Calcio Catania, chiesto sequestro conservativo di tre milioni Istanza milionaria anche per gli ad: da Lo Monaco a Le Mura

Doveva essere il simbolo di una rinascita. E invece si è trasformato prima in un peso e, adesso, in una possibile tegola. Si tratta di Torre del Grifo, o meglio della società che gestiva il centro sportivo, la Calcio Catania Servizi srl. Fallita con sentenza dello scorso 21 settembre, adesso bussa alla casa-madre, la controllante Calcio Catania spa con una milionaria richiesta di sequestro conservativo nei confronti della società e degli amministratori, da Giuseppe Franchina – attuale responsabile logistica del club rossazzurro – all’attuale Nico Le Mura. In mezzo, l’ennesima richiesta arrivata sul tavolo dell’avvocato di Pietro Lo Monaco, di recente raggiunto da altre richieste simili – sia civili che penali – nell’ambito della sua attività nel club etneo.

Mentre insomma si vivono giorni di apprensione per il 28 giugno – termine perentorio per la richiesta d’iscrizione al prossimo campionato di serie C, per cui servono documenti e, soprattutto, una cifra stimata in circa 2,7 milioni di euro -, il recente passato torna a presentare il conto. Nello specifico, a supporre di essere stata danneggiata dalla gestione riconducibile a Nino Pulvirenti prima e a Sigi spa ora, è una delle società controllate del Catania, che ha proposto il ricorso. Atto che mira, nell’attesa di definire eventuali responsabilità, a conservare delle somme che spetterebbero a Calcio Catania Servizi srl – secondo i promotori del ricorso – e ritenute proporzionali al ruolo avuto da ogni protagonista nella gestione delle società. A prescindere dal tempo trascorso sulla poltrona di amministratore delegato.

È così che si va dalla richiesta di oltre tre milioni di euro a Calcio Catania spa alla cifra più bassa, i quasi 500mila euro che si chiede di sequestrare a Nico Le Mura. Cifra quasi doppia per Giuseppe Di Natale, che pure ha ricoperto la carica per un breve tempo nella transizione dalla gestione Pulvirenti a quella del tribunale. Quasi cifra tonda di un milione anche per un altro protagonista di quel periodo, Gianluca Astorina. E quasi due milioni invece per Giuseppe Franchina, amministratore fino a luglio 2019. A guidare la classifica delle cifre più alte di cui si chiede il sequestro conservativo sono Davide Franco e Pietro Lo Monaco, con quasi tre milioni ciascuno.

Una notizia che arriva dopo il cauto ottimismo di questi giorni. Ieri il Catania ha rispettato la scadenza, prevista proprio per il 31 maggio, della presentazione degli indici di patrimonializzazione alla Covisoc. Adesso attende una risposta dall’Agenzia delle Entrate regionale sull’ultima controproposta avanzata cinque giorni fa da Sigi: un tentativo di incontrarsi a metà strada tra l’intesa di 5,7 milioni che era stata trovata con la direzione provinciale di Catania e gli 8,2 milioni rettificati successivamente da Palermo. Giovedì pomeriggio, intanto, il Comune di Mascalucia discuterà in consiglio come primo punto all’ordine del giorno l’approvazione della dilazione del debito dovuto dal Calcio Catania. 

Nel frattempo pare vadano avanti le trattative con i gruppi di investitori interessati a intervenire come sponsor. Ma non come soci, come Sigi invece sperava. Dal gruppo maltese, che si dice debba nuovamente inviare i suoi rappresentanti a Catania in settimana, alla compagnia aerea WizzAir, il cui marchio potrebbe comparire sulle maglie della squadra nella prossima stagione e starebbe trattando per assicurare una ingente sponsorizzazione alla società rossazzurra, dettata dagli investimenti su Catania e il suo aeroporto con nuove rotte.


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