Vaccini: dopo il danno dell’attesa, la beffa della multa Non si parcheggia più all’hub, ma i vigili non lo sanno

Dopo lunghe ore di attesa per ricevere il vaccino sono arrivate anche le multe da parte dei vigili urbani. Un danno che si è aggiunto alla beffa per coloro che ieri dovevano ricevere la propria dose nel centro vaccini dell’ex mercato ortofrutticolo di via Forcile, dove i funzionari dell’azienda sanitaria provinciale e i medici somministrano i sieri ed effettuano i tamponi. Da più di una settimana gli utenti che attendono il proprio turno devono parcheggiare la propria automobile fuori dall’hub vaccinale. Ieri pomeriggio, però, secondo quanto raccontato a MerdioNews da un cittadino, qualcosa non avrebbe funzionato, causando attese fuori dai locali dell’hub per diverse ore.

«Con mia moglie avevamo appuntamento per il vaccino all’ora di pranzo, ma siamo usciti solo nel tardo pomeriggio – spiega – Quattro ore trascorse fuori, tra il vento e il freddo, perché dentro il centro non fanno più posteggiare. Mia moglie deve riguardarsi, a novembre ha avuto una polmonite, fortunatamente non da Covid. Senza contare che erano presenti anche persone disabili. Come si può pensare di lasciarle fuori per tutto questo tempo? E se piove?». Ma, come se non fosse già abbastanza, dopo le tante ore passate ad aspettare, una volta usciti dal centro per i vaccini gli utenti si sono trovati davanti alle multe. «Quando siamo usciti, abbiamo trovato una macchina dei vigili urbani in mezzo alla strada, in doppia fila nonostante i posti si fossero liberati, e la sanzione. È vero – ammette il testimone – anche noi abbiamo parcheggiato in divieto di sosta, ma dove avremmo dovuto lasciare la macchina?». Una lamentela dovuta non solo alla contravvenzione, ma all’amarezza della circostanza. «Non stavamo andando al cinema o a teatro – continua l’uomo – Quando siamo arrivati, non c’era traccia dei vigili a gestire il traffico. Io posso permettermi di pagare, ma è giusto che chi non lavora da un anno e magari era lì ad accompagnare un parente fragile debba pagare per la disorganizzazione?».

Uno scenario che ai presenti è sembrato paradossale, ma da quanto sostenuto dal commissario Covid per la provincia di Catania Pino Liberti si è trattato solo di un caso isolato. «Ieri si è creata tanta confusione, è vero – ammette Liberti – Tutto è nato perché un soggetto che doveva vaccinarsi ha appreso che la persona che lo accompagnava era risultata positiva al tampone. Così si è sottoposto al test anche lui e a sua volta ha scoperto di avere il Covid-19. Abbiamo dovuto sanificare i locali, questo ha causato delle file interminabili e caos. Prima non era mai successo». Un accaduto che, stando a quanto affermano i presenti, non sarebbe stato comunicato da nessuno dei responsabili. Intanto, da quanto ribadisce il commissario, l’organizzazione non cambierà. «Le automobili continueranno a rimanere fuori dall’hub – puntualizza – Così non si crea confusione dentro: possono entrare solo i disabili. Prima di ieri finora non era accaduta qualcosa di simile». Eppure, tra le auto fuori in divieto, se ne vede pure qualcuna con l’apposito pass per portatori di handicap.

E se da un lato Liberti rivendica la decisione di non fare accedere le auto all’interno dell’hub vaccinale, dall’altro lato il comandante della polizia municipale etnea Stefano Sorbino dice di non essere a conoscenza della novità. «Non ho seguito quanto accaduto ieri fuori dal centro di via Forcile – dichiara –  Ma fuori dalla struttura c’è quasi sempre confusione, le macchine da quel che so possono entrare dentro». Un passaggio che lascerebbe intendere una mancanza di comunicazione tra le autorità. Il commissario Pino Liberti, tuttavia, assicura che le vaccinazioni in via Forcile proseguiranno con ordine. «Una cosa che invito a fare è presentarsi nella propria fascia oraria – conclude Liberti – Chi non lo fa, una volta inserito nella fila, non può essere più rimandato indietro: anche questo contribuisce a creare tempi lunghi. Noi abbiamo fatto tutto in regola: ci hanno chiesto l’ordine e l’efficienza nella vaccinazione. E fino a questo momento posso dire che ci sono state». Almeno all’interno dell’hub.


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