Eletta presidente Anna Bonfore di Zero Waste Sicilia. La sua vice sarà Letizia Spampinato dell'Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori, formatori. «L’antimafia non può che essere antimafia sociale o non è», si legge in una nota
Misterbianco, nasce l’Osservatorio per la legalità Organismo accompagnerà percorso verso il voto
Nasce a Misterbianco l’Osservatorio permanente della legalità. L’elezione dei componenti è avvenuta ieri nel corso di una videoconferenza a cui hanno preso parte – oltre al commissario straordinario, alla segretaria comunale e a un dirigente – i rappresentanti delle otto associazioni del territorio che hanno superato l’istruttoria effettuata dagli uffici: Nicola Grassi (Asaec), Letizia Spampinato (Uciim), Vito Fichera (Spi Cgil), Alberto Santonocito (Snalv-Confsal), Anna Bonforte (Zero Waste Sicilia), Carmelo Bonanno (associazione Arci Makeba), Mariella Torre (Associazione Libera per Tutti) e Giuseppe Coco (Le Aquile di Catania).
Presidente dell’osservatorio è stata eletta all’unanimità Anna Bonforte di Zero Waste Sicilia. Vicepresidente, su proposta della stessa Bonforte, sarà Letizia Spampinato, dell’Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori, formatori. Nel corso della prima seduta si è discusso dell’esigenza – auspicata anche dal commissario straordinario Salvatore Caccamo – di coinvolgere le scuole.
«La presidente Anna Bonforte e la vicepresidente Letizia Spampinato hanno chiesto – si legge in una nota dell’Osservatorio – di essere ricevute dal dottor Siragusa (dirigente comunale) per istituire gli strumenti collettivi di comunicazione, mail, piattaforme on line, sedute in presenza presso il Comune, in modo da avviare anche se solo per i pochi mesi che ci separano dalle elezioni, tutto quanto possa servire a colmare il disagio sociale di una collettività che aspetta un riscatto dopo il secondo scioglimento per mafia, un riscatto che può venire solo dalle cittadine e dai cittadini del territorio che decidono di mettersi al servizio della comunità contrastando efficacemente una cultura di morte, quella mafiosa, che uccide la libertà, i pensieri, le scelte di vita quotidiana prima ancora che le persone invise e che la avversano apertamente».
«L’antimafia non può che essere antimafia sociale o non è – continua la note – Più arance dai terreni confiscati e più doposcuola sono le proposte concrete su cui far lavorare l’Osservatorio per la legalità appena istituito, uno strumento da attivare e da allargare alla partecipazione porta a porta».