delle corse urbane ed extra urbane degli autobus e di ampliare lo spazio urbano dedicato ai pedoni, alle biciclette, a tutti quei mezzi che rientrano nell’ambito della micro-mobilità individuale (per esempio i monopattini che in molti anche in città hanno acquistato grazie al bonus). «L’idea – spiega a MeridioNews l’architetta e attivista di Legambiente Annamaria Pace – era quella di realizzare una rete di percorsi pedonali e ciclabili che avrebbero consentito, in tempi brevi e a costi contenuti, un miglioramento nella mobilità urbana. Di fronte alle richieste, però, l’amministrazione è rimasta indifferente», lamenta Pace denunciando «la totale assenza di azioni concrete in tal senso da parte degli assessorati alla Mobilità e alla Pubblica istruzione». 

«Queste non sono cose che si possono fare in una settimana – risponde a MeridioNews l’assessore alla Mobilità Pippo Arcidiacono – Servono progetti che poi devono anche essere validati. Azioni che comportano dei tempi burocratici». La proposta centrale messa nero su bianco da Legambiente in una lettera aperta inviata al sindaco Salvo Pogliese, lo scorso 16 aprile, era quella di «realizzare percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, riservando lo spazio per poi dotarli di protezioni e passaggi esclusivi mirando a trasformarli, nei mesi successivi, in vere ciclabili». Una soluzione che, del resto, è già stata adottata in diverse città del mondo: da Montpellier a Berlino, da a Bogotà a Vancouver e da New York a Boston e Parigi.

«Qui da noi invece, la pandemia ha fatto crescere il già alto utilizzo delle auto e la riapertura delle scuole non potrà che peggiorare la situazione – sottolinea Pace – In questa situazione, l’amministrazione è stata inerme. La preoccupazione è che, al di là delle questioni che riguardano il reperimento dei fondi, non ci sia una precisa volontà di portare avanti azioni che vadano in questa direzione». L’assessore però non ci sta: «Prima di trarre queste conclusioni affrettare e sconclusionate, non ci hanno dato nemmeno il tempo di ragionare – rilancia Arcidicono alzando i toni – Stiamo lavorando alla realizzazione di venti chilometri di ciclovie ma ci vogliono i tempi giusti. Ho dato la mia parola e la manterro – assicura – Saranno pronte entro il 2021. Poi, però – aggiunge – c’è da lavorare sulla questione culturale perché il catanese tipo è abituato ad andare in auto fino all’ingresso del panificio per prendere una mafaldina».


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