Il punto con l’assessore all’Ambiente Fabio Cantarella Dai rifiuti all’ipotesi del candidato leghista in Regione

A Catania l’affair munnizza è sempre stato uno dei più scottanti. Dal luglio del 2018 a provare a gestirlo è l’assessore Fabio Cantarella, in quota Lega. Tra livelli di raccolta differenziata che vanno ogni anno di male in peggio, il fenomeno dei turisti della spazzatura e il caro cassonetti, lo scorso marzo è stato pubblicato il bando per la gara settennale dei rifiuti diviso in tre lotti. Le due imprese che si sono fatte avanti sono Ecocar e SuperEcoLa Dusty, l’azienda che attualmente svolge il servizio in città, invece non ha partecipato giudicando il bando «antieconomico». Per questo, ne ha anche chiesto la sospensione. Il Tar ha già rigettato i ricorsi e ha fissato il merito per il 7 luglio.

In mezzo a tutto questo, resta anche il nodo dell’area centrale della città con il lotto numero due che è rimasto scoperto. Che si farà?
«La nostra priorità era innanzitutto togliere i cassonetti dalle periferie delle città, dove abbiamo potuto appurare che anche dai Comuni limitrofi viene lasciato ogni tipo di rifiuto, senza rispettare la raccolta differenziata. Il che ci costa due milioni e 200mila euro al mese in discarica. Tra l’altro, dei 2000 verbali che abbiamo elevato nell’ultimo periodo, 1200 sono stati rivolti a cittadini non residenti a Catania: il che dimostra l’ingente traffico di rifiuti da altri territori. Un fenomeno devastante, di cui abbiamo avuto prova al contrario durante il primo lockdown, quando abbiamo registrato un milione di chili in meno di rifiuti nei cassonetti. Per questo, per noi i lotti chiave dell’appalto erano Nord e Sud». 

Il centro, comunque, resta. Ed è anche una porzione della città molto popolata. Che si farà per potere gestire i rifiuti in quell’area?
«Nell’area del centro è la sesta volta che la gara va deserta, pensiamo che a spaventare sia stata anche la movida e la gestione dei locali. Per questo abbiamo chiesto alla Srr di prevedere una procedura negoziale, perché i requisiti ci sono, con le 250 aziende del settore in tutta Italia che manifestano interesse. Si potranno fare piccolissime modifiche ma il lotto dovrà avere comunque la stessa dimensione (non si potrà dividere in diversi sotto-lotti,
ndr) e la somma deve rimanere uguale».

A preoccupare i cittadini catanesi, che ogni giorno sono costretti a fare i conti con il traffico in cui restano imbottigliati, è il fatto che la raccolta dei rifiuti verrà effettuata non più di notte ma durante le ore diurne. Come li rassicuriamo?
«Il servizio parte alle 5 del mattino, quando la quantità di persone che si spostano non è ancora altissima. Poi c’è da dire che il numero di persone e di mezzi che abbiamo previsto permette un servizio svolto velocemente. Non si possono fare paragoni con i tempi di oggi della
Dusty, che ha mezzi vetusti e personale insufficiente. Da parte dell’attuale azienda, rispetto a quanto previsto dal capitolato, non sono stati messi in campo tutti gli strumenti perché, essendo una gara ponte, non c’era garanzia sulla durata. In pratica, non hanno investito sinceramente perché sapevano di essere di passaggio e, per questo, noi abbiamo sempre elevato delle penali. Cospicue ma non sufficienti alla risoluzione del bando. Forse si sperava in un appalto più vantaggioso con il dieci per cento di utile, rispetto all’attuale cinque per cento con bonus per il raggiungimento dei livelli di differenziata».

Sempre a proposito di rifiuti, di recente è spuntato il progetto di un inceneritore tra l’Ikea e l’ex acciaieria Megara presentato da un colosso dell’acciaio. È un percorso che stanno portando avanti solo i privati o sono già cominciate delle interlocuzioni con l’amministrazione? 
«Io ricordo che all’Urbanistica era stata fatta una conferenza dei servizi su questo tema ma che, quando vennero chieste delle integrazioni alla documentazione, la questione si arenò. In ogni caso, io sostengo l’importanza del termovalorizzatore sin dal primo giorno: per noi è fondamentale perché rispetto alla discarica inquina meno».

Passiamo alla politica. I primi movimenti a livello regionale ci sono già stati. La Lega che posizione avrà nel Musumeci bis già annunciato? 
«Come ha detto anche il nostro 
segretario regionale Nino Minardo, è ancora presto per parlarne. La scelta verrà fatta insieme, in coalizione, dopo avere preso atto del lavoro fatto finora. Ma bisogna considerare pure che c’è ancora un anno e mezzo di governo e noi speriamo che si facciano delle cose che stiamo aspettando. Da assessore ai Rifiuti, la prima cosa che mi viene in mente è proprio un’accelerata sull’impiantistica. Due anni fa, quando abbiamo individuato a Pantano d’Arci un impianto per l’umido, la Regione ha commissariato la Srr perché voleva accelerare l’iter. E invece, a oggi, siamo ancora fermi».

Ci potrebbe insomma essere anche un candidato della Lega?
«Se guardiamo al nazionale, la Lega potrebbe indicare il candidato presidente in Sicilia perché la scelta in Puglia è andata a Fratelli d’Italia e in Calabria a Forza Italia. Penso quindi che Matteo Salvini, sulla possibilità che si tratti di Musumeci o di qualcun altro, una parola dovrebbe poterla spendere».


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