Il derby che ti aspetti, imprevedibile e per nulla scontato. Tutti, in fondo, sapevano che la sfida di stasera tra Catania e Palermo sarebbe stata impossibile da decifrare, dal primo all’ultimo minuto. Forse l’unica cosa preventivabile era l’immancabile manifestazione d’affetto dei tifosi rossazzurri che, in barba alle restrizioni in vigore per l’emergenza sanitaria, hanno atteso la squadra in gruppo lungo il percorso che portava il pullman del Catania verso il Massimino.
Un match nel quale, com’era ipotizzabile, è accaduto tutto e il contrario di tutto e in cui, malgrado le difficoltà del pre-partita legate all’esonero di Boscaglia, il Palermo ha portato a casa l’intera posta in palio vincendo 1-0, pur giocando con un uomo in meno per 60 minuti abbondanti a causa dell’espulsione di Marconi.
A pescare il jolly per l’11 di Filippi il sempreverde Mario Santana, che a 39 anni suonati ha spianato le porte al successo dei rosanero con un goal da cineteca realizzato al 60’, sul quale nulla ha potuto Confente. Inutili i tentativi, spesso anche confusionari della formazione di Raffaele, andata più volte vicino al pari e ancor prima al vantaggio con Russotto, protagonista di un palo al pronti-via della ripresa.
Per il Catania è la quinta partita consecutiva senza vittorie e la seconda sconfitta nelle ultime cinque sfide, mentre il Palermo prende una boccata d’ossigeno dal valore inestimabile, che regala ai rosanero una vittoria storica quasi otto anni dopo l’ultimo match giocato dalle due squadre al Massimino.