Piazza Europa presa d’assalto da motorini e inciviltà «Servono i paletti all’ingresso ma anche i controlli»

Motorini che scorrazzano liberamente tra le aiuole e gli arredi urbani distrutti. Si presenta così piazza Europa, teatro di gimkane, con mezzi a due ruote che sfrecciano nonostante il luogo sarebbe destinato a coloro che vogliono trascorrere un momento di relax. Tuttavia, nonostante i buoni propositi dell’amministrazione comunale accompagnati dagli annunci sulla sensibilizzazione al verde, la piazza sembra essere terra di nessuno. Almeno stando ai video che in queste ore girano sui social. A denunciare quanto sta accadendo è anche il circolo Legambiente Catania, che lo scorso anno, insieme al Comune e ad altre associazioni etnee, aveva provato a ridare vita agli spazi verdi della piazza.

«Alla fine del 2020, nell’ambito del progetto denominato 100 alberi per Catania, era in corso un progetto di rigenerazione urbana che coinvolgeva i residenti della zona per accendere i riflettori sulle criticità di piazza Europa – afferma a MeridioNews la presidente Viola Sorbello – insieme a noi anche altre associazioni tra cui il Rotary e l’ associazione guide turistiche catanesi, oltre all’entusiasmo dei volontari. Adesso ci spiace notare come sia mancato il seguito da parte delle istituzioni». Durante le iniziative dello scorso anno promosse da Legambiente i partecipanti avevano piantato diverse varietà di piante fiorite, che però sono state erroneamente asportate da parte della ditta che si occupa della manutenzione del verde della piazza.

«Noi avevamo lanciato un segnale che voleva essere da stimolo per le istituzioni, ma stiamo notando che non c’è stato, visto che attualmente pare non ci sia alcun controllo da parte delle istituzioni – continua Sorbello – Ci chiediamo dove siano gli enti competenti, dopo che avevamo intrapreso l’iniziativa in sintonia con l’ufficio del Verde del Comune». La proposta dell’attivista è quella di installare dei paletti in modo da non permettere l’ingresso dei motorini nella piazza. «Si potrebbero anche iniziare a fare delle multe e, quindi, fare in modo che ci sia un controllo più massiccio da parte dei vigili urbani – conclude l’attivista – Noi abbiamo provato a dare inizio a un percorso, cercando di far capire che i luoghi sono di tutti, ma se manca il ruolo di chi deve portarlo avanti è come disfare quanto abbiamo fatto».


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