Sant’Agata, interrogativi sui bilanci del Comitato della festa Presidente: «50 euro in più ai portatori? Un riconoscimento»

«Alcune domande che necessitano di una risposta rapida». I toni non sono quelli del muro contro muro ma l’asticella della tensione è salita. Oggetto della questione è un comunicato inviato alla stampa dal Comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata, ormai da diversi anni attento osservatore di quanto avviene nelle celebrazioni della patrona di Catania e in molti casi unica voce fuori dal coro in un quadro generale che, specie nel passato, ha fatto registrare più ombre che luci. Due giorni fa sul tavolo del presidente del Comitato per la festa, Riccardo Tomasello, è finito un foglio con tanti numeri e sette quesiti. Gli stessi per i quali è stata richiesta celerità nelle risposte. Tutto ruota attorno ai bilanci: quello per i festeggiamenti del 2020 e quello preventivo per l’edizione 2021, entrambe pesantemente segnate dal Covid-19 che ha imposto uno stop forzato alla processione clou di febbraio. I fedeli, in una Sicilia in cui i contagi sono ripresi a salire, potranno comunque rivedere le reliquie che saranno esposte sull’altare nell’ambito dei festeggiamenti di metà agosto in cui si ricorda il ritorno dei resti della martire da Costantinopoli. 

A pochi giorni dall’appuntamento si ragiona però sui numeri. Dai costi di cancelleria, tipografia e pubblicità – da quasi 4000 euro del 2019 ai 26mila euro dello scorso anno – passando per le spese di manutenzione – arrivate a 76mila euro rispetto ai 13mila euro del 2019 – In mezzo, la richiesta di chiarimenti riguardanti i contributi che in ogni edizione vengono erogati a 119 portatori delle candelore, ossia i cerei che rappresentano i mestieri e le corporazioni. «Vorremo sapere se è vero che nel 2020 – scrive nella nota il Comitato per la legalità – è stato aumentato il contributo di 50 euro ciascuno, portando il totale per i singoli a 900 euro». A cercare di allontanare i dubbi è lo stesso Tomasello che, contattato da MeridioNews, intende fare chiarezza sui quesiti. «Da dieci anni questi uomini (i portatori, ndr) non avevano un riconoscimento – spiega il presidente – Loro svolgono un servizio importante per la festa. Ho detto “tagliamo altri costi” ma diamo un messaggio a queste persone che sostengono anche delle spese. Alcuni di loro affittano anche delle camere, non essendo di Catania». Dietro il bonus ci sarebbe «anche quanto risparmiato con lo stop alla candelora dei panettieri, fermata perché non in buone condizioni».

Il grosso delle spese, però, sarebbe da ricondurre alle disposizioni del piano safety e security per gli eventi pubblici e le ultime novità in materia di contenimento dei rischi legati alla pandemia da Covid-19. «Per la prima volta come Comitato ci siamo trovati a elaborare questo piano imposto dalla prefettura durante i vari tavoli tecnici – aggiunge Tomasello – Non è una cosa che può essere inventata e per questo si nomina un ingegnere per stilarlo». In questo contesto andrebbe inserito anche l’utilizzo degli steward. Nel bilancio 2019 per queste figure venne messo nero su bianco il costo di circa 4000 euro, aumentati fino a 35mila euro. «Sono figure imposte dalla legge Gabrielli – spiega – che stabilisce anche un numero preciso in riferimento alle persone che vengono orientativamente dichiarate. Non si tratta di una scelta personale e in questo campo si inserisce anche la stampa e pubblicità del piano di safety. Si è trattato di una manovra titanica che ha previsto anche il pagamento dei medici, con turni garantiti e che prima venivano sopperiti con volontari e associazioni».

Altro punto interrogativo è quello riguardante le manutenzioni passate da 13mila euro a quasi 80mila euro. «Per la prima volta abbiamo un vero e proprio piano che prevede il restauro delle candelore e del fercolo – dice Tomasello – Quella voce prima non era in bilancio per il semplice motivo che non si pensava a questo genere di operazioni. Tra qualche giorno, per esempio, inaugureremo la candelora dei panettieri. Ripristinata con i fondi del Comitato dopo 30 anni». Tomasello, durante il confronto telefonico, chiarisce più volte di avere agito con la massima trasparenza, sottolineando anche di avere anticipato i tempi per la consegna dei bilanci, come esplicitato d’altronde anche dal Comitato per la legalità nella nota inviata alla stampa. «Ho chiesto al tesoriere di fornire subito i documenti – conclude – Noi dobbiamo garantire la trasparenza e, invece, il risultato finale ha portato a questa situazione. Sarebbe bastato bussare alla mia porta per ottenere tutti i chiarimenti del caso».


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