La fontana dei Malavoglia ancora ingabbiata nel cantiere «La struttura era tutta marcia. Consegna entro l’estate»

Al momento è ingabbiata, come da più di un anno a questa parte, con la base scoperta e con il cartello dei lavori in corso in bella vista affisso alla recinzione. La fontana dei Malavoglia, che inscena il naufragio della barca Provvidenza nella piazza dedicata a Giovanni Verga a Catania, è ancora un cantiere a cielo apertoDa più di dieci anni non ci sono getti d’acqua e neanche timidi zampilli a vivacizzare il monumento che fu realizzato nel 1975 dallo scultore catanese Carmelo Mendola. L’amministrazione guidata da Salvo Pogliese, a novembre del 2019, era partita con i buoni propositi per poterla consegnare alla città, come aveva annunciato. E, invece, bisognerà ancora attendere.

Dopo il sondaggio pubblico proposto alla cittadinanza, sono stati destinati al monumento oltre 200mila euro di fondi regionali messi a disposizione per le iniziative della democrazia partecipata. Oltre ai lavori sul complesso in lega bronzea, sono stati previsti interventi per il rinnovo del sistema di illuminazione e per il rifacimento della pavimentazione della piazza e la sistemazione delle due fontane laterali. Trovate le somme e appaltata la gara, i lavori sono iniziati a dicembre del 2019. Il 25 giugno scorso, però, una grossa gru ha sollevato il complesso scultoreo per risolvere le criticità che stavano alla base. Attualmente, il complesso si trova staccato dalla base con un cantiere che procede a rilento.

Tuttavia, da quanto afferma l’attuale responsabile unico del procedimento Luigi Patitucci, entro quest’estate i catanesi potranno vedere di nuovo la fontana funzionante. «Sono stati fatti degli interventi aggiuntivi rispetto al progetto originario – spiega il rup – Una volta sollevato il gruppo scultoreo, ci siamo accorti che tutta la struttura era marcia. In cinquant’anni non era mai stato fatto nulla, mentre l’acqua l’aveva erosa». Tutta la scultura, dal peso complessivo di circa cinque tonnellate, è alta tre metri e larga cinque. Finanziata dalla Regione siciliana nel 1956 per 24 milioni di lire, fu completata in poco meno di vent’anni. Dalla sua realizzazione, le prime verifiche sono state eseguite solo pochi mesi fa, attraverso alcuni rilevamenti fotografici da parte di StMicroelectronics. Molti elementi risalivano agli anni Settanta. «Nessuno si era occupato di guardare in profondità – continua Patitucci – Non era stata prevista la riqualificazione delle tubature. Le infiltrazioni d’acqua rischiavano, inoltre, di fare collassare il gruppo scultoreo».

Ma, secondo quanto descritto dall’ingegnere, a contribuire a dilatare i tempi dei lavori è stata la progettazione per la pulitura della scultura, per la quale in questi giorni sarà contattata una ditta specializzata, che si aggiungerà a quella attuale. «Dieci anni fa è stata fatta un’operazione che considero dissennata – precisa Patitucci – Hanno pensato di mettere una resina bianca nel tentativo di pulire la lega bronzea già esistente. Da settembre ho pensato alle operazioni per la pulitura. Dopo questo passaggio, contiamo di consegnare la struttura entro questa estate». I problemi tecnici legati all’illuminazione e alle condutture dell’acqua sarebbero stati risolti. Rimangono gli interventi di rifinitura su tutta l’opera, sulla quale sono già state fatte delle analisi microbiologiche. Nelle scorse ore si è svolto un tavolo a Palazzo degli elefanti per decidere sui prossimi interventi sulle sculture, per i quali l’amministrazione starebbe pensando alla sponsorizzazione di un privato. «Si è proposto il Mercure Hotel – conclude Patitucci – Nei prossimi giorni, dovremmo rifinire gli accordi».


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